2025-05-31
De Luca evoca la famiglia: è scandalo
Il governatore interviene sul delitto di Afragola: «È normale che a 12 anni ci si fidanzi? Servono dei padri e delle madri». Gli influencer lo attaccano, ma stavolta ha ragione.L’ha colpita alla testa con una pietra per ben tre volte, aggredendola di spalle perché non voleva abbracciarlo. Alessio Tucci, 18 anni, accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere, ha confessato di aver ucciso Martina Carbonaro, la fidanzata quattordicenne in un moto di gelosia. Per un abbraccio negato. Una storia di cronaca cruda e violenta che ha scosso l’opinione pubblica e anche la politica. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ieri mattina ha raggiunto Afragola per incontrare i genitori di Martina ai quali ha espresso le condoglianze del governo e rinnovato l’abbraccio del presidente Giorgia Meloni. «Quando una ragazza di 14 anni viene uccisa in un luogo come quello in cui è stata uccisa è difficile dire se prevalga più la categoria femminicidio o la categoria degrado. Ci sono tutte e due e quindi, trattandosi di una vicenda complessa, va trattata non su una sola direttrice, ma in modo complesso» ha spiegato Mantovano, anticipando un ragionamento fatto più avanti dallo stesso premier. «Mi ha lasciato senza fiato questa storia, e dico la verità: noi ci abbiamo lavorato tanto, ma delle volte ti senti veramente disarmato perché le leggi le abbiamo fatte, tra l’altro sentivo ieri la segretaria Schlein dire di mettere da parte le divisioni politiche, ma è uno dei pochi temi su cui non le abbiamo avute: c’è stata una legge sulla violenza sulle donne che abbiamo approvato all’unanimità, c’è ora una legge proposta da questo governo sul quale mi sembra ci sia apertura per il femminicidio come reato autonomo». Poi la riflessione: «Il tema è più ampio, purtroppo, e forse rischiamo di non capire quello che succede alle nuove generazioni. Non siamo bene in grado di prevedere quello che sta accadendo. C’è un aumento dei casi di autolesionismo, di violenza, di suicidi inspiegabili. È un dibattito che va aperto e confesso che non ho le risposte». E ancora: «Il tema è molto più grande di noi, non c’è bisogno di farmi appelli, ci sono per chiunque abbia proposte, idee, iniziative e penso che non debba riguardare la politica ma tutta l’Italia. Noi dobbiamo su questo aprire una riflessione enorme». Riflessioni e autocritica da parte del governo ma è la società tutta che dovrebbe interrogarsi su cosa stiamo sbagliando. Come comunità, come genitori, come educatori e infine come esempi. Nasce da qui il commento del governatore della Campania Vincenzo De Luca: «Dobbiamo rivolgere un appello ai papà e alle mamme perché siano attenti, perché esercitino per quanto possibile un controllo sui social, perché siano vicini agli adolescenti. A volte, purtroppo, verifichiamo che tante ragazze provengono da famiglie con genitori, diciamo, inadeguati». Infine la frase che ha suscitato l’indignazione di molti: «È normale che una ragazza di 12 anni, che è una bambina, si fidanzi senza che nessuno dica niente? Per me è un problema». È facile e banale indignarsi per le parole di De Luca, (lo ha fatto l’influencer Valeria Angione, che ha interrotto il presidente campano dicendo che «non è un problema della ragazza che aveva 14 anni ma del ragazzo che l’ha ammazzata»). Ovvio che la colpa non ricada sui genitori, non si può morire per un abbraccio negato. Eppure il commento ci costringe a una riflessione profonda. Non siamo in grado di gestire i nostri figli, per pigrizia, per ignoranza o per inadeguatezza. Non stiamo capendo che molti di loro vivono troppo precocemente esperienze che dovrebbero essere posticipate, non per capriccio reazionario o paternalismo spicciolo, ma perché lo dice la scienza: il cervello di un dodicenne non funziona come quello di un adulto. Secondo le neuroscienze l’ultima parte del cervello a maturare è quella coinvolta nella capacità di prendere decisioni ponderate e responsabili. È nostra responsabilità non concedere ai nostri dodicenni una vita da adulti.
Brunello Cucinelli (Ansa)
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