Dialoghi Testardi | La Costituzione: viva o morta?

Il vicepresidente della Corte costituzionale commenta con Dialoghi testardi due brani di Antonin Scalia, storico giudice della Corte suprema americana e uno tra i massimi giuristi del Ventesimo secolo. Grande esponente del pensiero giuridico testualista, e pugnace avversario del giudice-legislatore, Scalia contesta l’idea secondo cui le Costituzioni debbano essere testi “vivi”, ovvero strumenti politici di assorbimento e indirizzo progressivo dei mutamenti sociali. Viceversa, considera la Carta come custode di regole che devono essere conservate nel tempo, preoccupandosi della loro corretta applicazione. Profondo conoscitore della traccia giuridica impressa da Scalia nell’ordinamento e nel pensiero non solo americano, Zanon tratteggia i cardini dell’originalismo, e – forte di nove anni di lavoro alla Consulta – affronta anche l’applicazione pratica e i rischi della via italiana al «living constitutionalism», a cominciare dal cosiddetto «caso Cappato».

Sull’asse con gli Usa e la competitività Draghi seppellisce le velleità dell’Ue
Mario Draghi al Meeting di Rimini 2025 (Ansa)
«Evaporata l’illusione di contare». L’ex premier chiede cambio di passo: «Nuova organizzazione politica e debito comune».
Palazzopoli, Catella ritorna libero. «Già al lavoro. Tancredi? Lo stimo»
Manfredi Catella (Ansa)
Il presidente di Coima dopo la revoca dei domiciliari: «La nostra morale è solida».
«L’algoritmo non serva per indottrinare»
Jacopo Coghe (Ansa)
Il portavoce di Pro vita Jacopo Coghe: «L’Intelligenza artificiale si sta sviluppando fuori da qualsiasi parametro morale a tutela della persona, E infatti il numero di adolescenti spinti a cambiare sesso da contenuti digitali tarati sull’agenda Lgbt è in costante crescita».
Per nascondere «l’etnia» dei crimini i giornali citano solo l’età dei balordi
Ansa
  • La grande stampa s’affanna per coprire i reati commessi da stranieri, specie abusi sessuali: i molestatori senegalesi diventano «trentatreenni». Un filippino che insidia ragazzini? «Residente a Milano, 34 anni».
  • Il maliano che ha seminato il panico al Terminal 1 aveva ricevuto la protezione internazionale. Covava rabbia perché era stato respinto con passaporto falso.

Lo speciale contiene due articoli.

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