2019-03-08
De Magistris attacca i pentastellati ma lui voleva dare 600 euro a tutti
Le bordate del sindaco al reddito di cittadinanza respinte al mittente dalla Lega. Tra il dire e il fare però ci fu di mezzo il mare del golfo di Napoli, e nessuno vide mai un euro. Forse è proprio per questo che ha sempre attaccato il vicepremier Luigi Di Maio per quella misura di sostegno alla povertà.Un attacco diretto a chi è accecato dalla demagogia. Lo ha fatto ieri Simona Sapignoli, coordinatrice cittadina della Lega di Salvini di Napoli che è intervenuta in maniera dura contro Luigi De Magistris. Il sindaco partenopeo, infatti, è sempre stato molto critico verso il reddito di cittadinanza, malgrado lui stesso nel 2016 promise lo stesso provvedimento per i napoletani. Per la verità, durante la campagna elettorale amministrativa, «Giggino» promise un reddito minimo cittadino di circa 600 euro. Per accedervi, occorreva aver compiuto la maggiore età, non percepire reddito ed essere residenti, anche se stranieri e senza fissa dimora, da almeno 24 mesi a Napoli. Tra il dire e il fare però ci fu di mezzo il mare del golfo di Napoli, e nessuno vide mai un euro. Forse è proprio per questo che ha sempre attaccato il vicepremier Luigi Di Maio per quella misura di sostegno alla povertà. Intervistato su La7, De Magistris aveva criticato la presentazione del reddito da parte del vicepremier grillino: «Di Maio è inguardabile, fa una televendita di un prodotto commerciale. Il sostegno alla povertà è una cosa seria, ma qui si sta tramutando in un'illusione per persone che stanno in difficoltà. Si tratta di un'operazione di natura politica per legare al guinzaglio persone disperate. Da sindaco mi ritroverò gente sotto Palazzo San Giacomo, che dopo aver fatto mesi di formazione, sarà arrabbiata e chiederà lavoro agli enti locali». Davanti alle telecamere di Televomero l'ex magistrato aveva ripetuto lo stesso ritornello: «Il reddito di cittadinanza non è messo in campo dal M5s per creare lavoro ed occupazione, e soprattutto per come lo sta gestendo il governo e devo dire, in particolare, il M5s, puzza molto di operazione a un modo di intendere il rapporto dal punto di vista politico, una sorta di do ut des». Inoltre, attaccando il governo gialloblù, «quello che doveva essere il governo del cambiamento ma che, invece, ha continuato nel solco dei tagli indiscriminati» De Magistris è arrivato a sostenere che la misura «è l'ultima coltellata del governo Lega-M5s agli enti locali».E così ieri, a ricordare al sindaco che anche lui in campagna elettorale propose la stessa «mancia elettorale» è la leghista Sapignoli che in una nota scrive: «Il sindaco, invece di criticare chieda scusa. Finalmente il reddito di cittadinanza è fruibile dai tanti cittadini disoccupati e pensionati che ne hanno bisogno. Il provvedimento inserito nel contratto di governo è diventato realtà. La cosa insopportabile è che tra le tante critiche che arrivano dall'opposizione c'è anche quella del sindaco De Magistris che su questo argomento dovrebbe, anzi deve, osservare un religioso silenzio. Proprio lui che durante la sua campagna elettorale, promise a tutti i disoccupati napoletani 600 euro al mese. Non si limitò alla sola promessa ma produsse anche una delibera di giunta, la 294 del 24 aprile 2016, in cui mise nero su bianco l'intenzione di predisporre questa misura entrando nei dettagli e stabilendo principi e condizioni. Dopo aver preso tanti voti anche con questo impegno e dopo 3 anni da quella delibera, del reddito promesso nemmeno l'ombra», conclude la Sapignoli. Chissà perché si sia arenata la grandiosa idea del sindaco De Magistris, visto che c'era la copertura finanziaria di 5 milioni di euro grazie «al risanamento dei conti e alla lotta all'evasione che ha fatto recuperare 100 milioni di euro». Dal 1 gennaio 2017 i napoletani non hanno visto nessun reddito di cittadinanza, da marzo 2019 quello del governo Lega-M5s è una realtà.
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