2020-09-21
Di Maio festeggia il referendum per nascondere il tracollo nelle Regioni
True
I 5 Stelle vanno male ovunque. Anche l'alleanza con il Pd vacilla. Alle suppletive in Sardegna il candidato comune dem-pentastellati perde. Vince il centrodestra con Marco Doria. In Liguria Ferruccio Sansa viene staccato di 10 punti da Giovanni Toti. La Lega, nonostante la mancata spallata in Toscana, si conferma primo partito della coalizione. Il centrosinistra ora ha solo 5 Enti su 20. Il risultato elettorale del 21 settembre 2020, che in teoria avrebbe dovuto dare una spallata al governo di Giuseppe Conte e persino alla leadership di Matteo Salvini nella Lega, non sconvolge più di tanto il quadro politico nazionale. Di sicuro tocca da vicino il movimento 5 Stelle e soprattutto l'alleanza con il Partito democratico. Basti pensare che alle elezioni suppletive in Sardegna, dove correva Lorenzo Corda per dem e grillini, è stata una vera e propria debacle. Il candidato di centrodestra Carlo Doria vince con il 40%. Semmai, quindi, il dato più negativo è proprio quello dei pentastellati di Luigi Di Maio, che si ritrova a festeggiare la vittoria del sì al referendum sul taglio dei parlamentari per nascondere la debacle del suo partito in tutte le regioni. E' un bagno di sangue per i candidati governatori grillini. In Toscana la candidata pentastellata Irene Galletti raggiunge un misero 6,3 %. In Veneto Enrico Cappelletti raccoglie il 3,38%. In Puglia va un po' meglio, Antonella Laricchio prende il 10,83%, ma la vittoria di Michele Emiliano del Partito Democratico sarà un boccone difficile da digerire per il pentastellato Alessandro Di Battista. In Campania Valeria Ciarambino arriva al 13,92% ma in una regione dove a vincere è il dem Vincenzo De Luca, sempre tra i più critici contro il movimento di Beppe Grillo. Peggio ancora va in Liguria. Qui vince con un margine molto ampio il centrodestra con Giovanni Toti. E l'alleanza per Ferruccio Sansa tra dem e grillini va male. L'ex giornalista del Fatto Quotidiano prende il 40%. Il Pd contribuisce con 20 punti, mentre i pentastellati si fermano all'8%. Altro sconfitto dalla campagna elettorale è nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva, che nella roccaforte Toscana racimola un misero 4%. Meglio in Campania, dove i renziani arrivano al 10. Ma sono risultati che sul piano nazionale mettono in seri dubbi la vita del nuovo partito renziano. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte può al momento mantenersi stretto il suo incarico a palazzo Chigi. Come Salvini può restare senza dubbio segretario della Lega. Certo, il Carroccio perde in Toscana con la salviniana Susanna Ceccardi. Luca Zaia stacca di 50 punti il rivale di centrosinistr in Veneto, la sua lista super quella del Carroccio. Ma il governatore non ha mai messo in discussione la leadership salviniana. Anzi, come ha ricordato lo stesso leader leghista ora ci sono 15 regioni di centrodestra contro appena 5 di centrosinistra. Avamposti che sono stati conquistati negli ultimi anni proprio con la Lega traino di tutta la coalizione. La Lega si conferma il primo partito del centrodestra. Per di più il risultato del referendum sul taglio dei parlamentari, nonostante i proclami di vittoria del ministro Di Maio, regalano un'ampia vittoria al Sì, con il 69, 6%, 16 milioni di italiani, ma allo stesso tempo segnalano più di 7 milioni di no, un dato che prima del voto non era nemmeno calcolabile. Più che altro proprio sulla vittoria del sì hanno iniziato a levarsi le richieste delle opposizioni. «Il Si al referendum apre la strada alle elezioni anticipate perché l'attuale parlamento è di fatto delegittimato, non può eleggere il nuovo presidente della Repubblica, nè decidere sul futuro della Nazione con un governo mai scelto da nessuno.» dice il senatore di Fratelli D'Italia Adolfo Urso.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 17 settembre 2025. Il nostro Giorgio Gandola commenta le trattative nel centrodestra per la candidatura a presidente in Veneto, Campania e Puglia.