
Per decenni, nella comunità toscana Forteto di Fiesoli e Goffredi, ispirata a don Milani, i minorenni venivano abusati e iniziati all'omosessualità. E i ribelli finivano picchiati. Tali orrori, a lungo celati, mostrano che cosa c'è «oltre» la famiglia tradizionale.FortetoScrivo questa voce facendo copia incolla da Wikipedia per evitare altre denunce per diffamazione, ne ho già una collezione. La mia domanda è: come è stato possibile? Chiedo a chiunque legga queste righe di cercare ulteriori notizie e chiedersi: come è stato possibile? Per anni? Quando tutti sapevano? Ho saputo del Forteto in Svizzera grazie a un documentario in francese mentre, come il documentario sottolineò, nonostante le denunce il Forteto continuava a «funzionare». Come è stato possibile? Perché i ciarlatani possono spacciarsi per medici e psicologi! Perché molti di coloro che si sono occupati di minori nel Mugello hanno trovato più appassionante, invece che affidare un bambino già ferito dalla vita a una banale famiglia affidataria, banalmente piccolo borghese, costituita da un banale padre e da una banale madre, fare il doppio salto mortale carpiato all'indietro, scavalcare gli stereotipi, inventare una nuova società e inventare un nuovo tipo di famiglia?Sul Forteto, su quanto fosse meraviglioso, si scrivevano saggi. Molto più divertente quindi fare il doppio salto mortale senza rete di sicurezza, tanto quelli che cadevano erano i bambini, erano i pazienti neurologici o psichiatrici affidati a questo inferno. Oltre all'ovvio raccomando il banale. Un bambino ha bisogno di padre e madre. Dove ci siano padre e madre, la sua sicurezza non è certa al 100%, ma è nettamente maggiore che con tutte le altre soluzioni. Tutte le altre soluzioni, è provato statisticamente, hanno tassi di disastro molto maggiori, quindi restiamo sul modello standard. Un bambino già ferito dalla vita deve essere affidato a una coppia genitoriale costituita da padre e madre. È bizzarro come per le banali famiglie normali un lontano, minimo, vago sospetto di abuso su minore scateni l'allontanamento immediato, mentre metri cubi di sospetti che diventavano tragiche certezze non abbiano scatenato la stessa celerità per il Forteto. L' allontanamento dalla famiglia «vera» spesso è anche a torto, come raccontano numerosi casi, uno dei quali avvenuto vicino a dove scrivo, descritto in un bellissimo libro, dolente e appassionato, che si intitola Pulce, non c'è. Il libro racconta proprio di una bimba, con una disabilità cognitiva, strappata la famiglia per un falso sospetto. Racconto questa storia perché qualche giorno fa ho incontrato Pulce, mentre accompagnava la sua magnifica sorella, autrice del libro, a fare la spesa. Il sospetto di abusi, un sospetto dannatamente pesante, non ha fermato gli affidi al Forteto. Noi popolo bue, cafoni bifolchi, abbiamo la dannata impressione che a volte l'attenzione di qualcuno dei personaggi che si occupano di infanzia sia stranamente concentrata contro le famiglie vere, anche a costo di vedere quello che non c'è, anche a costo di negare l'ovvio, ossia che nei casi di deficit economici, finanziare la famiglia di origine è più sensato che spezzarla. Abbiamo l'impressione che quell'attenzione sia anche stranamente svolazzante quando si tratta di strani esperimenti con doppi salti mortali, anche a costo di non vedere quello che maledettamente c'è.E ora: Wikipedia.Il Forteto è una cooperativa agricola attiva nel Comune di Vicchio, provincia di Firenze; nacque nel 1977 come un'associazione fondata da Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi e altri con l'obiettivo di essere una comunità produttiva e alternativa alla famiglia tradizionale ispirata agli insegnamenti di don Lorenzo Milani e alle teorie di Gian Paolo Meucci. Nel 1978 i fondatori vennero indagati per atti di libidine violenti e maltrattamenti nei confronti degli adolescenti disabili che il tribunale dei minori aveva inviato presso la comunità e poi definitivamente condannati nel 1985; nel 2011 vennero accusati nuovamente di maltrattamenti verso minori ospiti della comunità e Fiesoli venne definitivamente condannato nel 2017 a oltre 15 anni per abusi su minori e maltrattamenti. Lo scandalo che ne seguì portò anche all'istituzione