2018-09-19
Condom alla festa del patrono. L’ira dei parroci
I preti contro l'iniziativa del Comune. Annullata la processione per protestaGiorni di polemiche infuocate e, alla fine, la processione, in onore di San Matteo, salta. E la colpa, nonostante corra l'anno 2018, è dei profilattici. Il sindaco ha deciso di distribuirli durante la festa patronale e ai parroci del paese l'idea non è andata proprio giù. Al punto di annullare il momento più religioso dell'intera sagra. La processione, appunto.Siamo a Nichelino, un Comune da meno di 50.000 abitanti, alle porte di Torino, dove dal 14 al 24 settembre si tiene, ogni anno, la sagra di San Matteo. Tante iniziative, stand musica e giovedì scorso, il concerto della discordia. Mentre sul palco suonava una band amata dai ragazzi, tra il pubblico si aggiravano gli operatori incaricati di distribuire kit di profilattici per sensibilizzare i giovani sul tema del sesso sicuro.Per il sindaco, Giampiero Tolardo, d'altro non si è trattato che di una «iniziativa parte di un progetto organizzato che il Comune porta avanti da tempo con la Asl locale». Per i sacerdoti invece, di una scelta decisamente sbagliata: «Non entriamo nel merito della questione umana e morale che suscita, per la sua forma, le nostre perplessità e che ci interroga sul rischio della banalizzazione di una realtà fondamentale quale la sessualità», hanno scritto in una lettera aperta al primo cittadino, «ma la cosa che ci colpisce profondamente è la scelta del contesto nel quale si svolgerà questa iniziativa, la festa del santo patrono della nostra città, festa che per sua natura nasce e trova la sua ragion d'essere nel contesto della fede cristiana».Secondo i parroci «per la comunità cristiana presente nel tessuto sociale di Nichelino», pur ,rispettosa della laicità» intesa come spazio di dialogo e collaborazione, «risulta difficile capire il senso di questa scelta», hanno sottolineato, chiarendo di voler «distinguere il momento religioso, per cui nasce questa festa, dalle altre iniziative in calendario».E hanno concluso: «Con grande sofferenza siamo, in coscienza, obbligati a proseguire per la nostra strada», mantenendo la messa domenicale ma spostandola all'interno della chiesa, invece che celebrarla in piazza e, soprattutto, cancellando la Processione del Santo Patrono.«Non penso che il problema siano i preservativi e mi sembra anacronistico annullare la processione», ha replicato il sindaco, ricordando di aver «già l'anno scorso, proprio durante la festa patronale, promosso iniziative sulla prevenzione delle malattie». E la Chiesa? Non ha mai sdoganato l'uso del preservativo, anche se alla fine del 2015, papa Francesco aveva parlato del condom come modo per arginare il diffondersi dell'Aids. «È uno dei metodi», aveva sostenuto. E stessa cosa aveva fatto il suo predecessore Benedetto XVI, quando, nel 2010, aveva chiarito che «vi possono essere singoli casi giustificati, ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico» e questo può essere «il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole».
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