2021-07-16
Dal McDonald’s ai gioielli. Le spese pazze della «dama» coi soldi destinati ai poveri
Ecco che fine facevano i fondi del Vaticano inviati a Cecilia Marogna per volere di Becciu Nell'estratto conto della società della sedicente 007 acquisti in macellerie e mobilificiI fondi che la segreteria di Stato del Vaticano trasferiva alla Logsic, società slovena riconducibile a Cecilia Marogna, dovevano servire a salvare ostaggi rapiti in Paesi stranieri. Ma dagli estratti conto della società, depositati agli atti dell'inchiesta condotta dal promotore di giustizia dello Stato della Città del Vaticano, sfociata nella citazione in giudizio di 10 indagati (tra cui anche la Marogna) emessa dal presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone resa nota il 3 luglio scorso, emerge una realtà totalmente diversa, fatta di acquisti di beni di lusso e grandi e piccole spese quotidiane. Dall'affitto di casa, alla spesa al supermercato da pochi euro. Secondo l'accusa, almeno 575.000 euro provenienti dalle casse vaticane e destinati «anche ad acquisti voluttuari incompatibili con le finalità impresse dalla Segreteria di Stato all'atto dell'affidamento alla predetta Logsic». Proprio per la gestione di quei fondi, nell'ottobre scorso, la donna, conosciuta anche come Lady Becciu per il suo rapporto con monsignor Angelo Becciu (anche lui rinviato a giudizio), era stata arrestata (e poi scarcerata) a Milano con l'accusa di peculato. L'estratto conto che La Verità ha potuto visionare riguarda uno dei conti della Logsic ed è riferito al periodo tra il 19 dicembre 2018 e il 18 marzo 2020. Un foglio Excel contenente 833 operazioni, quasi tutte in uscita. Di cui solo una, l'11 gennaio 2019, sposta una cifra significativa, 20.000 euro, verso un paese africano, la Somalia, con la causale in sloveno «Humanitarna pomoč» (in italiano «Aiuto umanitario»). Destinatario la Pbi2 ple Ltd di Mogadiscio, ma appena una settimana dopo, da una sigla pressoché identica, Cpbi2 ple Ltd, sul conto della società riconducibile alla Marogna tornano indietro 19.975 euro. Con la causale «Internal policy, minus». Da Linkedin la Pbi2 ple risulta essere attiva tra le altre cose nel rilascio di ostaggi, con l'americano David Snelson che dichiara di esserne il ceo, nonché di vantare trascorsi nel controspionaggio dell'esercito americano. Il resto delle voci riguarda principalmente spese almeno all'apparenza personali, alimentate anche da quattro bonifici provenienti dalla segreteria di Stato vaticana. L'11 luglio 2019 infatti sul conto della Logsic arrivano due bonifici, il primo da 50.000 euro e il secondo da 75.000 euro. La stessa cosa avviene il giorno successivo, il 12 luglio, data in cui tra le uscite della società slovena risultano tre pagamenti effettuati presso La Rinascente di via del Tritone a Roma, per un totale di 1.174 euro. Il 15 luglio lo shopping si sposta a Milano, con 138,59 euro spesi in una macelleria di corso Italia, 500 euro spesi da Hermes e 3.000 euro trasferiti a Gobbi 1842, un gioielliere rivenditore tra l'altro del marchio Rolex. Due giorni dopo, il 17 luglio, risultano due acquisti per la stessa cifra, 610 euro, fatti sempre da Hermes, uno alle 8:51 e uno alle 10:00. La giornata si conclude con uno spuntino a notte fonda in un McDonald's anche questo addebitato alla società e costato 23,6 euro. Quando due anni fa il caso era esploso la Marogna si era difesa sostenendo, in un'intervista al Corriere della sera che, «magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare col presidente del Burkina Faso al fine di vigilare su rischi e pericoli per le Nunziature e le missioni vaticane...». E sostenendo di essere «un'analista politica e un'esperta di intelligence, che lavora onestamente e che vive in affitto mantenendo sua figlia». E in effetti nei conti della società si trova riscontro di un affitto, in Sardegna, per i mesi di agosto, settembre ed ottobre 2019. Il 31 luglio, dal conto della società che secondo la quarantenne «si occupa di missioni umanitarie» parte un bonifico di 2.670 euro destinato ad un'agenzia immobiliare di Cagliari, causale «Contribution for rental house August-September-October». E il primo agosto iniziano le spese nella terra di origine della donna, inaugurate da un pagamento di 20,08 euro da Ciccio Service, nome che corrisponde a una stazione di servizio di Olbia e seguite da 386 euro all'Hotel Cervo il 2 agosto e da una serie di spese quotidiane nei supermercati del capoluogo sardo, con importi variabili tra gli 11,45 euro spesi da Auchan agli 84,84 spesi da Carrefour. Ma appena 12 giorni dopo torna lo shopping di lusso: 890 euro da Prada, 189 da Ralph Lauren, 343 da Polo factory store. E poi 530 euro alle Terme di Saturnia. Soggiorno al quale è probabilmente collegato un pagamento di due giorni dopo, il 16 agosto: 30 euro al garage delle terme. Il 2 settembre, di nuovo in terra sarda, come attestano i 97 euro spesi il 28 agosto nella catena di prodotti per la pulizia domestica Risparmio casa a Cagliari e i 18 spesi il 4 settembre all'Apt del capoluogo isolano, dai conti della Logsic partono due bonifici per l'arredamento della casa. Il primo da 2.926 euro è indirizzato alla Marinucci arredamenti di Corridonia. Ma è la causale del secondo, «fornitura Cecilia Marogna» da 3.020 euro e indirizzato al marchio di lusso Poltrona Frau (già destinatario di 12.377 euro il 28 febbraio 2019), che fotografa un uso personale del conto societario. Così come lo attesta il secondo bonifico, da 2.670 euro, indirizzato all'agenzia immobiliare il 23 ottobre 2019 con la causale «Contribution rental house sett. ott. nov. 2019 Cecilia Marogna 2.250». Il 30 dicembre, forse in vista del capodanno, risulta un addebito di 348 euro per acquisti presso l'Auchan di Cagliari. Adesso saranno i giudici del tribunale vaticano dovrà a valutare l'attinenza dei variegati acquisti fatti dalla donna con il mandato che aveva ricevuto.
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
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