2024-01-18
Corruzione, sequestrati beni a Solinas
Christian Solinas (Imagoeconomica)
Svolta nell’inchiesta della Procura di Cagliari sulla compravendita di un immobile e sulle nomine compiute dal governatore sardo. In Veneto traballa il nuovo mandato per Luca Zaia dopo il flop della legge sull’eutanasia: Fdi potrebbe sfilare la candidatura alla Lega.Altro che «non è stato un voto politico», come ha cercato di minimizzare ieri il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia, a proposito della bocciatura della norma sul fine-vita, che ha visto Fratelli d’Italia, Forza Italia e mezzo Carroccio, quello cosiddetto «salviniano», votare contro il «doge» e affossarne le velleità progressiste.Il voto dell’altro ieri è stato politicissimo e rappresenta un brusco stop per Zaia, personaggio ingombrante per Matteo Salvini che non fa nulla per nascondere la sua soddisfazione per l’esito della votazione in Consiglio regionale: «La mia posizione», dice Salvini ad Agorà, su Rai Tre, «è assolutamente chiara: la vita va tutelata dalla culla alla fine, bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà alla fine dei loro giorni però senza arrivare ai livelli olandesi. Il Consiglio regionale Veneto ha votato, hanno vinto i no, dal mio punto di vista avrei votato anch’io in quel senso lì. La Lega non è una caserma, c’è libertà di pensiero. Per me è bene che sia finita così».Il ko di Zaia, dicevamo, è tutto politico e si inserisce nel quadro del riequilibrio chiesto da Fratelli d’Italia per quel che riguarda la distribuzione delle candidature alla presidenza delle Regioni. In queste ore tiene banco il braccio di ferro sulla Sardegna, con la Lega che sta ormai per mollare l’uscente Christian Solinas per convergere sul meloniano Paolo Truzzu. Il colpo di grazia per le aspirazioni di Solinas è arrivato ieri, con una novità clamorosa nelle inchieste della Procura di Cagliari sulla compravendita di una proprietà del governatore e sulla nomina di Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo. La Guardia di finanza ha, infatti, eseguito un sequestro cautelare di beni e immobili per un valore di circa 350.000 euro nei confronti dello stesso Solinas e di altri sei indagati per corruzione. Ma torniamo al Veneto, che andrà al voto nel 2025 e che il partito di Giorgia Meloni ha messo nel mirino. Il colpo assestato l’altro ieri a Zaia indebolisce moltissimo la figura di un presidente che ha capito molto bene di non essere più in sintonia non solo con Fi e Fdi, ma ormai nemmeno più con la Lega targata Salvini. «Zaia», dice alla Verità un autorevolissimo protagonista della partita che si è giocata nei giorni scorsi, «ha cercato di ritagliarsi l’immagine di leghista ma non troppo, ha portato dalla sua parte la sinistra, ma non avrebbe mai immaginato di finire sotto. Parliamoci chiaro: se non ci fosse stato un lavoro serratissimo di marcatura da parte dei vertici nazionali e regionali di Fi e Fdi, qualche singolo consigliere regionale avrebbe potuto votare a favore della legge. Invece è filato tutto liscio». E la Lega? «La spaccatura», prosegue la nostra fonte, «è evidente, nel Carroccio iniziano già i riposizionamenti in vista delle prossime regionali».Altra telefonata, altra conferma: «Zaia è nervoso», ci spiega un big del centrodestra nazionale, «in Veneto si respira aria da fine impero. Il terzo mandato? A parte che per Zaia sarebbe il quarto, ma non è che per salvare lui ci suicidiamo politicamente?». In che senso? «Ma scusi», aggiunge il nostro interlocutore, «abbiamo tre grandi Regioni contendibili in mano alla sinistra: Emilia-Romagna, Puglia e Campania, tutte e tre con presidenti al secondo mandato, Bonaccini, Emiliano e De Luca. Per quale motivo dovremmo dare al Pd il vantaggio di poter candidare gli uscenti? Attenzione, si tratta di situazioni molto diverse dal Veneto: lì il centrodestra vincerebbe anche candidando il cavallo di Caligola!». Ci perdonerà la battuta, ma a questo punto a trottare per la presidenza del Veneto, l’anno prossimo, potrebbe essere Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e attuale presidente della commissione Industria, turismo e agricoltura del Senato. Lui, a domanda precisa, risponde da soldato: «Io candidato alle Regionali in Veneto? Non credo», dice De Carlo a Radio 24, «io sto svolgendo un compito che mi piace parecchio, mi affascina, quello di presidente della commissione Industria e agricoltura del Senato, sono totalmente assorbito da questo ruolo, mi piace e quindi non vedo perché dovrei fare scelte diverse. Se Meloni me lo chiede è un’altra questione, se la patria chiama io ho sempre risposto presente».Sparge sale sulle ferite il coordinatore regionale di Fi, il deputato Flavio Tosi: «Noi di Forza Italia», commenta Tosi, «come anche i nostri alleati di Fratelli d’Italia, ci siamo dimostrati coerenti e granitici nel bocciare la proposta. Ma sottolineo che anche una parte consistente della Lega tra cui i consiglieri di maggior spicco, in primis presidente e vicepresidente del Consiglio regionale, nonostante si trovasse in una situazione oggettivamente non semplice, dato che Zaia era a favore della legge, ha mostrato coerenza unendosi alle nostre posizioni». «Non è possibile», dice alla Verità un big di Fdi, «che il nostro partito non governi neanche una delle grandi regioni del Nord. Compensazioni alla Lega? Vediamo, magari la Liguria».L’attuale presidente ligure, in scadenza nel 2025 e al secondo mandato, Giovanni Toti di Noi Moderati, spera ancora nella legge sul terzo mandato: «Stiamo per approvare due leggi», dice Toti, «una che prevede l’elezione diretta del primo ministro senza alcun limite di mandato, quindi un presidente del Consiglio potrebbe stare in carica per 50 anni, e dall’altra parte una legge sulle autonomie che dovrebbe dare maggiore potere di autoregolarsi ai territori. Che siano governatori e sindaci ad avere un limite di due mandati stona, è incoerente con il principio del Paese».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.