2022-12-24
Colpiscono il Natale per togliere di mezzo Dio
La banalizzazione avviene per gradi. Prima si insinua il dubbio che Gesù sia nato proprio il 25 dicembre, data scelta per il solstizio o per il Capodanno celtico. Poi viene messo in discussione l’evento stesso: «È una fake news». Ma non è vero: ci sono le prove.L’aggressione del Natale avviene attraverso vari passaggi. Il primo è negare la data: non è vero che Gesù è nato il 25 dicembre, la data è stata scelta per il solstizio e poi per il Capodanno celtico. Quindi si tratta di un falso. Affermazione assolutamente idiota per svariati motivi. La Madonna sapeva leggere e scrivere, così come gli apostoli. Erano tutti ebrei, dunque tutti alfabetizzati, perfettamente in grado di conoscere una data e tramandarla in maniera corretta.Altro punto: stiamo parlando della nascita di nostro Signore. Secondo questa teoria avrebbero mentito per questione di marketing. «È nato in primavera, ma diciamo che è nato il 25 dicembre perché è più cool dato che c’è il solstizio». Il solstizio, poi, cade il 21 dicembre, non il 25. L’astronomia è una scienza esatta. Per quanto riguarda il Capodanno celtico, possiamo serenamente affermare che dei Celti non importava niente a nessuno. Il cristianesimo ha avuto un effetto talmente dirompente che ha spazzato via tutto quello che lo ha preceduto: Giunone, Venere, che erano anche delle belle figliole, Giove… E avremmo dato importanza ai Celti? La data del 25 dicembre è assolutamente vera, come è scritto nei vangeli. I vangeli sono una sorta di riassunto, quindi ogni cosa scritta assume un’enorme valore; il Vangelo di Luca racconta come Zaccaria dovesse andare al tempio per un sacrificio quando giunse l’angelo ad annunciargli che sua moglie Elisabetta avrebbe avuto un bambino. Studiosi istraeliani hanno ricostruito che la tribù di Zaccaria andava a sacrificare nel tempio a settembre, quindi Elisabetta resta incinta in questo mese.Quando l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria che partorirà il Salvatore, le dice anche che sua cugina Elisabetta è incinta di sei mesi. Dunque noi sappiamo che la gravidanza di Maria comincia sei mesi dopo la gravidanza di Elisabetta che è iniziata a settembre. Comincia il 25 marzo e termina il 25 dicembre. Non c’era motivo perché mentissero. Pensare che qualcuno ci abbia mentito su un fatto così enorme come la data della nascita di Cristo è qualcosa di spaventoso.Il secondo punto riguarda la banalizzazione. Non si sa bene chi è nato: invece di festeggiare la nascita di Cristo, festeggiamo Babbo Natale. Il significato della parola «babbo» è noto. Ma «Natale», che cosa vorrà dire? Chi è nato? Nel Nord Europa si chiama Santa Claus, contrazione di San Nicholaus, che è San Nicola, tutto è intriso di cristianesimo. Lo è anche la Befana, la vecchietta presso la quale si fermarono i Magi raccontando del Bambino. Lei si mise a fare i biscotti, ma perse la strada perché impiegò troppo tempo. Non trovò più i Magi e distribuì i biscotti in giro. Dato che, per i bambini, la parola Epifania è troppo difficile, è diventata la Befana. Anche la Befana è intrisa di cristianesimo. Noi siamo intrisi di cristianesimo perché la nascita di Cristo cambia l’umanità. C’è una donna con un bambino in braccio. L’umanità cambia a tal punto che cambia il calendario. Klaus Schwab e Jacques Attali ci dicono che Cristo non è mai esistito, è una fake news. Un falegname che non ha mai scritto un rigo in vita sua, seguito da qualche centinaio di persone, si fa crocifiggere col supplizio riservato agli schiavi dopodiché il mondo cambia.Come no! Noi abbiamo la prova certa della Resurrezione di Cristo. Questa prova è rappresentata dalla Sindone. Il sacro lino che la Nasa non sarebbe in grado di riprodurre nemmeno con l’attuale tecnologia. Quindi, tranquilli: Cristo è nato, Cristo è risorto e Cristo ha già vinto nella Storia. Noi, come sentinelle, aspettiamo l’aurora avendo la certezza che l’aurora verrà. Le cose stanno andando un po’ meglio, al punto che, mentre all’estero c’è un ministero dell’Istruzione ordina di non nominare il Natale, all’Università di Birmingham non si può augurare «Buon Natale», perché è divisivo. Da noi se la sono cavata con la solita frase che «ormai il Natale trascende il cristianesimo…». Poveretti che credono che il cristianesimo possa essere trasceso. Rispetto a quelli che a Birmingham vieterebbero di dire «Buon Natale» e a quelli che vieterebbero di dirlo qui se avessero vinto le elezioni, direi che è grasso che cola.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
Continua a leggereRiduci
Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)