2020-03-01
Devastano ma non sono gilet gialli. Africani graziati dalla polizia a Parigi
Oppositori del governo congolese hanno appiccato un incendio a due passi dalla gare de Lyon, aggredendo i pompieri. Però gli agenti intervenuti non li hanno caricati. Solamente il prefetto li ha attaccati. Su Twitter.I parigini hanno assistito ancora una volta a delle scene di guerriglia urbana. Questa volta però i gilet gialli o gli oppositori alla riforma delle pensioni non c'entrano nulla. Tutto è nato dal concerto di Fally Ipupa - una star della rumba congolese - in programma nella sala di concerti Accord Arena di Bercy. L'artista - che ha collaborato con R. Kelly, Aya Nakamura e Youssou N'Dour - è considerato dagli oppositori al governo di Kinshasa, come vicino all'entourage dell'ex presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila e del suo successore Félix Tshisekedi. Le autorità francesi sapevano che il cantante non era il benvenuto. In effetti, negli ultimi dieci anni, i suoi concerti organizzati in Francia sono stati tutti annullati o non autorizzati. In questo caso però, i responsabili transalpini dell'ordine pubblico hanno cambiato idea, autorizzando il concerto. Sette richieste di autorizzazione, per altrettante manifestazioni degli oppositori al governo della Repubblica Democratica del Congo, sono invece state respinte.La zona tra la gare de Lyon e la gare de Bercy, è rimasta bloccata per ore venerdì sera. Ma già nel primo pomeriggio, le forze dell'ordine erano state costrette ad effettuare alcuni fermi nella zona di Bercy. Verso le 18 poi, è scoppiata la violenza. Gruppi di oppositori all'esecutivo del Paese africano hanno appiccato degli incendi ad auto e scooter parcheggiati sotto la stazione, in rue de Bercy, riducendoli in cenere. Le fiamme hanno provocato l'esplosione dei serbatoi di carburante di vari veicoli. Il fumo era talmente denso, che era visibile anche dai quartieri lontani dalla zona degli scontri. Inoltre si è resa necessaria l'evacuazione della stazione ferroviaria e della fermata della metropolitana sotto la gare de Lyon. Qui si incrociano le linee 1 e 14 del métro parigino, nonché quelle di alcuni treni urbani della rete Rer. Questo è uno degli snodi più importanti del trasporto urbano e regionale. Milioni di persone passano di qui ogni giorno. Inoltre le due stazioni ferroviarie sono il punto di partenza e arrivo dei treni provenienti e a destinazione di Svizzera e Italia.Come testimoniano vari video, postati sui social network da cittadini e viaggiatori, i manifestanti congolesi hanno sfogato la propria rabbia con estrema violenza. I pompieri sono intervenuti per spegnere le fiamme ma gruppi di facinorosi hanno impedito loro di svolgere il proprio lavoro. Nei video che circolano si vedono dei manifestanti, praticamente tutti uomini, aggredire i vigili del fuoco con vari oggetti, come le barriere metalliche usate per delimitare i cantieri urbani parigini. Su Twitter, la prefettura della capitale francese ha definito «inammissibili» le aggressioni da parte degli esiliati congolesi e ha confermato che l'intervento delle forze dell'ordine per «mettere fine» alle violenze. Ma se sui social network, la prefettura di Parigi si è dimostrata intrattabile nei confronti degli scalmanati, nella zona di Bercy, non ha usato immediatamente la mano pesante. A differenza delle scene viste in occasione di numerose manifestazioni dei gilet gialli, venerdì sera, i poliziotti non hanno sparato proiettili di gomma, né hanno lanciato granate anti accerchiamento. Non si sono visti nemmeno i blindati né i veicoli con gli idranti impiegati per disperdere coloro che, tra dicembre e gennaio, hanno manifestato contro la riforma delle pensioni. I poliziotti sono riusciti a riprendere completamente il controllo della zona solo in tarda serata. Sempre via Twitter, la prefettura di Parigi, ha segnalato che «alle ore 23, 71 persone erano state fermate».Le violenze scoppiate a causa del concerto parigino del cantante africano - che conta circa 1,4 milioni di abbonati sul proprio canale YouTube - hanno fatto discutere. Il primo a reagire è stato il leader del partito sovranista Debut la France, Nicolas Dupont-Aignan. Il politico si è trovato alla gare de Lyon, quando sono scoppiati gli scontri. Su Twitter ha denunciato le «sommosse» e «la debolezza dello Stato».I politici macronisti non hanno invece commentato i fatti di Bercy. I membri della maggioranza hanno invece preferito risparmiare il fiato per sostenere Edouard Philippe. Nel tardo pomeriggio di ieri, il primo ministro francese ha annunciato all'Assemblea Nazionale il ricorso all'articolo 49.3 della Costituzione francese che permetterà all'esecutivo di approvare il progetto di riforma delle pensioni «impegnando la responsabilità del governo», ma interrompendo il dibattito parlamentare. E così, mentre la Francia è minacciata dall'epidemia del coronavirus e dei facinorosi stranieri aggrediscono le forze dell'ordine, l'esecutivo, che risponde a Emmanuel Macron, ha deciso di usare il pugno duro, dicendo stop al dibattito democratico.
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