I Paesi asiatici, Cina compresa, sembrano fuori dalla pandemia: per loro è prevista una crescita del 20% nel triennio 2019-2021. Fra i comparti con prospettive interessanti, oro, intelligenza artificiale e sanità
I Paesi asiatici, Cina compresa, sembrano fuori dalla pandemia: per loro è prevista una crescita del 20% nel triennio 2019-2021. Fra i comparti con prospettive interessanti, oro, intelligenza artificiale e sanitàQuasi il 50% dei contagi da Covid-19 delle ultime settimane ha come epicentro il Vecchio continente e la temuta seconda ondata è diventata purtroppo realtà, con misure restrittive sempre più forti che riportano le lancette indietro di molti mesi e fanno temere un nuovo crollo economico di molti settori.E l'Italia purtroppo non è messa benissimo se si guarda la traiettoria, poiché nell'ultima settimana i nuovi casi per milioni di persone segnano un +9,3% a sette giorni, che è fra i più alti in Europa dopo Serbia e Svizzera.«I mercati finanziari - che fino a qualche settimana si sono mostrati in crescita - hanno iniziato a manifestare qualche preoccupazione nel vedere in difficoltà gli indici azionari di piazze come Francoforte, Parigi e Milano a causa di un nuovo lockdown che inevitabilmente impatterà negativamente su molti settori», sottolinea Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf, «Del resto, seppure si confidi in nuovi interventi di governi e Banche centrali, in assenza di una gestione chiara e di una prospettiva di uscita dalla pandemia le vendite nel breve prevalgono sugli acquisti». Dove è, dunque, più facile trovare salvezza? Gli ultimi dati economici hanno indicato che, se c'è un pezzo del mondo che ha mostrato una grande capacità di gestire la pandemia e di ripartire, quello è l'Asia in Paesi come la Cina, il Vietnam, la Corea del Sud e il Giappone.Le stesse stime del Fondo monetario internazionale rese disponibili qualche giorno fa evidenziano come questa parte dell'Asia nel triennio 2019-2021 vedrà crescere il prodotto interno lordo anche del 20% nonostante tutto. In coda al vagone il Vecchio continente e in particolare l'Italia, che si stima perderà quasi un 6% della ricchezza prodotta nello stesso periodo. «Investire in questi Paesi sull'azionario o sull'obbligazionario può essere considerata una strategia di diversificazione, come anche naturalmente guardare a quei settori e comparti che vengono considerati più favoriti in uno scenario pandemico», continua l'esperto di Soldiexpert, «Il trend della robotica e dell'intelligenza artificiale uscirà comunque rafforzato da questa crisi secondo tutte le ricerche, come l'ecommerce che sta cambiando le abitudini dei consumatori in modo permanente anche negli stessi mercati emergenti», spiega. «Il settore sanitario e farmaceutico hanno dimostrato tutta la loro centralità e le innovazioni possibili nel futuro sembrano destinate a cambiare lo stesso modo di fruizione con una crescita vorticosa delle applicazioni digitali e basate sull'intelligenza artificiale. Fra gli investimenti classici, c'è chi continua a guardare al caro e vecchio oro come baluardo quasi insostituibile da avere in parte sempre e comunque in portafoglio e soprattutto in scenari così complicati come i tempi in cui viviamo, dove comunque si rafforza l'importanza di avere un portafoglio diversificato sia come asset sia dal punto di vista delle strategie sottostanti».Concretamente ci sono alcuni prodotti azionari che da inizio anno hanno mostrato di non temere il Covid-19 e che sono cresciuti anche con i mercati in crisi. C'è, ad esempio, l'Hanetf emqq em Internet & Ecommerce ucits etf che da inizio gennaio è salito del 45,4% grazie a investimenti nei colossi del mondo tecnologico. Lo stesso vale per il L&G artificial intelligence etf, che punta sull'intelligenza artificiale e che è cresciuto del 33,6% in circa dieci mesi. Come spiega Salvatore Gaziano, gli investimenti nell'Estremo Oriente stanno anche loro dando buoni frutti di questi tempi. Il fondo Banor sicav greater China equity r è cresciuto del 34% in un anno e lo stesso vale per il Comgest growth Japan r cap che, nel 2020, ha reso il 17,7%. Per chi ama un bene rifugio come l'oro c'è l'Invesco physical gold etc, che ha mostrato una performance del +19,11%. Non mancano nemmeno i prodotti legati al settore della sanità come l'iShares healthcare innovat etf, salito del 22,7% in un momento in cui i listini azionari non sono esattamente sereni. È chiaro che, visto l'effetto della pandemia sui mercati, il consiglio è sempre quello di evitare il fai da te e ricorrere a un consulente finanziario di fiducia che sappia guidare l'investitore quando questo vorrebbe scappare a gambe levate dai listini azionari. La ricetta perfetta, insomma, non esiste. Ma possiamo affermare che sanità, mondo tech e mercati asiatici possono essere un buono scudo in questi momenti difficili.
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