2018-09-19
Corsi Lgbt per medici e infermieri: paga l’Unar con il denaro pubblico
Associazioni arcobaleno tra cui il circolo Mario Mieli organizzano corsi per psicologi, operatori sanitari e assistenti sociali. Con il supporto della Regione Lazio e 75.000 euro forniti dal dipartimento Pari opportunità.L'iniziativa si chiama «Liber@ di essere» e si presenta con toni ambiziosi. Sul sito dedicato si legge che «intende progettare ed erogare un percorso di formazione modulare rivolto ad operatori psico-socio-sanitari che analizzi la tematica Lgbt». Tale percorso servirà a «rafforzare le conoscenze e competenze teorico-pratiche sull'omosessualità e la transessualità», ma pure a «incidere sugli atteggiamenti e sui pregiudizi che possono interferire sulla relazione con i pazienti-utenti Lgbt che chiedono un sostegno psicologico o hanno bisogno di ricevere cure sanitarie». In pratica, stiamo parlando di un corso di formazione arcobaleno rivolto a «psicologi e psicoterapeuti, assistenti sociali, operatori di consultori e sanitari, mediatori culturali/ familiari». Frequentando «14 moduli di circa tre ore ciascuno», il personale sanitario (infermieri, per esempio, ma pure medici) e tutti gli altri professionisti impareranno come ci si deve comportare con i pazienti Lgbt, sia italiani sia immigrati. E chi sarà a insegnare a queste persone quale atteggiamento devono tenere? Beh, ovviamente sarà un bel gruppo di associazioni Lgbt, assieme ad alcuni partner istituzionali. Capofila del progetto è il Cirses, ovvero il Centro di iniziativa e di ricerca sul sistema educativo e scientifico. Istituito nell'ottobre del 1980, «è stato finanziato per molti anni dal ministero per i Beni culturali e ha come sue principali finalità lo studio dei sistemi educativi e formativi in Italia e in Europa». Per quanto riguarda gli appoggi istituzionali, parliamo di quelli offerti dall'ordine degli assistenti sociali del Lazio, dalla Regione Lazio e dall'Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Tra le realtà arcobaleno, invece, ci sono l'Agedo (Associazione di genitori, parenti, amici di persone Lgbt); l'associazione Libellula, che si occupa di «assistere, orientare e difendere le persone transessuali e transgender in ogni ambito della loro esistenza» e l'associazione Famiglie arcobaleno. Poi, immancabile, compare il «circolo di cultura omosessuale» Mario Mieli. Ovvero l'associazione ispirata all'attivista gay di cui abbiamo scritto giusto ieri su queste pagine, parlando del film Gli anni amari a lui dedicato. Una pellicola, per inciso, sostenuta dal ministero dei Beni culturali (150.000 euro), dalla Regione Emilia Romagna (105.374 euro), dalla Puglia e coprodotto da Rai Cinema.Come è facile immaginare, anche il gustoso progetto «Liber@ di essere» è finanziato dalle casse pubbliche, in base a una decisione presa il 15 maggio 2017 (allora era sottosegretario Maria Elena Boschi). Gli operatori sanitari, gli assistenti sociali, gli psicologi e i vari professionisti potranno frequentare gratuitamente i corsi, poiché a pagare il tutto è l'Unar, ovvero l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, emanazione del Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio. Come spiegano dal Cirses, per l'iniziativa sono stati erogati 75.000 euro. Non si sa ancora quante persone parteciperanno ai «moduli formativi», lo si scoprirà solo fra qualche settimana. Certo è che i corsi inizieranno in ottobre e proseguiranno fino al 31 dicembre di quest'anno. Secondo Massimo Farinella, responsabile dei progetti culturali del Mario Mieli, l'iniziativa in questione è particolarmente importante, poiché «possiamo produrre veri cambiamenti culturali attraverso l'educazione e la formazione». Durante i corsi di formazione, prosegue l'attivista, «tratteremo di orientamento sessuale e identità di genere, famiglie omoparentali e genitorialità Lgbt, coming out, aspetti socio-culturali, differenze di vita, stereotipi e omotransfobia, unioni civili, stigma verso persone con Hiv e fattori di discriminazione multipla, identità transgender in età evolutiva e adulta e tutti gli altri temi dell'universo Lgbt».Più che di informazione, viene il sospetto che qui si tratti più di indottrinamento. Con un indirizzo politico abbastanza preciso. Farinella, infatti, non risparmia attacchi al governo. Le forze di maggioranza del Paese, spiega, sono ostili al mondo Lgbt, e addirittura metterebbero «in discussione i fondamenti dello stato di diritto». «A questo desiderio diffuso di “ritorno al passato"», chiosa l'attivista, «e quindi di rimessa in discussione di alcune importanti conquiste sul piano dei diritti civili, occorre rispondere innanzitutto con la cultura». Insomma, a questo governo retrogrado e omofobo occorre rispondere organizzando corsi in cui si spiega ai professionisti quali parole è bene usare e quali no, quali idee è corretto avere e quali no. Il tutto grazie a un bel finanziamento pubblico gentilmente fornito dall'Unar, ente che ancora una volta si conferma utilissimo. Già, alla voce iniziative indispensabili per l'Italia, della scuola di formazione arcobaleno si sentiva proprio la mancanza...
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
Continua a leggereRiduci
Novità per i cittadini. Da questo mese stop al telemarketing da numero mobile, mentre il 30 novembre potrebbe arrivare lo stop a molti autovelox non conformi alle normative.