di commissioni di inchiesta parlamentari e regionali e, nel 2018, al commissariamento della cooperativa.Lo scandalo Forteto è relativo a casi di molestie sessuali e pedofilia accaduti all'interno del Forteto. Secondo quanto emerso dalle vicende giudiziarie e da tre commissioni di inchiesta regionale e nazionale, all'interno della struttura si commisero abusi psicologici e sessuali nei confronti di minori e disabili che erano stati dati in affidamento dal Tribunale dei minori alla comunità.Prima commissione regionale.Il 15 gennaio 2013 mentre si attendono gli sviluppi giudiziari, la commissione regionale d'inchiesta pubblica la sua relazione sul Forteto, approvata all'unanimità. Il suo testo integrale è nel sito della Regione Toscana. Nella relazione della commissione di inchiesta regionale si legge: «È Fiesoli che detta le regole. Al Forteto “uomini e donne vivono divisi: dormono, mangiano, lavorano separati anche se sposati". “La famiglia era una gabbia oppressiva, bisognava isolarsi dall'egoismo del mondo", raccontano le vittime. L'eterosessualità è “osteggiata", l'omosessualità incentivata. “Le donne", racconta Giuseppe, “erano maiale e puttane, anche la Madonna era puttana, perché non voleva far crescere Gesù". “Si doveva tutti cercare di maturare attraverso il confronto", ricorda Donatella, e il “confronto", nel lessico rovesciato del profeta, “era il sesso omosessuale". I ragazzi che mostrano desiderio per l'altro sesso sono “finocchi", le ragazze “lesbiche". Chi veniva scoperto era umiliato di fronte a tutti, sottoposto ai “chiarimenti". “Ti mettevano su una sedia, la sera, e ti facevano un processo. Dovevi confessare di essere preda di ossessioni sessuali anche se non era vero, o di aver subito violenza dalla famiglia di origine anche se non era mai successo". Chi si ribella o si oppone subisce le “punizioni". “Tirate di capelli, botte con il mattarello, zoccolate". Oppure “si veniva richiusi nella cella frigorifera"».Seconda commissione regionale.«Al Forteto l'omosessualità era non solo permessa ma addirittura incentivata, un percorso obbligato verso quella che Fiesoli definiva “liberazione dalla materialità". L'amore riconosciuto e accettato, l'amore vero, alto e nobile era solo quello con lo stesso sesso. Il bene e l'amore vero erano quelli di tipo omosessuale, perché lì non c'è materia».Qui Wikipedia finisce e ricomincio io: come è stato possibile? Tutti i funzionari statali che si sono occupati di questi bambini, assistenti sociali, giudici, e li hanno affidati al Forteto avevano chiaro in mente la necessità di fare il miglior interesse del bambino? Oppure la loro priorità è stata un'altra? Essere à la page, essere alla moda, destrutturare gli stereotipi, che per tirare su un bambino ci vogliano un padre e una madre. Nei numerosissimi documenti a favore, metri cubi, il Forteto è descritto come un «esperimento sociologico». La priorità era l'esperimento o il bene del bambino? Qualunque banale coppia uomo/donna che accoglie un bambino non suo viene rivoltata come un calzino. Qui il fatto di aver «rotto gli stereotopi sociologici, di star passando alla storia» deve essere piaciuto molto. Troppo.
2025-10-31
Dimmi La Verità | Guido Castelli: «I dettagli della ricostruzione post terremoto in Italia Centrale»
Ecco #DimmiLaVerità del 31 ottobre 2025. Ospite il senatore di FdI Guido Castelli. L'argomento del giorno è: " I dettagli della ricostruzione post terremoto in Italia Centrale"
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Il luogo di culto, di oltre 2.000 metri quadri, sorgerebbe al posto di un centro culturale islamico. Cittadini e centrodestra temono che il tempio causerebbe il boom di stranieri. L’eurodeputata Anna Cisint,: «Nessuno spazio senza un’intesa con lo Stato».
Nessuno nel centrodestra sostiene l’imposta sugli affitti brevi, ma qualche «manina» l’ha inserita nella manovra. A benedirla sono i primi cittadini Beppe Sala, Roberto Gualtieri e Sara Funaro.
2025-10-31
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona approda a Istanbul: dialogo tra Occidente e Grande Eurasia
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Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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