2024-04-27
De Pasquale sventola la perizia clou. «Però riguarda le chat sbagliate»
I legali di Vincenzo Armanna: «Non possiamo esaminare il suo telefono». Ma i pm l’hanno restituito.Per Fabio De Pasquale la «lunga» consulenza tecnica inviata da Vincenzo Armanna (già a giudizio per calunnia) a Milano nei giorni scorsi, dimostrerebbe che le famose chat del 2013 con Claudio Descalzi e Claudio Granata sarebbero «assolutamente vere». E questo nonostante una perizia dell’ingegnere Maurizio Bedarida (commissionata dalla procura di Milano) e una nota della stessa Vodafone abbiano già stabilito che siano false, anche perché i numeri dei due non erano nemmeno attivi all’epoca. Eppure, secondo De Pasquale, questa consulenza tecnica richiesta da Armanna (considerato l’architrave dell’intera inchiesta Eni Nigeria finita con l’assoluzione di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste) dimostrerebbe il contrario. Come anticipato dalla Verità, l’analisi firmata da Massimo Graziani è stata inviata via pec al giudice Luigi Iannelli martedì scorso, 23 aprile, alle 11.37, proprio negli stessi minuti in cui De Pasquale ne parlava in aula a Brescia, durante l’udienza del processo dove deve rispondere di omissione d’atti d’ufficio, perché come pubblica accusa non avrebbe fornito prove che avrebbero scagionato gli imputati sul processo Opl 245. Ebbene, leggendo le più di 170 pagine della consulenza Graziani si evince però come risulti difficile (se non impossibile) sostenere che le chat tra Descalzi, Granata e Armanna possano considerarsi vere. Quelle chat, va ricordato, erano comparse in un articolo del Fatto Quotidiano e poi furono portate da Armanna perché dovevano dimostrare che i vertici di Eni gli avrebbero chiesto di ritrattare le accuse di corruzione nel caso Opl 245 in cambio della riassunzione e guadagni importanti, fatti già ampiamente smentiti in diversi processi e da più sentenze. Del resto, la consulenza inviata dall’avvocato Massimiliano Fioravanti martedì mattina non si è nemmeno svolta sulla copia forense del cellulare di Armanna, come invece era stato fatto da Bedarida. Al contrario, l’analisi questa volta si è basata sul «database WhatsApp presente nel backup rinvenuto nel Mac del dott. Armanna relativo allo smartphone Apple-iPhone 8 Plus contraddistinto dall’ Imei 3594 […]». In pratica la consulenza si è svolta su un apparecchio fornito dallo stesso Armanna. E questo sarebbe dovuto, secondo la difesa dell’ex manager Eni, perché non sarebbe «stato possibile ottenere il dispositivo iPhone 8 Plus del dottor Armanna («mai riconsegnato dalla Procura nonostante le reiterate richieste» si legge nel testo), né tanto meno la copia forense utilizzata da Bedarida. Per di più anche «la copia in pdf della relazione fornita è risultata illeggibile» secondo Graziani e, in definitiva, non sarebbe stato possibile avere «accesso diretto ai dai originali su cui ha lavorato l’ingegnere». Quest’ultima è però una considerazione che si scontra con gli atti processuali. Anche perché il 12 maggio del 2022 proprio la procura di Milano aveva riconsegnato personalmente ad Armanna ben due copie forensi del cellulare in questione. Il cellulare, quindi, poteva essere tranquillamente analizzato come fatto da Bedarida. In pratica, oltre a non essere pertinente rispetto alla contestazione oggetto della richiesta di archiviazione (in un procedimento collegato al filone del falso complotto dove è sotto indagine anche Piero Amara), la relazione tecnica difficilmente riuscirà a smentire la perizia redatta per la Procura di Milano, anche perché riguarda altre chat, come sostengono anche gli avvocati di parte civile nel processo. Nonostante questo, la consulenza Graziani prova comunque a smentire Bedarida sostenendo «che vi sarebbe una mancanza di conoscenza, anche elementare, di funzionamento di Whatsapp», che solleverebbero dei dubbi sull’alterazione dei dati dentro l’Iphone di Armanna. Peccato siano considerazioni difficili da sostenere, anche se si basano sull’analisi di apparecchi del tutto diversi, un pc e un cellulare.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.