
L’azienda israeliana, presieduta dal senatore di Fi: «Nessun legame con gli 007». Le opposizioni vanno all’attacco dell’azzurro.Maurizio Gasparri si difende dalle accuse di Report su un presunto conflitto di interessi per il suo ruolo in un’azienda di cybersicurezza israeliana. E anche ieri, a chi domandava al capogruppo di Fi in Senato se avesse visto la puntata in televisione, rispondeva con una battuta. «Ero a festeggiare il generale Graziano (Claudio, già presidente del comitato militare dell’Unione europea, ndr e ora presidente di Fincantieri). Lo spazio per il fantasy lo avevo già esaurito questa settimana andando a vedere la mostra su Tolkien». Nello specifico, rispetto alle spiegazioni sul suo incarico da presidente in Cyberealm, Gasparri ha ricordato il comunicato pubblicato nei giorni scorsi, dove si ribadivano le inesattezze della trasmissione. «L’ incarico di presidente di Cyberealm del senatore Maurizio Gasparri non comporta alcuna attività di gestione» si legge. «Per questa ragione si è ritenuto che non rientri in quei casi di “funzione di amministratore o di sindaco di società” che vanno segnalati al Senato secondo la legge 441/1982». Nella nota, si spiegava anche che «pur ritenendo corretta questa interpretazione, la vicenda è stata oggetto di comunicazione. Cyberealm non ha stipulato contratti con nessuno in Italia o altrove, né ha commesse di alcun genere. Le sue attività, assai limitate, non hanno alcuna relazione con attività politiche di alcun tipo, né hanno interferito con decisioni politiche passate o recenti. La trasparenza della vicenda si rileva anche dalla facilità con cui si potevano in qualsiasi momento rilevare le notizie in questione da una semplice visura dei dati della Camera di commercio». Eppure, secondo Report, Gasparri rischierebbe comunque la decadenza da senatore. Anche perché dietro la «misteriosa società di sicurezza informatica, di cui Gasparri è presidente» secondo il team di Sigfrido Ranucci, ci sarebbero «manager e collaboratori, sia ufficiali che occulti, con un passato imbarazzante e legati ai servizi segreti di altri Paesi». Ma, in realtà, a quanto sostiene l’azienda, questa sarebbe una considerazione totalmente falsa. Come non sarebbero neppure corrette le ricostruzioni secondo cui nel luglio scorso, Gasparri avrebbe organizzato un incontro all’Agenzia delle Dogane dove si sarebbero presentati due israeliani che volevano vendere un software per catalogare le merci. Uno dei due sarebbe Arik Ben Haim, a quanto sostiene Report, un ex membro dei servizi segreti israeliani. Ieri a intervenire sulla questione è stato l’amministratore delegato della società, Leone Ouazana che ha ribadito di non condividere la ricostruzione della trasmissione di Ranucci. «La Cyberealm srl, di cui il sottoscritto è socio unico ed amministratore» sostiene Ouazana, «non condivide la ricostruzione effettuata da Report [...] e in alcune notizie stampa pubblicate nei giorni scorsi, inerenti anche all’attività dalla stessa svolta». Secondo Ouazama, «Cyberealm srl - che non risulta composta da persone (né, tantomeno, si avvale di collaboratori) appartenenti a (o con legami con) servizi di intelligence stranieri - precisa di non aver mai ricevuto commesse da enti/istituzioni pubbliche, sia nazionali che esteri». Ma nel frattempo è guerra tra governo e opposizioni. Il Movimento 5 stelle chiede spiegazioni sui presunti rapporti tra l’azienda di cybersicurezza e gli enti pubblici italiani. «Tra queste potrebbe esserci la Rai» sostengono i grillini «il che assume particolare rilevanza soprattutto alla luce del fatto che Gasparri è membro della commissione di Vigilanza ed è il principale promotore della convocazione di Sigfrido Ranucci». Anche dal gruppo Misto si chiede la convocazione del Consiglio di presidenza del Senato e la giunta per le elezioni. «Gasparri ha omesso al Senato la sua nomina. Una cosa grave». Spiega il capogruppo Avs al Senato, Peppe De Cristofaro. E a rincarare la dose è anche il Pd con Walter Verini. Ma il centrodestra si difende. E il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani ricorda come Gasparri, nella sua lunga carriera all’interno delle istituzioni, si è sempre contraddistinto per comportamenti irreprensibili e trasparenti, improntati sempre all’interesse pubblico».
La maxi retata nelle favelas di rio de Janeiro del novembre 2025 (Ansa)
- Alcune cellule del famigerato Comando Vermelho sono operative in Portogallo. In tre anni il flusso di cocaina verso il Vecchio continente è cresciuto del 35%.
- I porti di Paesi come Sierra Leone, Senegal e Gambia sono sempre più cruciali per il passaggio della droga.
- L’esperto Antonio Nicaso: «L’uso sempre più sistematico di società di facciata e paradisi fiscali segna una discontinuità. Le autorità non hanno molto tempo per contenere questi sviluppi».
Lo speciale contiene tre articoli.
Franco Berrino (Ansa)
Il medico, colonna all’Istituto nazionale dei tumori: «Follia somministrarli senza sorveglianza attiva. Oggi molti indizi fanno pensare che abbiano aumentato la mortalità. Le riviste scientifiche obbediscono a ordini».
«Si chiama Il nostro veleno quotidiano e vuole riecheggiare un po’ “il nostro pane quotidiano”, che non è più buono come una volta» spiega Franco Berrino parlando del suo ultimo libro. Berrino è un’istituzione all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, dove ha diretto il Dipartimento di medicina preventiva e predittiva occupandosi di epidemiologia dei tumori e dello sviluppo del registro dei tumori in Italia.
(Ansa)
Il ministero degli Esteri «dal primo gennaio sarà anche un ministero economico». È la riforma della Farnesina spiegata dal titolare del dicastero, Antonio Tajani, ieri a Torino nel corso degli Stati Generali di Forza Italia sul commercio internazionale. «Le nostre ambasciate – ha sottolineato il vicepremier prima di partecipare ai lavori – si dovranno trasformare sempre più in piattaforme per favorire le nostre esportazioni e le nostre imprese. Ho deciso di fare una rivoluzione al ministero degli Esteri. Dal primo gennaio cambierà tutto. Per la prima volta nella storia d’Italia il ministero degli Esteri avrà una testa politica ma anche una testa economica».
«Il ministero – ha spiegato Tajani – diventerà un punto di riferimento per tutti gli imprenditori italiani che lavorano al di là dei confini nazionali. Ho dato disposizione a tutte le ambasciate italiane nel mondo di applicare questo concetto».
«Love Bugs» (TV8)
A vent’anni dal debutto, Love Bugs torna con Brenda Lodigiani e Michele Rosiello: una coppia aggiornata ai tempi dei social, ma ancora alle prese con le piccole banalità quotidiane che definiscono l’amore.
I primi sono stati Fabio De Luigi e Michelle Hunziker, loro i siparietti preceduti da strani miagolii, a quattro zampe su un letto matrimoniale per vincere con una risata la stanchezza della fidanzata. Quando Love Bugs ha debuttato su Italia 1, correva l'anno 2004 e delle dinamiche di coppia, quelle particolari, estranee all'universalità dell'interazione uomo-donna, si sapeva poco e niente. Non c'era Internet, mancava l'imperativo social, con la sua spinta frettolosa a condividere ogni aspetto del proprio privato. Si vedeva, allora, attraverso le parole, le poche che ci si scambiava gli uni di fronte agli altri. E si vedeva attraverso la serialità televisiva, che nel 2004, in Italia, era agli albori.






