Dopo 29.609 tamponi in 24 ore, l’epidemia sembra rallentare Solo 42 i nuovi ingressi in rianimazione. Guariti a quota 15.729
Dopo 29.609 tamponi in 24 ore, l’epidemia sembra rallentare Solo 42 i nuovi ingressi in rianimazione. Guariti a quota 15.729Se i dati del contagio vanno verso una stabilizzazione verso il basso rispetto all’ondata delle scorse settimane, una situazione che gli esperti chiamano «plateau», resta drammatica la conta dei morti. Anche ieri 837 italiani sono stati falciati dal coronavirus. Lunedì il bollettino ne aveva registrati 812. Il numero totale mostra tutta la sua tragicità: 12.428. Il dato dei nuovi contagiati sale di poco: sono 2.107 i nuovi positivi, in leggera ripresa rispetto ai 1.648 casi registrati lunedì. Ma bisogna tenere conto che nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti ben 29.609 tamponi (lunedì il dato si era fermato a 23.000). È questa la ragione che fa leggere in chiave positiva i dati agli esperti: se lunedì ogni sei tamponi è saltato fuori un contagiato, ieri ne è stato scoperto uno ogni sette. Dei 77.635 italiani colpiti dal coronavirus, 28.192 sono ricoverati con sintomi, 45.420 sono in isolamento domiciliare e solo 4.023 in rianimazione, 42 in più rispetto a lunedì. Le terapie intensive, quindi, sono sempre meno intasate.Inoltre, continua a essere superiore a 1.000 (1.109) il numero dei guariti in un giorno, seppur in calo rispetto al record di lunedì, pari a 1.590. In totale quelli che ce l’hanno fatta sono 15.729. La conta nazionale frena soprattutto grazie ai numeri della Lombardia: ieri i tamponi positivi sono scesi a 1.047. Lunedì l’incremento era di 1.154 unità, mentre sabato di 2.117. Dall’inizio dell’epidemia i positivi sono in tutto 43.208. E a quanto sembra la Lombardia per contenere l’avanzata del Covid-19 ha fatto molto quasi in solitudine. L’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, infatti, ha affermato: «La Regione ha acquistato 10 milioni di calzari, visiere e mascherine, di cui solo 2 milioni sono arrivati dalla Protezione civile nazionale, 48 milioni di guanti di vario genere, 2,7 milioni di camici, 270 tute, 300.000 occhiali protettivi e oltre 700 ventilatori polmonari, di cui solo 236 dalla Protezione civile». E ancora: «Abbiamo chiesto aiuto a tutti, anche a quelli che ci hanno sempre puntato il dito contro». E citando Emergency, l’assessore ha rilevato che «non mi sembra che sia stata mai in alcun modo gentile nei nostri confronti, ma non è che noi abbiamo detto “siccome Emergency ritiene un maleducato Matteo Salvini non li chiamiamo”». Il presidente, Attilio Fontana, invece, accusato di aver tenuto nei cassetti scorte di mascherine per un anno, ha precisato: «La Regione deve gestire l’ordinaria amministrazione della sanità, quella straordinaria è di competenza dello Stato. Io i presidi nei magazzini li avevo per l’ordinaria gestione e nessuno dal ministero della Salute mi ha detto di aumentare le nostre riserve». E a fare compagnia a Fontana c’è Michele Emiliano: anche la Puglia si è dovuta approvvigionare in solitudine di misure di protezione. Polemiche a parte, sono i dati che dimostrano come la Lombardia stia gestendo l’emergenza. Nel Milanese sono 235 i nuovi casi di Covid-19, lunedì erano 347. Numeri di molto distanti dall’incremento registrato il 26 marzo scorso, quando fecero rabbrividire gli 848 nuovi casi in un solo giorno. Tira un sospiro di sollievo anche Brescia, dove si scende sotto i 200 nuovi contagiati: la conta si è fermata a 154. Stabile l’evoluzione nella provincia di Bergamo: 138 tamponi positivi (lunedì 137). È stabile Monza, con 100 casi (lunedì 97). Anche nel Lodigiano, la zona in cui per prima si è diffuso il contagio, il trend è stabile: 29 nuovi casi. In crescita, ma di poco, Pavia: 97 casi in più rispetto ai 62 di lunedì. E Cremona: 81 tamponi positivi rispetto ai 26 di lunedì. La mortalità, però, è ancora alta: il coronavirus ieri si è portato via ancora 381 lombardi. Un numero importante, ma in calo rispetto a lunedì, quando la drammatica conta è arrivata a 458. In totale i morti dall’inizio della pandemia sono 7.199. A fronte, però, di un altro dato positivo: dal 24 marzo i ricoveri in terapia intensiva sono passati da 132 a 81. «C’è ormai un trend di minore accesso alle terapie intensive», sostiene Gallera, «un dato che ci conforta rispetto al fatto che siamo su uno scenario diverso. I sacrifici iniziano a produrre un significato e per questo dobbiamo continuare». Anche se di imprudenti in giro ce ne sono ancora molti. Ieri, su 222.450 persone controllate, 6.348 sono state sanzionate. I denunciati per false attestazioni nella certificazione sono stati 94 e quelli denunciati per violazione della quarantena 15. Si potrà invece passeggiare con i propri figli. Lo ha precisato ieri il Viminale: «È da intendersi consentito, a un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione». Resta estrema e difficile da gestire, da Nord a Sud, la situazione nelle case di riposo per anziani. Sono undici i morti di ieri nelle Rsa dell’Alto Adige. Aumenta il numero dei decessi anche tra gli ospiti della casa di cura per anziani di Chiaravalle Centrale (Catanzaro): ieri ne sono morti altri sette. Salgono a cinque i decessi degli anziani della casa di cura Istituto juventus di Sala Consilina, nel Salernitano. Quinto decesso tra i pazienti della Rsa di Bucine (Arezzo). Nell’ospedale di Tricarico (Matera), che ospita la struttura riabilitativa della fondazione don Gnocchi, sono 40 le persone positive al coronavirus.E anche tra i medici si continua a morire di coronavirus: ieri il Covid-19 si è portato via Gaetana Trimarchi, medico di famiglia di Messina, Norman Jones, cardiologo di Seregno e Roberto Mileti, ginecologo di Roma. Sale così a 66 il numero dei camici bianchi caduti sul campo.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.