2020-09-03
Contando male i morti ci tolgono la libertà
Se una vittima d'infarto con tampone positivo finisce nel conto delle persone uccise dal virus qualcosa non va. Agli italiani sono state negate la verità, le autopsie e i funerali per i propri cari. Mentre adesso, grazie alla paura, vengono presi di mira i loro diritti.C'è una guerra. In Germania la stanno già combattendo. Sono a migliaia e migliaia e migliaia e migliaia per strada, lo stesso a Londra, lo stesso in altre città sempre più numerose. Questa guerra si chiama Covid, ma il nemico non è il virus. Noi abbiamo già avuto altri virus. Noi viviamo immersi nei virus e nei batteri. Questa malattia ha causato in Italia, su una popolazione di 60 milioni di abitanti, una cifra che ci dicono essere di oltre 35.000 morti. Su questi 35.000 morti abbiamo dei dubbi. Abbiamo dichiarazioni ufficiali, come quella per esempio del governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo la quale questi morti sono stati mal contati. Se una persona muore d'infarto, con tutti i sintomi dell'infarto, e un tampone positivo, viene considerato un morto Covid. Fonti ufficiose, medici e infermieri testimoniano la stessa menzogna.C'è un diritto assoluto, garantito dalla Costituzione, garantito da ogni costituzione decente, è il diritto alla verità, ed è il diritto gemello omozigote del diritto alla libertà. Persa l'una, persa l'altra. Benché siano in guerra contro un virus, non contro un esercito di terroristi e di spie, i nostri incredibili governanti hanno documenti secretati. Esiste il segreto per nascondere la menzogna: una malattia esasperata con una spinta tragica ad aumentare i contagi a febbraio grazie a informazioni false, lo spot televisivo che starnazza che il virus contagia poco, la sardina di turno che cinguetta che il solo virus è il razzismo, Roberto Burioni l'influencer che pontifica sul virus che non sta circolando a febbraio, Beppe Sala l'accorto cinguetta che Milano non si ferma, Nicola Zingaretti il genio a Milano prende l'aperitivo, e altre idiozie sfuse.A questo punto si scatena il disastro, amplificato da cure sbagliate favorite dal fatto che sono stati usati protocolli venuti dalla Cina, lo stesso luogo da cui vengono virus, tamponi e gli spiccioli per comprare le nostre imprese svendute perché fallite, in seguito al lockdown di tipo cinese, e dalle mancate autopsie. Solo quando medici coraggiosi, infischiandosene del ministro Roberto Speranza, hanno fatto autopsie, hanno messo a fuoco la patogenesi e quindi le linee terapeutiche, la malattia si è risolta. Ora è risolta. Come previsto dal premio Nobel Luc Montagnier, a giugno il virus ha perso potenza, perché era un virus ingegnerizzato, e, soprattutto, oramai sono molte le persone che hanno inconsapevolmente contratto il virus e che ne sono guarite, i cosiddetti «contagiati», persone sane potenziali donatori di plasma iperimmune. Con una ferocia inaudita, con la complicità inaudita di una Chiesa che è stata ben peggio che succube, è stata complice, la gente è morta sola, senza il conforto di un sacerdote, senza il conforto di un parente. I camion pieni di bare erano pieni di bare non perché ci sia stata la peste nera, ma perché non c'era posto nei crematori. A questo punto è ipotizzabile che i cadaveri dovessero essere bruciati perché se qualcuno avesse mai fatto le autopsie, si sarebbe scoperto qualcosa che è meglio non far sapere? Perché sono stati inceneriti senza funerale? Il ministro Speranza pensava che un fetentissimo virus Rna fosse in grado di uscire dal corpo, uscire dalla bara e aggredire i presenti come Dracula nell'omonimo film?Una Chiesa complice di un potere oscuro ha impedito le messe anche a Pasqua, in una piazza San Pietro deserta una ridicola cerimonia accuratamente studiata a tavolino ha permesso di affermare che il tempo del giudizio di Dio è terminato e comincia quello del giudizio degli uomini. Lourdes è stata chiusa. L'ateismo delle gerarche cattoliche è rimbalzato e ha scintillato. La salute pubblica è stata la scusa per distruggere la liturgia e la fede: alla riapertura