2019-07-21
Giorgia Meloni: «Conte si dimetta il prima possibile. Con la Lega dureremmo cinque anni»
Per la leader di Fdi «se il premier molla ora ci sono i tempi per le elezioni. Una crisi con lui ancora in sella aprirebbe a inciuci pericolosi Pd-M5s. Noi e Salvini avremmo numeri schiaccianti. Fi? Non l'ho capita».Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, come vede questo governo di litiganti?«Come credo lo vedano tutti gli italiani: una situazione di estrema difficoltà, di sostanziale immobilismo e di tali divisioni talmente conclamate da non consentire di fare le grandi cose di cui l'Italia ha bisogno».Per esempio?«L'Italia del reddito di cittadinanza, della decrescita felice, del politicamente corretto è un Paese molto diverso dall'Italia della flat tax, della crescita possibile e del coraggio».Secondo lei quanto vanno avanti?«Non faccio né il commentatore né il veggente. Mi limito a considerare che la scelta di andare avanti sarebbe sbagliata perché graverebbe sulla pelle dei cittadini».Lei è per il voto subito.«Se Conte dovesse mollare, sarebbe molto difficile per il presidente della Repubblica dire che gli italiani non devono scegliersi il prossimo governo. Ci sono i tempi per votare, fare un nuovo governo e aprire la sessione di bilancio. Tutti i sondaggi dicono che dalle urne uscirebbe una maggioranza chiara. Sarebbe un'occasione storica per dare all'Italia uno dei pochissimi governi capaci di durare cinque anni».Lega e Fratelli d'Italia?«Sicuramente. Un governo coeso, compatto e con numeri schiaccianti, che può fare le cose coraggiose che servono all'Italia. Gli altri scenari sono tutti preoccupanti». Il governo tecnico?«Se Conte rimane, non è uno scenario buono. Se il governo cadesse fuori tempo massimo per votare, ci sarebbe l'ipotesi di un accordo tra Pd e 5 stelle, oppure addirittura di un governo tecnico sostenuto da una specie di Patto del Nazareno allargato ai grillini, cioè lo schema che abbiamo visto in Europa la settimana scorsa. Non starei serena in nessuno di questi casi».Quindi elezioni in autunno.«Bisogna consentire il voto immediatamente. Oppure il governo si assuma la responsabilità di fare la legge di bilancio. Noi siamo disponibili a dare una mano come abbiamo già fatto su diverse proposte».Tipo?«Hanno depositato nelle ultime settimane una proposta di legge con una tassa al 15% su quanto dichiarato in più rispetto all'anno precedente, la cosiddetta flat tax incrementale. Noi abbiamo depositato una proposta analoga un anno fa e me l'hanno bocciata in aula cinque volte. In tutte le leggi economiche ho ripresentato questa norma, perché secondo me è il modo più serio e immediato di fare la flat tax e combattere il sommerso».Se si votasse subito, l'accordo con Matteo Salvini è già fatto?«Se l'avessimo già fatto staremmo votando».Allora diciamo che è nell'ordine delle cose?«Direi proprio di sì, non avrei ragione di ritenere il contrario».Allargato a Forza Italia o no?«Forza Italia deve ancora chiarire molte cose. C'è un dibattito molto acceso nel partito nel quale non voglio entrare. Da tempo ho chiesto chiarimenti sulla linea politica e non mi pare ci siano stati».Su quali temi?«In campagna elettorale ho posto il problema di voti che vengono presi nel centrodestra per fare accordi con il centrosinistra, come in Europa era accaduto in questi ultimi anni: mi hanno risposto che non era vero. Invece mi ritrovo Forza Italia che sostanzialmente sostiene la candidatura di uno del Pd al Parlamento europeo. Non ci siamo».Da Forza Italia continuano a uscire per venire da voi: gli ultimi sono Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli, e Salvo Pogliese, sindaco di Catania.«Non solo da Forza Italia ma da tutto il centrodestra. Stiamo riportando a casa un intero mondo, che non è soltanto quello della destra tradizionale, ma anche di quella cattolica, sociale, liberale e riformista. L'obiettivo è un grande partito sovranista e conservatore».Spieghi che intende per sovranista.«La difesa dell'interesse nazionale italiano. E conservatore significa la difesa dei valori fondamentali della nostra civiltà. Dio patria e famiglia, direi semplificando. Con grande attenzione alle esigenze della produzione e alle dinamiche sociali».Nel polo conservatore sovranista doveva convergere anche Giovanni Toti, che invece è rimasto a fare il coordinatore di Forza Italia.«Con Giovanni abbiamo sempre un buon rapporto. Ma non giudico le sue scelte».Per voi è stato un anno di successi.«Abbiamo conquistato nuovi sindaci, ultimo quello di Cagliari con il partito al 12% in un capoluogo di regione; abbiamo il nostro primo governatore regionale, Marco Marsilio in Abruzzo. E poi i 5 parlamentari europei, che potrebbero diventare 6 se si concretizzasse la Brexit, e aggiungiamo la copresidenza del gruppo dei conservatori. È un ruolo strategico in questa legislatura europea. Voglio vederli la destra del Ppe e i socialisti mettersi d'accordo sull'immigrazione, o i verdi e i liberali dell'Alde parlare di politiche ambientali. In Europa ne vedremo delle belle e i conservatori potrebbero diventare il soggetto determinante per risolvere molti problemi importanti».I sondaggi dicono che il 10% è alla vostra portata. Esagerano?«Direi di no. Girando per l'Italia vedo interesse, attenzione, entusiasmo che crescono attorno al nostro progetto».Dovuto a che cosa?«Al fatto che abbiamo sempre mantenuto la barra dritta. Bene o male siamo una certezza, diciamo sempre la stessa cosa, c'è una coerenza di fondo che ha un valore sulla lunga distanza. Facciamo proposte meno immaginifiche ma più realizzabili. Mi pare che tutti vengano su cose che dicevamo da anni».Intende la flat tax incrementale?«Non solo. Il M5s propone la confisca delle navi alle organizzazioni non governative alla prima violazione e non dopo comportamenti reiterati: noi l'avevamo proposto al Decreto sicurezza 1. Ci fu bocciato».Sta già lavorando al prossimo Atreju?«Sì. Si svolgerà dal 20 al 22 settembre sull'isola Tiberina. Il titolo ha molteplici significati: “Sfida alle stelle"».Cinque stelle?«È un'Italia che vogliamo portare sempre più in alto, quindi c'è un senso metaforico. Ma guardiamo anche avanti. E quest'Italia è molto diversa da quella rappresentata dal M5s».