- Cappotti, piumini e tanto colore. I capi per la stagione fredda si preannunciano all'insegna della libertà d'espressione, della sostenibilità e, perché no, della voglia di sedurre.
- Le maison hanno studiato look tecnici e funzionali, senza dimenticare l'eleganza, per avvicinarsi a un pubblico maschile desideroso di affermare la propria identità e dimenticare gli anni che trascorrono.
- Il glamour degli accessori che guardano al passato, strizzano l'occhio all'attualità e spingono l'acceleratore sul futuro.
Cappotti, piumini e tanto colore. I capi per la stagione fredda si preannunciano all'insegna della libertà d'espressione, della sostenibilità e, perché no, della voglia di sedurre. Le maison hanno studiato look tecnici e funzionali, senza dimenticare l'eleganza, per avvicinarsi a un pubblico maschile desideroso di affermare la propria identità e dimenticare gli anni che trascorrono. Il glamour degli accessori che guardano al passato, strizzano l'occhio all'attualità e spingono l'acceleratore sul futuro. Lo speciale contiene tre articoli e gallery fotografiche. Voglia di vestirsi bene. Voglia di eleganza. Dopo due inverni in tuta e abbigliamento da casa, ecco che si sente prepotentemente il bisogno di avere cura di se stessi a 360°. E iniziare dal guardaroba appare ovvio. Che indosseremo dunque, il prossimo inverno? Covid o non covid, agli stilisti non è mancata la creatività di disegnare collezioni non scontate o tanto per fare ma di vera attualità nella certezza di un riscatto fisico e psicologico. I capi della stagione fredda (che già riempiono le vetrine delle località di villeggiatura) si preannunciano all'insegna della libertà di espressione del proprio stile, della sostenibilità e, perché no, della voglia di sedurre. Lo scorso febbraio le sfilate di Milano e Parigi (quasi tutte on line) hanno portato alla ribalta varie nuove tendenze, pronte da essere copiate. Che proviamo a riassumere insieme. Cappotti Caldi e confortevoli sono un tenero abbraccio, una coccola di pelo (assolutamente fake) tra il simil orsetto e lo yeti come quelli visti da Max Mara, Bottega Veneta, Givenchy, Dsquared2. Ma c'è anche il paltò marinaro tendente al blu, spesso doppio petto, spesso lunghezza caban, da vero capitano di veliero. A proporli Gucci Aria, Dior, Prada, Louis Vuitton. Piumini È arrivato il grande riscatto del duvet. In pratica, gonfio è bello dopo anni di totale abbandono, considerato l'antitesi dell'eleganza. Ora è un capo superstar, pratico e sfruttabile dalla mattina alla sera, per andare al lavoro ma anche alla festa esclusiva da mettere sopra l'abito importante. Da Giorgio Armani, Tod's, Elisabetta Franchi, Miu Miu, Roberto Cavalli. Moncler, Dolce & Gabbana Militare Lo stile è quello inconfondibile, grinta e rigore. Nel tipico verde, uno dei colori di stagione, che piace sempre tanto e fa la differenza. Il servizio militare è in effetti una parata glamour di pezzi d'autore senza tempo come certi trench dalle linee perfette. L'uniforme cambia a suon di anfibi, rever importanti, tutto all'insegna del nuovo mood army di Alberta Ferretti, Etro, Sportmax, Balenciaga. Sartoriale maschile Ormai il guardaroba di lui è stato totalmente sdoganato: giacche, camicie, pantaloni sono il look di lei quotidiano. Perfino lo smoking non è più un predominio maschile. Anzi. Tanto che il blazer nero (con o senza rever di seta) non conosce limiti di tempo. Ciò che fa la differenza sono il taglio, le rifiniture, i dettagli come se certi capi fossero appena usciti dalle mani esperte del sarto. Toccare per credere da Dolce e&Gabbana, Balenciaga, Versace, Giorgio Armani, Brunello Cucinelli, Tom Ford. A tutta maglia Sarà che durante il lockdown in tante e tanti (vedi Tom Daley, il campione olimpico di tuffi che sferruzzava la lana durante le gare) si sono dati al lavoro con aghi e uncinetto, sta di fatto che la maglieria è uno dei cardini sui cui gira la moda del prossimo inverno. D'altronde il comfort piace a tutti e non c'è materiale versatile quanto il filato. Luisa Spagnoli, Missoni, Chloe, Miu Miu, Salvatore Ferragamo, Laura Biagiotti, Blumarine. Colore Sarà un inverno a tinte forti. Dal monocromo totale, integrale come quello di Brunello Cucinelli (bianco latte), Ermanno Scervino (mattone), Hermés (bordeaux), Moschino (giallo), arancio (Versace), Giorgio Armani (bluette), rosso (Chanel) o di accostamenti cromatici "sbagliati" come da Alberta Ferretti e Stella McCartney. E il nero? C'è, c'è. Oro Immancabile, l'oro è prepotente e onnipresente. A volte basta il tocco di un accessorio ma se è un capo, allora è tutto all'insegna di una