2023-06-18
Crollo di nascite in Svizzera nel 2022. «Vanno indagati gli effetti dei vaccini»
I dati elvetici mostrano un calo della natalità del 10%. Il professor Konstantin Beck: «Fenomeno scollegato da cause economiche o sociali».Sono crollate in maniera drammatica le nascite in Svizzera nell’anno 2022. Un fenomeno storico, vista la portata del crollo: -10% tra gennaio e novembre 2022 rispetto alla media registrata tra il 2015 e 2021, stando ai dati nazionali. Nella sola Zurigo si è registrato un crollo di addirittura il 14%, mentre il tasso di natalità, cioè la variazione del numero delle nascite per donna in età fertile è diminuito del 16%. Un fenomeno di questa portata si è registrato in Svizzera, negli ultimi 108 anni, soltanto allo scoppio della Prima guerra mondiale, quando il crollo fu del 13,5% (gli uomini erano al fronte). «Il fenomeno non appare correlabile, temporalmente, a nessuna altra causa tranne le vaccinazioni di massa anti-Covid», ha fatto notare in un video che sta diventando virale il professore di economia sanitaria e statistica dell’Università di Lucerna, Konstantin Beck, che ha analizzato con minuzia tutti i dati a disposizione che arrivano dall’Ufficio Federale di Statistica svizzero e anche quelli della Federazione Nazionale dei medici delle casse sanitarie tedesche, per capire cosa davvero stia accadendo. Beck ha evidenziato, innanzitutto, il fatto che dopo il crollo registrato nel 1915 non c’è mai più stato, prima dell’anno scorso, un così massiccio calo dei nati vivi in Svizzera: neppure durante la Depressione (- 6 %) e neppure con l’avvento della pillola (-2,5%) e neppure durante la successiva crisi economica (-7,2%). Nel 2022, invece, abbiamo questo calo del 10%, che fa ancora più impressione se confrontato con i dati sui vari baby boom: quello registrato dopo la Prima guerra mondiale (+12%); dopo la Seconda guerra mondiale (+12, 2%) e in tempi recentissimi durante il periodo del lockdown (+3% tra il 2020 e il 2021). Il confronto tra questi dati serve a Beck per capire se il crollo delle nascite sia causato da un cambio del comportamento, per capire cioè, ad esempio, se siano le odierne incertezze economiche a spingere la gente a fare meno figli (che poi è la tesi di Swissmedic, l’omologa svizzera di Aifa). Ebbene, innanzitutto, fa notare Beck, non si capisce come mai nel 2020, con un aumento della disoccupazione del 3,8%, ci sia stato il baby boom l’anno dopo, mentre nel 2022, con un tasso di disoccupazione dell’1,6%, ci sia stato un crollo delle nascite del 10%. In Svizzera infatti sono state fatte varie ipotesi a commento di questi dati, come quella secondo cui il crollo della natalità sia dovuto al fatto che le coppie avrebbero anticipato il desiderio di avere figli e dunque per questo ci sarebbe stato nel 2022 il baby gap. Tuttavia, se si confronta il boom durante il lockdown (+3%) e il gap (-10%), manca un 7%. C’è dunque un calo marcato delle nascite non spiegabile con il precedente baby boom. Un’altra possibile spiegazione del calo potrebbe essere, riflette Beck, un aumento degli aborti volontari, ma tra il 2004 e il 2021 si registra in Svizzera un aumento degli aborti con un picco proprio nel 2020 (+480 interruzioni di gravidanza). Tuttavia, nel 2021 c’è stato il baby boom. Al contrario, nel 2021, ci sono stati in Svizzera meno aborti (-94), eppure nel 2022 sono nati assai meno bambini. Anche la tesi che la fertilità sia diminuita a causa del Covid non reggerebbe: se si confronta l’andamento delle nascite con i contagi in seconda ondata, si nota che i bambini nati tra luglio e novembre del 2021 sono aumentati. Invece, se si confronta il tasso di donne vaccinate di età compresa tra i 20 e i 49 anni con la variazione delle nascite nove mesi dopo, si nota che i valori sono inversamente proporzionali: a novembre del 2022 il crollo delle nascite tocca il record del -12,2%. Una delle domande che si pone Beck è: ci troviamo di fronte a un calo delle gravidanze o solo a un calo delle nascite? Se davvero il crollo delle nascite dipendesse dalla decisione di fare meno figli, ci dovrebbe essere senz’altro un calo delle gravidanze. Per tentare di rispondere a questa domanda il dottor Beck illustra allora i dati tedeschi, che evidenziano un crollo delle nascite nel 2022 di poco inferiore all’8%. La Germania, infatti, dispone anche di dati che indirettamente ci riportano all’andamento delle gravidanze, avendo un database pubblico sulle diagnosi fatturate nell’assicurazione sanitaria obbligatoria. Ebbene: da questo database è possibile vedere, intanto, quanti contraccettivi sono stati conteggiati su 75 milioni di abitanti tedeschi, mostrando che c’è un aumento costante del loro utilizzo nel tempo, a partire dal 2016, e poi c’è un netto calo durante il lockdown e successivamente un nuovo spiccato calo proprio nel 2021, cioè nell’anno di concepimento per i nati nel 2022, che però risultano diminuiti dell’8%. Inoltre, guardando al numero di test di gravidanza effettuati dalle tedesche durante il periodo considerato, si vede che nel 2020 c’è stato un leggero calo dei test di gravidanza ma, poi, si è ritornati quasi alla media dei test effettuati negli ultimi otto anni, con un leggerissimo calo dei test nel 2021, che però non giustifica un crollo delle nascite dell’8%. Naturalmente, fa notare Beck i test di gravidanza possono avere esito negativo, e visto che è noto che i vaccini anti-Covid abbiano portato irregolarità del ciclo mestruale è possibile che le donne abbiano fatto i test per capire cosa loro stava accadendo. Tuttavia, nel 2021, la sanità tedesca ha registrato un numero superiore alla media di controlli medici per gravidanze, a fronte però del crollo della natalità. Guardando poi il numero di visite specialistiche per disturbi in gravidanza, si registra un aumento di 3.000 visite di controllo per le gestanti nel 2021, cioè proprio quando le donne si sono vaccinate, nonché un picco di visite psichiatriche post-partum nel 2022. Forse perché tanti bambini sono nati morti o sono morti in grembo negli ultimi mesi di gestazione? Non si può sapere con certezza, ma stando a questi dati, secondo Beck «è verosimile che il crollo della natalità sia dovuto a gravidanze non portate a termine a causa della vaccinazione, perché altre cause non si trovano» - conclude Beck, intervistato dalla Verità - «Sarebbe ora che le politiche pandemiche si basassero sui fatti e non sull’ideologia».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.