2023-07-26
«Con il biofuel salvi 500.000 posti»
Vannia Gava (Imagoeconomica)
Il viceministro al G20 Energia in India: «All’alleanza sui biocarburanti hanno aderito 19 Stati. L’Italia è avanti e ha tanto da insegnare, vogliamo condividere le competenze».Nel corso del G20 Energia che si è tenuto a Goa (India) è stata promossa la Global biofuel alliance. E anche grazie al lavoro del viceministro all’Ambiente, Vannia Gava, l’Italia ne è parte. Qual è l’obiettivo della Global biofuel alliance? Mi pare di capire che non sia spinta solo da una motivazione ecologica, ma anche economica. Giusto?«L’alleanza è nata per condividere anche a livello tecnico con i vari Paesi aderenti le varie informazioni e competenze che riguardano i biocarburanti. Noi, ad esempio, con l’Italia siamo molto all’avanguardia e abbiamo molto da insegnare nel settore. L’utilizzo dei biocarburanti per il trasporto aereo, per i mezzi pesanti, per i mezzi in generale diventa di fatto un’arma in più per progredire nella transizione energetica. Per questo l’alleanza è fondamentale: per condividere le competenze, ma soprattutto le strategie delle modalità di attuazione tra gli Stati europei». Che riscontro avete avuto?«L’interesse è tale che nel giro di poche ore hanno già aderito 19 Paesi. Questo significa che non ci può essere solo l’elettrico e soprattutto non subito. Ci sono proprio i carburanti alternativi a basse emissioni che quindi possono dare una grossa mano all’agricoltura senza, come sostiene qualcuno, che venga tolta superficie utile per le coltivazioni. Il mondo dei biocarburanti è ampio: c’è ad esempio il Forsu che si ottiene con i rifiuti solidi urbani in arrivo dalla raccolta differenziata. Oppure ci sono quelli come l’Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil, che in italiano si traduce in olio vegetale idrotrattato, ndr) che può essere coltivato in Paese in via di sviluppo favorendone dunque l’economia e i posti di lavoro». Quali sono i passi successivi dell’alleanza?«Ora i Paesi aderenti lavoreranno all’interno dei loro tavoli tecnici: la speranza è quella di portare le competenze italiane in aree dove non ci sono e di riconoscerle anche a livello europeo. Il lancio di questa alleanza vuole far capire in Europa che si possono utilizzare dei biocarburanti che hanno un basso impatto ma che sono sostenibili». Quanti posti di lavoro salverebbero i biocarburanti?«Noi stimiamo che si potrebbero salvare mezzo milioni di posti di lavoro in tutto il Vecchio Continente. Certo, siamo ancora all’inizio. Il passo importante è che 19 Paesi abbiano già condiviso la strategicità dei biocarburanti». Durante il G20 Energia cosa altro è emerso?«Nell’ambito di questo G20 è stato importantissimo anche fare il passaggio di consegne con il ministro dell’Ambiente giapponese visto che il Paese del Sol Levante ha dismesso la presidenza del G7 per passarla all’Italia. Anche in questo caso è stata ribadita l’importanza dei biocarburanti e tutto quello che riguarda le materie prime critiche. Inoltre, è stato utile l’incontro avvenuto a Nuova Delhi in camera di Commercio con gli imprenditori italiani nel settore dell’energia, in virtù del quale abbiamo pensato (la firma ci sarà successivamente) con il ministro del petrolio indiano a un protocollo d’intesa tra il governo italiano e quello di Nuova Delhi per aiutare le aziende energetiche italiane che lavorano in India». A che punto siamo con la legge Natura?«Si tratta ancora una volta di una prova di forza come si è visto con i tentativi negli ultimi voti di farla passare in modo più edulcorato. Io ripeto che per noi c’è il rischio che venga penalizzata la nostra agricoltura e i nostri agricoltori. Sappiamo bene che dobbiamo andare verso una riduzione del consumo del suolo e io sono la prima a dirlo. Vanno ripristinate tutte le aree industriali dismesse e tutte le zone che negli anni sono state danneggiate e bisogna prenderne atto. Ma questo non vuol dire che si debba andare a rovinare le aree produttive in essere che, lavorando, mantengono vivo un territorio. La vera partita per noi sarà il prossimo anno dove ci dobbiamo concentrare sull’obiettivo di cambiare le regole europee che possono creare difficoltà. A partire da quella del packaging, un’altra follia europea. Noi rischiamo davvero di sacrificare la nostra economia sull’altare del nulla perché non è sostenibile pensare di bloccare tutto e non fare niente. L’ambiente si tutela con la sostenibilità».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.