2020-07-29
Conte proroga lo stato d’emergenza. Però i suoi gli proibiscono i Dpcm
La linea del premier passa in Senato con quattro voti in meno della maggioranza assoluta e con diversi paletti. Giorgia Meloni contro l'avvocato: «Mente». Matteo Salvini parla con Sergio Mattarella ed esprime «sconcerto e preoccupazione».«Stamane in Consiglio dei ministri abbiamo inserito una mera informativa: non abbiamo assunto nessuna decisione. Dopo aver esaminato tutte le indicazioni e i pareri, incluso uno dell'avvocatura dello Stato, è emerso l'indirizzo di limitarne l'estensione temporale al prossimo mese di ottobre». Quando ieri pomeriggio il premier Giuseppe Conte interviene in aula al Senato per le sue comunicazioni sullo stato della pandemia da coronavirus in Italia, non è ancora in grado di fornire neanche la data precisa della scadenza della proroga dello stato di emergenza. La maggioranza è divisa anche su questo: il M5s vorrebbe il 31 ottobre, gli altri partiti di maggioranza sono scettici. Alla fine, l'accordo è per il 15 ottobre. Giuseppi quindi la spunta, ma con meno della maggioranza assoluta (il provvedimento incassa 157 voti a favore, 125 contrari e tre astenuti). Inoltre, la sua stessa maggioranza gli impone dei precisi paletti, contenuti nel testo della risoluzione sottoscritta, al termine del discorso del presidente del Consiglio, da Pd, M5s, Italia viva e Leu. In particolare, i giallorossi impongono lo stop ai famigerati Dpcm in caso di eventuali restrizioni e misure di emergenza: le decisioni andranno prese per decreto legge e con la partecipazione del Parlamento. Non solo: i partiti della coalizione giallorossa chiedono anche a Conte di individuare sedi alternative alle scuole dove far svolgere le regionali del prossimo 20 e 21 settembre.Una mezza sconfitta per il premier, che se vede lo stato d'emergenza prorogato, con la connessa possibilità di «blindarsi» per almeno il mese successivo alle elezioni regionali, deve però rinunciare a comportarsi da monarca, come era avvenuto nei mesi del picco dell'epidemia. «Se lo stato di emergenza non fosse prorogato», spiega Conte nelle comunicazioni, «cesserebbe il coordinamento attribuito alla Protezione civile così come decadrebbero i poteri straordinari assegnati ai soggetti attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i presidenti di Regione. Verrebbe a cessare la sua funzione anche il Comitato tecnico-scientifico. A questo occorre aggiungere che al 31 luglio sono prorogati numerosi termini normativi di rango primario e secondario». Tra le misure che perderebbero effetto se non ci fosse la proroga dello stato di emergenza, aggiunge Conte, «c'è anche il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela della sanità pubblica».Il centrodestra reagisce compatto, con un secco «no» alla proroga dello stato di emergenza, deciso in un vertice tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. «L' emergenza sanitaria», attacca il leader della Lega, «non c'è più, è superata. Tenere gli italiani ancora chiusi è un attentato alla nostra Costituzione. Vanno liberati. Dov'è l'emergenza oggi? A meno che», aggiunge Salvini, «non ci sia qualcuno che usi questa situazione per salvare la poltrona». «Sono scioccata. Conte», afferma la leader di Fratelli d'Italia, «sta sostenendo al Senato che senza lo stato di emergenza il governo non è in grado di fare normalissimi decreti, decreti legge, ordinanze. Questa è una grossolana menzogna», argomenta la Meloni, «e una pericolosissima deriva liberticida. Dove vuole arrivare il governo? Le domande che poniamo sono semplici: che cosa diciamo al mondo, ai turisti, agli investitori, ai commercianti quando l'Italia è l'unica a prorogare l'emergenza? Vuol dire che siamo il focolaio d'Europa. In tutto questo nessuno mi spiega», sottolinea la Meloni, «quali sarebbero le evidenze scientifiche per giustificare la proroga». «Sappiamo tutti», afferma la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, di Forza Italia, «che lo stato di emergenza si proroga perché l'esecutivo non ha la forza di governare nel normale confronto democratico: lo si ammetta anziché trincerarsi dietro la favola delle 38 ordinanze in decadenza, che potrebbero essere trasformate in decreti legge in dieci minuti».Matteo Salvini, fanno sapere fonti della Lega, nel corso di un «cordiale» colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprime «grande sconcerto e preoccupazione per la volontà del governo di prolungare lo stato di emergenza in assenza di giustificazioni sanitarie e giuridiche a supporto della scelta, per l'aumento esponenziale degli sbarchi di queste settimane (con problemi sanitari e sociali gravissimi soprattutto nel nostro Sud), per l'assoluto caos sulla scuola a proposito di riapertura, assunzioni, futuro degli otto milioni di studenti italiani e dei 200.000 insegnanti precari. Salvini», aggiungono le fonti del Carroccio, «ha anche sottolineato il rammarico per l'ennesimo mancato coinvolgimento dell'opposizione sul decreto economico in votazione domani (oggi, ndr)».Italia viva ne approfitta per tornare a incalzare Conte sul Mes: «Da un lato», dice il capogruppo renziano al Senato, Davide Faraone, «si dice io ho bisogno di uno strumento che mi consenta di prevenire nuove ondate. Dall'altro si dice no al Mes per motivi ideologici. Sono due elementi contraddittori che rendono il nostro paese meno credibile. Io credo sia un errore».