2018-11-02
Con i fondi a famiglie e squadre di calcio Orbán sta allargando i confini ungheresi
Il governo foraggia istruzione, imprese e sport nelle comunità magiare d'Europa. E il voto dall'estero lo premia con il 96,2%.Il presidente del Fc Miercurea Ciuc: «Grazie alle donazioni della madrepatria, abbiamo campi e collegi per 4.500 giovani atleti».Lo speciale contiene due articoli.La popolarità del primo ministro dell'Ungheria, Viktor Orbán, è in crescita oltre i confini nazionali: lo confermano i consensi - in aumento esponenziale - incassati presso le minoranze ungheresi all'estero da Fidesz, il suo partito. Alle elezioni parlamentari dell'aprile scorso, fra i 200.000 elettori residenti all'estero Fidesz ha registrato un risultato fuori scala: 96,2% di preferenze. Orbán raccoglie così i frutti di una precisa strategia politica, volta ad ampliare la sfera d'azione del governo di Budapest verso i Balcani e gli altri territori lungo il confine.La storia dell'Ungheria è caratterizzata - come per la maggior parte delle nazioni europee - da grandi cambiamenti geopolitici avvenuti nel secolo scorso. Alcuni Paesi furono ridotti alla propria ombra, altri hanno ereditato popoli e terre mai posseduti prima. Il Regno d'Ungheria uscì sconfitto dalla Grande guerra. Le potenze vincitrici e i loro alleati (Romania, ex Jugoslavia ed ex Cecoslovacchia) stabilirono le sorti del Paese magiaro. Il trattato di pace di Trianon (1920) ha comportato una riduzione della popolazione da 19 a 7 milioni, a seguito della diminuzione della superficie territoriale di due terzi. Sono corpose, oggigiorno, le minoranze etniche magiare nei Paesi limitrofi: Slovacchia, Romania, Serbia e Slovenia su tutti. Secondo le statistiche, nell'area dei Carpazi tale presenza è stimata intorno a 2.300.000 unità. In questi strati della popolazione non è mai stato del tutto sopito - nonostante l'assorbimento per anagrafe in altri Paesi - il sentimento di appartenenza ungherese, talvolta causa di attriti culturali (il mantenimento della propria lingua, giusto per citare uno dei tratti identitari più incisivi). Da parte delle comunità magiare all'estero, nei decenni si sono susseguite denunce di discriminazione nei luoghi di studio come sul posto di lavoro. Rivendicazioni che oggi, in Orbán, hanno trovato un interlocutore attento. Nella primavera del 2010 ebbe inizio un cambiamento epocale: nel primo giorno di lavori il nuovo governo a guida Fidesz (Unione dei giovani democratici) e Kdnp (Partito popolare cattolico democratico) presentò una proposta di legge che prevedeva l'estensione della cittadinanza ungherese (permettendo la doppia cittadinanza) alle suddette minoranze. Possono presentare richiesta tutti quelli che si sentono ungheresi - a condizione di dimostrare la discendenza e conoscere la lingua - benché vivano al di fuori dei confini nazionali. Il primo gennaio 2012 entra in vigore la nuova legge elettorale, che porta piccole modifiche rispetto al precedente sistema, ma finalmente estende il diritto di voto ai cittadini ungheresi all'estero.Nel 2011 Budapest istituisce il Fondo Bethlen Gábor, destinato ad aiutare le comunità magiare estere. L'idea di base è consentire ad esse crescita economica, sviluppo intellettuale e al contempo di custodire lingua e tradizione, relazionandosi con la madrepatria. Il fondo Gábor gestisce concorsi, distribuisce risorse stanziate attraverso un sistema trasparente. Il risultato indiretto della sua azione è stato rafforzare l'identità nazionale in tutti quei cittadini dispersi nel mondo. Nel 2017 il governo ungherese ha erogato attraverso il fondo Gábor 20.938 milioni di fiorini (70 milioni di euro), nel 2018 il budget è salito a 26.134 milioni (87 milioni di euro) e lo stanziamento sul 2019 è di 28.040 milioni di fiorini (93 milioni di euro).Sul sito ufficiale dell'istituzione sono disponibili i bandi di concorso e può essere visualizzata la distribuzione delle somme così come il loro impiego, tutto nella massima trasparenza. Le attività finanziate spaziano dall'istruzione allo sport (in Romania e Serbia, come spiegato nell'intervista qui sotto, sono fiorite le accademie di calcio, grande collante sociale nonché disciplina per cui Orbán in persona nutre grande passione), ci sono centri estivi e associazioni culturali. Gli investimenti mirano anche a rafforzare piccoli progetti di imprenditoria famigliare.Anche il ministero delle Risorse umane si adopera per rafforzare i legami transnazionali fra ungheresi. Dal 2018 - così come annunciato dalla sottosegretaria Novak Katalin, responsabile per Giovani, famiglia e affari internazionali del ministero delle Risorse umane - è stato introdotto il nuovo sostegno alle famiglie, chiamato «programma del cordone ombelicale», che