2022-04-07
Dal Def un mese d’aiuti. E inflazione garantita
Approvato dal cdm all’unanimità. Il Tesoro trova 9 miliardi, di cui la metà già impegnati per le misure precedenti contro le bollette, e Stefano Patuanelli parla già di nuovi interventi dopo Pasqua. Esteso lo sconto di 25 centesimi sulle accise dei carburanti fino al 2 maggio.La guerra in Ucraina protagonista del Def: il governo in sostanzia cambia tutte le cifre. Scende e di molto la crescita del Pil 2022 (dal 4,7% al 2,9% tendenziale, 3,1% programmatico). La crescita prevista per il 2023 è del 2,3%, per il 2024 dell’1,8% e per il 2025 dell’1,5%. Il Def prevede una contrazione del Pil italiano dello 0,5% nel primo trimestre di quest’anno, attribuibile principalmente a una contrazione del valore aggiunto dell’industria, mentre per il secondo trimestre si prevede una moderata ripresa della crescita trimestrale del Pil, trainata principalmente dai servizi.Va tuttavia segnalato che nell’indagine Istat di marzo le aspettative delle imprese manifatturiere su ordinativi e produzione sono nettamente peggiorate, il che segnala rischi al ribasso per il secondo trimestre. Confermato il debito al 146,8% (in calo di 4 punti sul 2021) e prevista una inflazione al 5,8% rispetto all’1,6% stimato nella Nadef. Il documento poi fissa il deficit al 5,6%. Il debito proseguirà dunque nel suo percorso di riduzione nei prossimi anni: nello scenario programmatico indicato nel Def, infatti, viene rivisto leggermente al rialzo nel 2021, al 150,8%, per effetto della revisione del Pil nominale effettuata dall’Istat. Per quest’anno è previsto poi in calo di 4 punti, come detto, al 146,8%, per scendere al 145% nel 2023, al 143,2% nel 2024 e al 141,2% nel 2025 .Su questo punto, a quanto apprende La Verità da fonti di governo, in cabina di regia i capidelegazione dei partiti di maggioranza hanno chiesto se fosse possibile aumentare leggermente il debito per far fronte alle esigenze di imprese e famiglie, ma il ministro dell’Economia Daniele Franco si è opposto, motivando il suo no con la necessità di agire in questa direzione solo a livello europeo, per evitare rischi di un aumento dello spread e ricordando che il governo ha già messo in campo interventi per circa 15 miliardi. Lo stesso premier Mario Draghi, secondo le stesse fonti, avrebbe manifestato la sua preoccupazione per i contraccolpi economici del conflitto. Tornando ai numeri, nel testo il governo ha previsto uno spazio da poter spendere in deficit di circa 9 miliardi, vale a dire lo 0,5% al deficit tendenziale per quest’anno, che era al 5,1% e quello confermato nello scenario programmatico, come detto il 5,6%. La metà di questi 9 miliardi, però, è già stata utilizzata per ridurre l’impatto su imprese e famiglie degli aumenti delle bollette energetiche. Gli aiuti all’economia da mettere ancora in campo, quindi, si riducono a meno di 5 miliardi di euro. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, del Pd, a quanto si apprende, insieme al collega ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli del M5s, avrebbe sottolineato la necessità di iniziare a prevedere altri interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese. Orlando e Patuanelli sarebbero anche tornati a ipotizzare uno scostamento di bilancio, al quale però Franco e Draghi almeno per ora sono contrari. In ogni caso, i 5 miliardi di risorse aggiuntive saranno destinati a ulteriori interventi sul caro carburanti, sulle bollette energetiche, sull’aumento dei prezzi legati all’inflazione con particolare attenzione per le materie prime con relativo impatto sul settore delle costruzioni e sulle opere pubbliche, a incrementare i fondi per le garanzie sul credito e per predisporre un nuovo stanziamento per assistere i profughi in fuga dall’Ucraina. «Oggi», ha sottolineato il ministro Franco, «ricordo che con decreto ministeriale firmato da me e dal ministro Cingolani abbiamo esteso di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio utilizzando il sovra gettito Iva, quindi l’abbattimento dell’accisa viene esteso da oggi al 2 maggio. Continueremo a intervenire in caso di necessità a sostegno di imprese e famiglie», ha aggiunto Franco, «reperendo risorse come fatto finora». Ci sono inoltre 19 disegni di legge collegati alla prossima manovra, tra i quali un ddl di delega per «l’aggiornamento della fascia anagrafica di riferimento delle politiche giovanili nonché misure per la promozione dell’autonomia e dell’emancipazione dei giovani», e altri sulla riforma del fisco, sulla concorrenza, sulle misure per l’attuazione dell’autonomia differenziata e il riordino del settore dei giochi. Nello scenario programmatico indicato nel Def, infatti, il debito viene rivisto leggermente al rialzo nel 2021, al 150,8%, per effetto della revisione del Pil nominale effettuata dall’Istat. Per quest’anno è previsto poi in calo di 4 punti, al 146,8%, per scendere al 145% nel 2023, al 143,2% nel 2024 e al 141,2% nel 2025.«Il quadro», commenta Patuanelli al termine del Consiglio dei ministri, che ha approvato il Def all’unanimità, «è di un anno sconvolto dalle incertezza di un’assurda guerra. Faremo un intervento subito dopo Pasqua», aggiunge Patuanelli, «e bisogna valutare seriamente uno scostamento di bilancio o un nuovo intervento sugli extra-profitti perché non si può pensare di affrontare il 2022 con 5 miliardi a disposizione». Il M5s fa anche notare con soddisfazione che nel Def non c’è nessun accenno all’aumento delle spese militari.
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