forte personalità che non teme i bagliori né gli eccessi. C'è bisogno di "brillare" dopo tanta oscurità, c'è la necessità di lasciarsi alle spalle un periodo tanto negativo. Quindi oro senza tentennamenti. Di giorno come insegnano Riccardo Tisci da Burberry e Pierpaolo Piccioli da Valentino. La sera Alberta Ferretti si presenta con l'effetto wow. Effetto paracadute Volumi ampi da molgolfiera. Soffici come se volassero. Forza di gravità pari a zero. In una parola "balloon". Che sta anche per morbidezza e leggerezza. Le proporzioni del corpo vengono riscritte seguendo la sola regola della fantasia da Sportmax, Louis Vuitton, Comme Des Garcons. Animalier Le macchie di leopardo continuano a essere irresistibili, non se ne può più fare a meno. L'anima selvaggia di ognuna si scatena anche in città per una sensualità cui non si rinuncia. Il maculato farebbe notizia se non ci fosse ma fa talmente parte dell'immaginario femminile che nessuno si sogna di non proporlo. Eccolo da Etro, N°21 by Alessandro Dell'Acqua, Simonetta Ravizza, Cividini, Michael Kors Collection. Pelle È sexy e grintosa. Ed è sempre un capo evergreen che se scelto con attenzione può durare una vita. La tendenza leather si fa sentire prepotentemente e Salvatore Ferragamo, Tod's, Loro Piana, Sportmax lo insegnano. Dalla giacca, al completo, al cappotto, al vestito, ai pantaloni c'è solo l'imbarazzo della scelta.
La sede della Banca d'Italia a Roma (Imagoeconomica)
Le 2.452 tonnellate sono detenute dalla Banca d’Italia, che però ovviamente non le possiede: le gestisce per conto del popolo. La Bce ora si oppone al fatto che ciò venga specificato nel testo della manovra. Che attende l’ultima formulazione del Mef.
La Bce entra a gamba tesa sul tema delle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia. Non bastava la fredda nota a ridosso della presentazione dell’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra. Nonostante la riformulazione del testo in una chiave più «diplomatica», che avrebbe dovuto soddisfare le perplessità di Francoforte, ecco che martedì sera la Banca centrale europea ha inviato un parere al ministero dell’Economia in cui chiede in modo esplicito di chiarire la finalità dell’emendamento. Come dire: non ci fidiamo, che state tramando? Fateci sapere.
Con Gianni Tessari, presidente del Consorzio Lessini Durello, esploriamo la storia di una grande eccellenza italiana apprezzata nel mondo.
(IStock)
Gli italiani si sentono meno al sicuro: questo non dipende dal numero di forze dell’ordine nelle strade ma da quello dei malviventi lasciati liberi di delinquere. All’estero i banditi vanno in cella. Nel nostro Paese rischiano di più la galera quanti indossano la divisa.
Volete sapere perché gli italiani si sentono meno sicuri di prima? La risposta non è legata solo al numero di agenti che presidiano le strade, ma soprattutto al numero di malviventi lasciati liberi di delinquere. Altri Paesi europei hanno meno poliziotti di noi e, nonostante ciò, i furti sono in media inferiori di numero a quelli che si registrano a casa nostra. Così pure la percentuale di rapine e di violenze. Se la statistica premia chi ha forze dell’ordine meno presenti delle nostre, una ragione c’è: altrove, quando beccano un ladro, lo mettono dentro e ce lo tengono. E così pure quando arrestano uno stupratore.
(Ansa)
Ciucci (ad Stretto di Messina): «Dagli operai agli ingegneri, in un mese migliaia di richieste». A breve le risposte alla Corte dei Conti.
«Vorrei mettere per un attimo le polemiche da parte e soffermarmi su una dato che più di ogni altro evidenzia l’impatto e “il peso” del Ponte sullo Stretto per il Paese. Il 27 ottobre, quindi circa un mese fa, Eurolink-Webuild, il contraente generale, ha aperto le selezioni per assumere personale legato alla realizzazione dell’opera. In pochissime settimane sono arrivate 16.000 candidature. Parliamo di operai specializzati, assistenti di cantiere e ingegneri con esperienza e alle prime armi, ma anche di buyer, ispettori e responsabili It. Non più posti di lavoro potenziali, ma persone in carne e ossa che se la costruzione dell’opera fosse avviata starebbero già lavorando. Per questo continuiamo ad adoperarci con più forza di prima per dare risposte adeguate alle domande che ci sono state rivolte, in piena collaborazione con l’Europa, la Corte dei Conti e le authority coinvolte». Così Pietro Ciucci, amministratore delegato di Stretto di Messina Spa, la società pubblica che deve realizzare l’opera, rivela alla Verità i numeri sulla corsa al lavoro che coinvolge migliaia di giovani del Sud Italia e non solo.







