Dialoghi Testardi | Cronache secondo Testori

Prima che nascessero i social, esisteva una modalità di guardare l'altro che li aveva già legittimati. Uno sguardo piatto, che sostituiva le persone con le loro carcasse, che le riduceva - anzitutto tramite l’immagine - a «mezzo di distruzione di ciò che fa dell’uomo un uomo». Il grande scrittore, critico e artista Giovanni Testori (1923-1993) usava questa espressione qualche lustro prima che arrivassero Facebook e Instagram, dove sbirciare i reel delle vittime di stupro. Dalla «terza pagina» del Corriere della Sera, dove di fatto prese il posto di Pier Paolo Pasolini, introdusse uno sguardo carico di pietà e di profondità sulle cronache minime, erette a fondamento di editoriali che hanno scritto la storia del giornalismo. «Dialoghi testardi» legge questa stagione testoriana nell’anno del doppio anniversario (100 dalla nascita, 30 dalla morte), provando a intercettare i caratteri del suo sguardo sul presente, sui fatti e i protagonisti del tempo con Luca Doninelli, scrittore, amico e «figlio» dell’autore del «Dio di Roserio». A partire dalla lettura d’eccezione del grande attore Sandro Lombardi, nel colloquio Doninelli spiega l'attualità di Testori, che aveva colto i segnali della «de-umanizzazione» che accompagnavano un certo racconto, e la documenta anche attraverso il filtro dell’esperienza personale con il suo maestro.

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(iStock)
Via libera al testo che recepisce le indicazioni della Consulta, Per l’opposizione evitare la morte di Stato è «privatizzazione».
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I dem avevano intimato al premier di non trattare con Donald Trump perché spettava all’Europa. Adesso che il commissario Maros Sefcovic è negli Usa per chiudere un accordo al 10% danno la colpa al governo italiano. E chiedono di riferire in Parlamento sul negoziato.
(Guardia di Finanza)

I Finanzieri del Comando provinciale hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre persone, accusate dei reati di corruzione e turbativa d'asta.

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