
L'allarme di Rete imprese Italia: «Ipotesi nuova Imu? Solo se ridurrà gli oneri».Forse Confedilizia non è più sola. Nel senso che, dopo anni in cui soltanto la storica organizzazione dei proprietari ha contestato la mega patrimoniale moltiplicata da Mario Monti nel 2011 (e che da allora grava come un macigno sul patrimonio immobiliare italiano), adesso c'è un pacchetto di altre importanti organizzazioni del mondo produttivo che rilanciano quella stessa denuncia. Sono stati infatti i cinque soggetti costituenti di Rete imprese Italia (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani), auditi in commissione Finanze alla Camera, a mettere nero su bianco il peso devastante dell'ipertassazione immobiliare: «La tassazione patrimoniale con Imu e Tasi, nonostante l'eliminazione dell'imposizione sulla prima casa, rappresenta un carico fiscale di quasi il 150% più alto rispetto a quello che era dato dall'Ici, in vigore fino al 2011», scrivono le cinque organizzazioni. E ancora: «Il settore immobiliare nel nostro Paese è gravato da un macigno fiscale, soprattutto di tipo patrimoniale, che colpisce tutte le tipologie di immobili: da quelli locati (abitazioni, negozi, uffici) a quelli che non si riescono neppure ad affittare; alle case di villeggiatura come pure a quelle ereditate e lasciate deperire per mancanza di risorse». In poche righe, c'è tutto il cuore del problema. La vecchia tassazione sugli immobili (fino al 2011) aveva un gettito annuo complessivo di 8-9 miliardi di euro. Il governo Monti decise un incredibile aumento, facendola schizzare a circa 25 miliardi annui. Di quella montagna, è stata scalfita solo una piccola parte (i 4 miliardi della prima casa: e neppure per tutte le prime case, come sappiamo), ma i restanti 21 miliardi annui sono rimasti intatti. Da allora, sono passati più di sette anni, quasi 150 miliardi sono stati sottratti dall'erario alle famiglie proprietarie, e i risultati sono evidenti: mercato immobiliare fermo, e clamorosa svalutazione degli immobili (il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa ha coniato l'espressione «comprasvendite», per dare il senso di ciò che accade).Alcuni obiettano che in altri Paesi le aliquote della tassazione immobiliare siano anche più elevate: ma costoro dimenticano che la caratteristica dell'Italia è proprio la proprietà immobiliare diffusa, con il 70% delle famiglie che sono proprietarie di un immobile. Colpirle, significa mortificare la loro propensione al consumo, la loro sicurezza, danneggiando tutta l'economia. E l'aspetto ancora più paradossale è il silenzio che circonda questo tipo di tassazione, al punto che, anche nel dibattito politico, si minaccia di tanto in tanto (da sinistra, e non solo da quella estrema) l'introduzione di una (nuova) patrimoniale, dimenticando la sciagurata patrimoniale che già esiste, con gli effetti clamorosamente negativi descritti. In queste settimane, la commissione Finanze di Montecitorio sta lavorando alla proposta (primo firmatario il leghista Alberto Gusmeroli) sulla «Nuova Imu», che nascerebbe con l'obiettivo di accorpare e semplificare Imu e Tasi. Giorgio Spaziani Testa, nella sua audizione, ha insistito affinché non si tratti della mera fusione di due realtà esistenti: la nuova legge, al contrario, potrebbe diventare l'occasione per ridurre il carico fiscale complessivo, e anche per eliminare alcune palesi iniquità (tuttora c'è la tassazione, sia pure al 50%, ma è pur sempre un'enormità, degli immobili inagibili e inabitabili, una totale follia ai danni dei contribuenti). E proprio rispondendo a lui, Gusmeroli ha aperto, spiegando che la nuova norma non deve puntare alla mera «neutralità» (stesso gettito), ma alla riduzione dell'imposizione.Lunedì 15, il presidente di Confedilizia sarà tra i rappresentanti del mondo produttivo ricevuti da Matteo Salvini: «Gli chiederemo», anticipa alla Verità , «di non trascurare il settore immobiliare. E gli diremo che è interesse del governo, per la ripresa dell'economia, che nella legge di bilancio ci sia spazio per misure che rilancino il settore immobiliare».
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.