
Dopo la sentenza della Corte europea, l’agenzia valuta revisioni delle norme sui suoi esperti. Spesso a libro paga di Big Pharma.I conflitti d’interesse ci sono e rappresentano un problema per l’Agenzia europea del farmaco (Ema), costretta ad ammetterlo. Il Comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema (Chmp) è stato aggiornato sull’esito della sentenza d’appello della Corte di giustizia del 14 marzo 2024, si legge in una nota. I Sag sono gruppi di esperti scientifici chiamati a rispondere a domande specifiche poste dai comitati dell’Ema, che dopo la sentenza ha fatto sapere di «stare valutando attentamente eventuali revisioni sulle relazioni che intercorrono», che saranno comunicate «a tempo debito». Come già riportato dalla Verità, ad attirare l’attenzione della Corte di giustizia europea (Curia) è stato il caso sollevato dalla Debrégeas et associés Pharma (D&A Pharma), che dal 17 ottobre 2019 si era vista più volte respingere dal Chmp l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’Hopveus, un medicinale a base di sodio oxibato destinato a combattere la dipendenza dall’alcool. La sentenza della Corte aveva dato ragione alla società farmaceutica, che aveva fatto ricorso contro la decisione del Tribunale dell’Unione europea del 2 marzo 2022, facendo presente che un «membro del gruppo di esperti consultato dal Chmp si trovava in situazione di conflitto di interessi, tale da inficiare in modo sostanziale la procedura». Si riferiva al ricercatore principale per il farmaco AD 04, sviluppato dalla società Adial Pharmaceuticals, pure per il trattamento della dipendenza dall’alcol, sempre in attesa dell’autorizzazione dell’Ema. Prodotti concorrenti, con la differenza che uno dei due poteva contare sul sostegno di un componente dei Sag. Il compito principale dell’Ema «dovrebbe essere quello di fornire alle istituzioni e agli Stati membri i migliori pareri scientifici possibili, per consentire loro di esercitare i poteri in materia di autorizzazione e supervisione dei farmaci medicinali conferiti loro dalla normativa in materia di medicinali», aveva fatto presente la Curia. Ricordava, inoltre, che il Comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema «può istituire gruppi consultivi scientifici, Sag, in relazione alla valutazione di tipi specifici di medicinali o trattamenti, ai quali può delegare determinati compiti associati a elaborazione dei pareri scientifici». Sono gli Stati membri a trasmettere all’agenzia europea i nomi dei propri esperti, che vengono raccolti in un elenco di «accreditati», che «non devono avere interessi finanziari o di altro tipo nell’industria farmaceutica che possano compromettere la loro imparzialità. Essi si impegnano ad agire nell’interesse pubblico e in modo indipendente e rendono una dichiarazione annuale dei loro interessi finanziari». Non solo, questi esperti nel numero di dodici per la durata di tre anni, più altri chiamati a partecipare su questioni specifiche in quanto provvisti di competenze aggiuntive non coperte dalle nomine effettuate dagli Stati membri (in questo caso, la nomina viene effettuata dall’Agenzia), devono «in occasione di ciascuna riunione dichiarare eventuali interessi specifici che potrebbero essere considerati pregiudizievoli alla loro indipendenza rispetto ai punti all’ordine del giorno. Tali dichiarazioni sono messe a disposizione del pubblico». La Commissione europea e l’Ema avevano sostenuto che «anche se l’AD 04 dovesse essere considerato un prodotto rivale della Hopveus, la politica degli interessi concorrenti indica chiaramente che ad un esperto che ha contribuito allo sviluppo di un prodotto farmaceutico non è vietato essere un membro di gruppi di esperti convocati dal Chmp per esaminare un prodotto rivale». Invece, la Corte di giustizia ha replicato che il parere espresso dal gruppo di esperti «ha un’influenza potenzialmente decisiva sul parere dell’Ema e, attraverso tale parere, sulla decisione della Commissione», pertanto la partecipazione «di una persona che si trova in una situazione di conflitto di interessi», anche se non esercita «una funzione di direzione o di coordinamento in tale ambito gruppo […] dà luogo a una situazione che non offre garanzie sufficienti per escludere ogni legittimo dubbio su possibili distorsioni». La D&A Pharma aveva ripetutamente sollecitato il Chmp a consultare il Sag di psichiatria e secondo la Curia tale esperto doveva essere consultato per «un prodotto destinato a trattare un disturbo psichiatrico». L’ammissione di casi sospetti, di conflitti di interesse, finita sotto i riflettori con la vicenda della sentenza sull’Hopveus, sembra destinata a non restare isolata. Finalmente ci si accorge che «l’ampio potere discrezionale» conferito all’Ema e che si manifesta in particolare nella «definizione dei criteri che devono disciplinare la imparzialità e indipendenza delle persone che contribuiscono all’elaborazione dei suoi pareri scientifici», di trasparenza ne ha davvero poca.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