prevede un unico contributo pari a 64.125 fiorini (220 euro). Ne possono usufruire i figli nati all'estero, ma registrati anagraficamente anche in Ungheria, quindi diventati cittadini ungheresi. Secondo le dichiarazioni della sottosegretaria, lo scopo è rafforzare i legami fra ungheresi e offrire sostegno economico a quelli che mettono al mondo figli, sebbene vivano all'estero. Ciò si è tradotto in gratitudine da parte di popolazioni che, per un secolo, hanno vissuto senza una vera appartenenza e ora trovano voce. Nel 2014 a Fidesz giunsero 130.000 voti dai seggi oltreconfine (95,5% del collegio estero). Ai tempi il numero di ungheresi con doppia cittadinanza era 550.000, mentre oggi è 1 milione, quasi il doppio, segno che il richiamo della madrepatria per queste genti è molto forte. La fedeltà delle minoranze al partito di Orbán, come dimostra il 96,2% delle parlamentari di aprile, è cresciuta di pari passo.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/con-i-fondi-a-famiglie-e-squadre-di-calcio-orban-sta-allargando-i-confini-ungheresi-2617187772.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="in-romania-siamo-la-squadra-di-800-000-magiari" data-post-id="2617187772" data-published-at="1758066037" data-use-pagination="False"> «In Romania siamo la squadra di 800.000 magiari» Nel 2007 a Budapest fu fondata l'Accademia Ferenc Puskás, un centro tecnico calcistico con l'obiettivo di radunare e formare i migliori prospetti del calcio magiaro, che negli anni Cinquanta dominò su scala planetaria, per riportare il movimento agli antichi fasti. Tra i fondatori dell'accademia - intitolata a uno dei più grandi giocatori della storia - c'era anche il futuro premier Viktor Orbán. Oggi, l'azione del suo governo verso le minoranze ungheresi all'estero passa anche attraverso il pallone. Come nel caso della Transilvania, in Romania, dove il fondo governativo ungherese Bethlen Gábor sostiene le attività del Football club Miercurea Ciuc. La Verità ne parla con Szondi Zoltán, il presidente. Da quando e per quale missione nasce l'Accademia di calcio di Transilvania e che tipo di collaborazione svolge con l'Accademia di calcio Puskás? «Il Football club di Miercurea Ciuc è del 1904. Oggi gestisce due istituti, cioè l'Accademia di calcio di Transilvania, che allena i calciatori, e il collegio Márton Áron, che ospita i giovani talenti e offre loro istruzione. Dal 2012 abbiamo cominciato una collaborazione con l'Accademia Puskás. C'è dialogo sui metodi d'allenamento, abbiamo scambi di giocatori e allenatori professionisti, nonché la partecipazione a tornei di calcio. Non percepiamo finanziamenti dall'Accademia Puskás, la nostra collaborazione è strettamente professionale». Che investimenti ha realizzato il club con l'aiuto del Fondo Bethlen Gábor? «Il governo d'Ungheria fornisce aiuti finanziari ormai da anni. Grazie a questi contributi abbiamo realizzato il campo coperto in erba sintetica con illuminazione notturna qui a Miercurea Ciuc (valore 330.000 euro, ndr) e la stessa opera anche a Odorheiu Secuiesc (con il medesimo importo, ndr). Un altro investimento importante è stato la costruzione del collegio a Miercurea Ciuc, che ospita 250 bambini, e la realizzazione di una tribuna da 1.000 posti del valore di 5 milioni di euro». L'Ungheria vi è vicina... «Nel biennio 2017-18 abbiamo ricevuto un sostegno importante anche da parte della federazione calcistica dell'Ungheria. Grazie a quei fondi abbiamo realizzato un campo di calcio con illuminazione notturna e tribuna a Targu Secuiesc e un altro a Miercurea Nirajului, del valore di 330.000 euro ciascuno. Con altri fondi più modesti abbiamo costruito campetti da allenamento. Tengo a precisare che ogni opera è stata realizzata su terreni donati dalla comunità locale: chiese, municipi, associazioni». Che tipo di cambiamento hanno portato gli investimenti nel mondo calcistico? «La comunità locale è stata ben contenta delle novità. Un dato di fatto è che durante lo svolgimento dei tornei vi è sempre il massimo numero di spettatori e nei nostri centri vengono allenati 4.500 aspiranti calciatori. Adesso la nostra accademia è tra le prime cinque della Romania». Che visione politica ha la popolazione del posto? In che modo ha influenzato la loro visione il sostegno economico e morale ricevuto dal governo ungherese? «Non è facile dare una risposta esatta a questa domanda. Il territorio in cui opera l'Accademia della Transilvania si estende su tre regioni, dove ci sono 800.000 ungheresi residenti. La visione politica di un territorio così ampio non può essere standardizzata. Naturalmente ci sentiamo ungheresi e seculi, (la popolazione originaria della Transilvania, ndr) e vogliamo sempre avere strette relazioni con la madrepatria».