delle chiese il numero dei fedeli è crollato. La stessa Chiesa che ha vietato le messe quando ancora i bar erano aperti, che ha profanato l'Eucarestia con guanti e amuchina, cinguetta felice a ogni barcone di islamici maschi e forti in età militare spacciati per profughi, che viene a regalare agli italiani il virus Covid, il virus Hiv, il micobatterio tubercolare, la buona vecchia scabbia sempre di moda, dimostrando a chi ancora avesse qualche dubbio che della salute pubblica degli italiani alle gerarchie cattoliche importa meno di zero. Lo zuzzerellone di turno con una talare addosso, non mi pare il caso di chiamarlo sacerdote, ha berciato che non vada a messa chi non vuole i cosiddetti migranti, incredibile neologismo con cui si indicano maschi islamici in età militare senza documenti che non migrano per sempre come la parola suggerirebbe, ma si istallano in Italia per sempre. Il curioso individuo, cui vengono pagate 12 mensilità perché faccia il prete, ritiene che la Santa messa che indegnamente celebra, sia un dolcetto che lui dà a quelli che secondo le regole della sua strampalata morale sono buoni. Cristo è morto in croce perché lui abbia dolcetti da distribuire. Non è stato cacciato da un Chiesa non meno corrotta di lui, e che ha invece redarguito i sacerdoti valorosi che non hanno mollato e che hanno fatto quello che fanno i sacerdoti veri nelle dittature: hanno celebrato messe clandestine. Poliziotti hanno interrotto la messa nel suo momento più sacro, la consacrazione: solo un esercito di occupazione può commettere un gesto del genere. Il ministro dell'Interno che ha dato questi ordini deve essere considerato il ministro di un governo di occupazione. Un terzo degli italiani ha votato per un partito creato a tavolino che sta mantenendo le sue promesse elettorali: decrescita felice, cioè più miseria per tutti (fatto), aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, cioè annientare la democrazia (fatto), e vaffa detto al popolo italiano (fatto). Un quinto degli elettori ha votato per il Pd, partito che da sempre ha onestamente dichiarato di anteporre gli interessi stranieri, immigrati irregolari africani, e Unione europea, a quelli dei cittadini. Le gerarchie cattoliche fanno il tifo per il vaccino, chiedono con la boccuccia imbronciata che il vaccino sia fatto e che sia somministrato gratis ai poveri. Su questo non ho nessun dubbio. Un vaccino contro un virus Rna non sperimentato sarà somministrato soprattutto ai poveri, in effetti è per loro che lo stanno facendo, ed è importante che sia gratuito come gratuito deve essere il formaggio nella trappola per i topi. Un popolo spaventato si è fatto scippare il diritto alla religione, il diritto alla scuola, il diritto alla libertà di movimento, e, soprattutto, il diritto alla verità. Speranza & Co. hanno fatto decreti che obbligano alla ormai inutile mascherina (serviva a febbraio quando non c'era) dalle 18 alle 8. Continuano le assonanze tra virus Covid e Conte Dracula di Transilvania. Da qui abbiamo anche prevenzione e diagnostica.È ovviamente l'aglio la soluzione. Mangiate due spicchi di aglio tutte le mattine e tutti quanti staranno ad almeno tre metri di distanza, quindi non avrete bisogno di vaccino. Fidatevi, funziona molto meglio del vaccino. L'aglio terrà a distanza anche il tizio con il tampone. L'aglio, oltre che la prevenzione, fa anche la diagnostica. Preparate due bruschette, una con e una senza aglio e mangiatele bendati. Se dell'aglio sentite odore e sapore non avete il Covid che causa perdita di olfatto e gusto, quindi potete stare sereni e abbracciare i vostri congiunti. Fidatevi, è molto più sicuro del tampone made in Cina con le sue percentuali standard di falsi positivi. Se non lo distinguete allora è il momento di preoccuparsi: cercatevi un medico che abbia gli attributi di prescrivervi l'idrossiclorochina e andrà tutte bene. Nel frattempo imparate a recitare il rosario perché a quel punto è meglio affidarsi alla Madonna.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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