2021-01-28
D'Alema snobba la crisi di governo. È in Africa. «Aiuto le imprese italiane»
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L'ex presidente del Consiglio è stato visto da alcuni connazionali all'hotel 5 Stelle Palm Camayenne di Conakry in Guinea. La Verità lo ha contattato: «Non vedo perché mai non dovrei svolgere il mio lavoro a causa della crisi di governo. Il mio impegno è a favore dell'economia italiana»Nei giorni in cui la crisi di governo tiene in ballo politici, giornalisti e analisti di ogni tipo, ci si aspetta sempre che a un certo punto faccia capolino uno dei grandi protagonisti della politica italiana, ovvero Massimo D'Alema. L'ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri ha avuto un peso non indifferente durante il secondo governo di Giuseppe Conte appena terminato. Ha avuto anche un ruolo non indifferente sul fronte delle nomine pubbliche, anche perché il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri fa parte del suo think tank, la fondazione Italiani Europei. E' stato visto spesso anche in compagnia dell'attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, forte del suo passato alla Farnesina. Capita così che in questi giorni, tra giornalisti e politici, si arrivi sempre alla fatidica domanda. «Chissà cosa sta pensando e facendo D'Alema?». Di retroscena con la mitica ombra dalemiana» non ne sono ancora usciti. C'è un motivo. In realtà, secondo quanto può rivelare La Verità, l'ex presidente del Consiglio non è neppure in Italia. Niente a che vedere con le scorribande del senatore Matteo Renzi in Arabia Saudita, membro della commissione difesa a palazzo Madama e allo stesso tempo membro di istituzione saudita. D'Alema è a Conakry, in Guinea, nell'Africa occidentale. E' un paese che sta cercando di emergenza, ha una popolazione di 11,7 milioni di abitanti e un grande porto sempre più strategico. Alcuni nostri connazionali hanno avvistato D'Alema in questi giorni in albergo mentre faceva colazione. L'ex premier pernotta al Palm Camayenne, un bellissimo albergo 5 stelle, «23 camere e suite eleganti, tre ristoranti, due bar, una grande piscina , ampio giardino, palestra, centro benessere, tre sale congressi, sala riunioni, business center, boutique esclusiva, parcheggio e banca». La descrizione della struttura è davvero in grande stile. «Un miscuglio di marmi, lampade in cristallo di Murano, decorazioni squisite e mobili in stile coloniale francese riflettono il mondo privilegiato dell'hotel di gusto, glamour, eleganza, comfort e un lusso discreto, con tecnologie moderne che offrono tutti i servizi di cui potremmo aver bisogno nel nostro viaggio d'affari o di vacanza». Così La Verità ha domandato allo stesso D'Alema se l'informazione fosse corretta. E lui ci ha risposto questo, tramite un messaggio su whatsapp. «In effetti sono in Guinea per impegni con il Presidente, con il governo di questo paese e con imprese italiane che stanno studiando investimenti importanti. Non vedo perché mai non dovrei svolgere il mio lavoro a causa della crisi di governo. Il mio impegno è a favore dell'economia italiana. Auspico naturalmente che ci sia una soluzione positiva per il Paese. Ma io non c'entro nulla». Del resto da tempo l'Italia è impegnata nello sviluppo di nuovo canali di collaborazione con lo stato al confine con la Sierra Leone. Nel 2018 era stata inaugurata la nuova Ambasciata D'Italia con l'ambasciatore Livio Spadavecchia, che iniziò la sua carriera diplomatica proprio nel 1999 quando alla Farnesina c'era D'Alema. E ogni anno i ministeri competenti incentivano incontri e festival sul Made in Italy. E sulla stesso sito dell'ambasciata si ricorda che «la Guinea è il paese più ricco di risorse minerarie dell' Africa Occidentale. Secondo produttore al mondo di bauxite (possiede il 30% delle riserve mondiali del minerale), è dotato anche di enormi riserve di ferro, oro e diamanti. Il settore principale resta dunque quello estrattivo che, pur soffrendo sin dagli anni ottanta del continuo peggioramento delle ragioni di scambio, concorre in modo consistente alla formazione del Pil. Il settore edile e delle grandi opere (alberghi, strade, ponti e dighe) risulta carente e il suo sviluppo è oggetto di particolare attenzione da parte delle Autorità governative. La Guinea presenta enormi potenzialità nei settori agricolo ed ittico e necessita di investimenti stranieri per un adeguato sviluppo dell'industria di trasformazione dei prodotti agro-alimentari. La Guinea dispone di un significativo potenziale nel settore dell'energia idroelettrica, non ancora pienamente sfruttato. Ampi margini per nostre imprese vi sarebbero anche nel settore della realizzazione di opere infrastrutturali concernenti le reti elettrica ed idrica». D'Alema è lì per aiutare. E tra la piscina del Palm Camayenne e le trattative del secondo governo Conte non ci sono molti dubbi. Meglio la prima.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson