2024-12-04
Grillo fa il funerale ai 5 stelle. Conte & C. trafficano sul voto
Giuseppe Conte (Imagoeconomica)
Show di Beppe, che guida un carro funebre e dice: «Il Movimento è sepolto, fatevi un altro simbolo». E Crimi manda sms urgenti per sperimentare una nuova piattaforma per le consultazioni di domani: paura di perdere?La nuova votazione sui quesiti proposti nei giorni scorsi dal Movimento 5 stelle ai suoi iscritti si svolgerà tra il 5 e l’8 dicembre e dovrà confermare la cacciata di Giuseppe Grillo dal ruolo di Garante, l’aumento dei poteri del presidente Giuseppe Conte e l’addio al limite dei due mandati. Ma l’ex premier e i suoi fedelissimi non devono essere così certi di riuscire a confermare il quasi plebiscito di novembre dopo aver concesso a Grillo la ripetizione della votazione e aver dovuto registrare, prima dell’apertura dei seggi virtuali, il De profundis del Movimento recitato dal suo fondatore. Un intervento a gamba tesa che potrebbe avere preoccupato la Guardia repubblicana di Conte.Secondo alcune fonti della Verità nelle ultime ore ha iniziato a girare un messaggio che porterebbe la firma di Vito Crimi e che lancia un nuovo metodo di voto: «Amici abbiano bisogno del vostro aiuto urgente. Stiamo sviluppando funzione che consente di inviare anche tramite Whatsapp la scheda di voto in caso di difficoltà con la mail. Come tutti i servizi per poterlo usare su scale grandi occorre crescere nell’attendibilità. Quindi vi chiedo, con urgenza, chi può, stamattina entro ora di pranzo inviarmi privatamente almeno 5 numeri di telefono a testa, solo telefoni (diversi da quelli che già qualcuno mi ha inviato). Dovete solo avvisarli che potrebbero ricevere messaggio da Skyvote e devono solo accettarlo (cliccando su ok o continua e NON bloccarlo o segnalarlo). Me li potete mandare privatamente via Whatsapp il mio numero è 34… (Vito)». Il sedicente Crimi specifica pure: «Non devono essere per forza iscritti possono anche essere i vostri familiari e qualche amico anche non iscritto. Grazie della collaborazione». Ma perché, stando alla massiva diffusione del messaggio in queste ore, i vertici del Movimento chiedono «aiuto urgente» e l’invio di numeri di amici e parenti degli iscritti, da «mandare privatamente». Che cosa bolle in pentola? Tra i fedelissimi di Grillo c’è chi sospetta che dietro a questa affannosa operazione di inviare le schede di voto anche tramite Whatsapp ci sia il tentativo, quanto meno, di garantire un quorum di cui evidentemente non c’è certezza.Ma veniamo allo show messo in scena ieri da Grillo. Il fondatore ha annunciato, in un video registrato di circa 10 minuti, che il Movimento 5 stelle (delle origini) è morto e sepolto. L’ex comico ha dato il triste annuncio in versione becchino per un giorno.Il videoIl filmato, preparato nei giorni scorsi, è stato diffuso sul blog di Grillo e sui suoi canali social. Il monologo è stato pronunciato dal posto di guida di un carro funebre. Il video inizia proprio con l’arrivo a bordo dell’auto del fondatore del Movimento. Poi il finestrino si abbassa e spunta lui. Ieri i principali quotidiani italiani avevano vaticinato che nel suo preannunciato «delicato messaggio» Grillo avrebbe espresso la volontà di impugnare lo statuto del Movimento 5 stelle da lui definito secentesco e approvato l’11 marzo 2022. Ma sono rimasti delusi. Non deve sorprendere lo spaesamento dei giornalisti, visto che Grillo non gli ha mai anticipato le proprie mosse. Anzi si è sempre divertito a confonderli. Molto diverso l’atteggiamento di Giuseppe Conte, che è disponibile h24 con tutti i media. «Io non sono uno che ha mandato decine e decine di cassette con un’ora e quaranta del mio monologo in tutti i cinema d’Italia» ha sottolineato perfidamente Grillo.Notevole l’ultima performance di Giuseppi davanti al telefonino di Diego Bianchi di Propaganda live mentre stava per entrare nello studio di Di Martedì. Si è persino fatto il nodo alla cravatta in diretta. Dall’altra parte Grillo difende la sua privacy in modo maniacale e considera i giornalisti pericolosi servi del potere. E così in gran segreto, nei giorni scorsi, ha fatto noleggiare il carro funebre utilizzato da un’agenzia di onoranze funebri di Collesalvetti in provincia di Livorno. L’auto è stata portata nel giardino della sua villa che si affaccia sulla spiaggia di Campiglia Marittima, a un’ottantina di chilometri di distanza. Qui è stato allestito il set. Una scelta che ha permesso di blindare l’effetto sorpresa che nelle strette vie di Sant’Ilario, residenza genovese di Grillo, non sarebbe stato garantito. L’annuncioIl discorso è stato davvero sferzante. E la parte cruciale è arrivata alla fine quando ha ricordato che la governatrice della Sardegna Alessandra Todde lo ha malamente liquidato («Ha detto me ne frego di Grillo, benissimo facciamo un altro simbolo, andiamo avanti»). Ecco allora l’epitaffio: «Bene, coraggio, fatevi un altro simbolo, andate avanti e fate le vostre cose, il movimento è morto, stramorto». Ma resuscitabile. Infatti, ha spiegato che lui è pronto a ripartire da solo: «È compostabile, l’humus che c’è dentro non è morto, l’humus è la transizione energetica, digitale, […] una narrazione del futuro […] io ho un’idea che vi svelerò dopo, però non finisce qui, voi andate a votare se avete voglia, se no andate per funghi, cercate di prendere una bella decisione, io non mi offendo, non vi conosco neanche più, quindi capisco anche la vostra decisione, però cercate di pensare che questo movimento avrà un altro decorso e meraviglioso, che ci siate voi o no, grazie a tutti».Nel suo monologo Grillo non ha pietà per i tic da Prima Repubblica assimilati dal movimento che ha fondato, per il poltronismo scatenato: «Si è trasformato in un partitino progressista, con questi giochetti che non faceva neanche la Democrazia cristiana di vent’anni fa: io ti appoggio il candidato Pd alle regionali in Liguria e in Emilia e tu mi appoggi il “Caggiafà” con l’autobus e la scorta in Campania. Questi giochetti qua, non condivisi da voi che votate, hanno trasformato questo partitino in niente… non c’è più niente, però vedere questo movimento, questo simbolo che ha rappresentato sudore, cuore, coraggio per milioni di persone, vederlo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio». Il complottoÈ convinto che la sua rottamazione sia collegata alla sua volontà di insistere sul limite dei due mandati («Io scompaio proprio in funzione loro»), una data di scadenza della carriera politica che i miracolati del Movimento non potevano digerire. «Da tutore dei sacri valori» spiega che tali valori sono stati «traditi» negli ultimi tre anni: «Siete diventati un partito che segue un mago di Oz così, di gente che non riconosco più, infatti, quando venivo giù in quel famoso ufficio che mi era stato concesso non c’era nessuno, non veniva nessuno, avevo già perso, lo capivo, io avevo già perso, però i valori li abbiamo fatti con Casaleggio che ci ha messo l’intelligenza, io ci ho messo il coraggio e milioni di italiani ci hanno messo il cuore, sono queste tre cose che hanno fatto sì che il movimento avesse un’identità». Il parricidio è stato compiuto per mandare via lui, per togliere il limite ai mandati e per aumentare i poteri di Conte: «Per coprire queste tre domande ne sono state fatte 20: cosa è la giustizia? Cosa ne pensi della sanità? Cose veramente… e poi hanno votato meno della metà degli iscritti». L’ex comico ha un sussulto e prova a instillare un «dubbio» in vista della nuova votazione: «So che avete già deciso, io ho già perso, lo so, ma sono ottimista perché questo movimento aveva un’identità straordinaria, l’identità dei due mandati». E confessa: «Eravamo d’accordo col mago di Oz, eravamo d’accordo di fare una legge dello Stato». Una norma secondo cui il primo mandato andava svolto nei Comuni, dove le persone possono davvero incidere e si fa «la politica di serie A». A sentire Grillo, Conte non gli rispondeva più da anni, non portava avanti i suoi progetti che puntavano a dimezzare i consumi di elettricità e materie prima e le ore di lavoro, a proteggere i dati personali dei cittadini (l’idea è stata stimolata dal caso dossieraggi?), a limitare gli affitti brevi, a introdurre la sfiducia costruttiva, lo sbarramento al 5 per cento, «la legge anti zombie, contro il cambio di casacca». «Tutti questi progetti, le 5 stelle polari […] non hanno mai avuto risposta».La colpa? Tutta di Conte: «Io come garante non intervenivo in nulla, tutti i miei progetti arrivavano al mago di Oz» e non andavano avanti «perché lui non si faceva mai trovare e i progetti sono stati tantissimi […] l’ultima volta che ci siamo visti a Roma gli ho detto “fammi dare una mano, prendi i progetti che ti ho mandato, sono una cinquantina di cose meravigliose”. Mi ha detto “sì, ci vediamo una volta al mese”. Poi non si è fatto più trovare». Questo modo di comportarsi dell’ex premier, per il fondatore, «è stata la carta vincente per disintegrare il movimento nella sua identità». Che «è sceso dal 25 per cento a meno della metà». Conte viene accusato di soffrire di «sindromi» e «psicosi», di patire l’Elevato, avendo il punto di vista di chi sta in un «sottopassaggio».Per il suo vecchio mentore, l’attuale presidente dei 5 stelle ha portato il Movimento a guardare indietro anziché in avanti, a rispolverare schemi ideologici novecenteschi: «Oggi non c’è più il futuro, perché non si capisce neanche il presente, infatti tutti i partiti sono andati indietro di 20 anni, parlano di fascismo e antifascismo, di rivoluzione o antirivoluzione, parlano del passato per capire il presente, perché non capiscono più nulla». Conte ha risposto a Grillo, senza citarlo, attraverso i social: «Dispiace […] che chi dovrebbe essere al nostro fianco e conoscerci meglio si è messo, invece, da tempo ai margini della nostra comunità e si dimostra disinformato. E sì, perché molte delle proposte menzionate si sono tradotte in proposte di legge in Parlamento già depositate, che stiamo portando avanti da tempo con forza e determinazione». Poi l’appello agli ormai ex grillini a tornare al voto: «Questa è una comunità orgogliosa che non si lascia calpestare da nessuno, che non vuole andar per funghi. Da giovedì a domenica tornerà a votare. Rivoteremo tutti insieme perché ci sono anche nuove battaglie da portare avanti, quelle che voi, alla base avete selezionato e avete votato e saranno gli obiettivi strategici che realizzeremo tutti insieme. Allora torniamo a votare perché da lunedì si volta pagina». E speriamo per lui che non sia l’ultima.
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)
L'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)