2025-03-20
Coldiretti: «Cautela su alimenti sintetici». L’Europa dà ragione ai 20.000 agricoltori
Successo per l’iniziativa a Parma: l’Efsa ha promesso paletti e controlli. Prandini: «Niente armi, la Pac non va toccata».Un’altra Europa è possibile se ascolta il suo popolo: è quello che ieri ha sfilato a Parma colorandola come un immenso tralcio di mimosa - tante, tantissime, erano le donne del corteo - col giallo della Coldiretti.Sono arrivati in 20.000 per chiedere all’Efsa - è l’ente che certifica i cibi in Europa - che ha sede a Parma di mettersi una mano sulla coscienza e sulla scienza e di non approvare i nutrimenti creati in laboratorio con una scorciatoia. Hanno chiesto all’Europa il massimo scrupolo, ma anche il massimo ascolto delle istanze di chi suda la campagna e dice: non c’è cibo senza terra.Stavolta l’Europa dei burocrati, colta di sorpresa, ha detto sì: avete ragione, «adotteremo nella valutazione dei rischi connessi ai prodotti da replicazione cellulare la massima cautela, faremo i testi pre-clinici e clinici e li faremo anche su chi ci ha chiesto l’autorizzazione prima che fosse varato il nuovo protocollo». Dunque la bistecca sintetica, il «latte» da fermentazione dei funghi, i pesci stampati in 3D e i cibi Frankenstein che stanno ingrassando i profitti delle multinazionali e condannando gli adolescenti a una obesità precoce quanto devastante, non avranno disco verde a prescindere. È la vittoria di quel popolo, è la vittoria di quest’altra Europa che non va in piazza con gli intellò in cachemire che invitano qualche operaio per fare numero e confermarsi nella loro magnanimità.È l’Europa dei campi: una bimbetta di 8 anni che rivendica «stop a cibi insicuri», un nonno dietro alla sua anziana bandiera «Coldiretti Nuoro». Ha cent’anni precisi: «Ci sono arrivato mangiando pecorino e bevendo vino, come tanti in Sardegna». È «figlio» della dieta mediterranea, quella che il sindaco di Pollica, dal palco, difende con voce rotta: «Ci salva, ma la vogliono distruggere». Paiono i versi di Giovanni Berchet: «L’han giurato, l’ho visti a Parma primi cittadini di mille città». Ci sono davvero mille sindaci a difendere l’identità dei territori con la qualità dei prodotti. È l’altra Europa che sta sotto il cartello «Coltiviamo la pace».Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti e uomo dai modi severi, cita papa Francesco: «Disarmiamo le parole, quest’Europa roboante che parla di guerra non ci piace». Gli sgorga una goccia dagli occhi: «Sì, sono commosso, sono orgoglioso della mia gente, di questa immensa gente». Spingono quasi Ettore Prandini, il presidente, Gesmundo e Luigi Scordamaglia (Filieraitalia) verso il palazzo dell’Efsa: c’è il vertice sui cibi sintetici. Sul palco vanno i segretari regionali. Cristina Brizzolari - fa il riso più buono del mondo - dal Piemonte dice: «Non c’è cibo senza campi». Nicola Bertinelli che «comanda» il Parmigiano reggiano e la Coldiretti dell’Emilia-Romagna ,è chiarissimo: «Tra noi e il Grana consumiamo metà del latte italiano, non potranno mai toglierci di mezzo con un liquido bianco fatto coi funghi». Letizia Cesani dalla Toscana ha smesso ieri sera di spalare fango: «Senza di noi, la terra muore». Mariafrancesca Serra l’ingegnera pastora presidente delle donne di Coldiretti, è scesa dalla Marmilla. Le abbraccia tutte: è la solidarietà di chi difende terra, tradizioni e (poco) reddito.I padri, nel giorno di San Giuseppe, tengono accanto i figli: sono il futuro di 20.000 aziende, tasselli della qualità del made in Italy. I ragazzi calabresi hanno viaggiato tutta la notte; sono qui anche per dire: «Il falso green ci sta portando via l’acqua della Sila, vogliono fare le centrali idroelettriche: agli animali cosa daremo da bere?». I giovani della Valtellina hanno la laurea, ma «preferiamo badare le nostre vacche, le amiamo; ci danno la Casera, il Bitto, ci danno la vita». Fabio Bescacin - Naturasì- rilancia: «Va garantito il giusto reddito agli agricoltori, i consumatori l’ hanno capito».C’è il rappresentante degli allevatori francesi, Patrick Benezit, e degli agricoltori spagnoli, Juan Luis Delgado. Aspettano il «verdetto» dell’Efsa. Benzit elogia: «Siete tanti, come noi francesi, a protestare». Il colore è giallo, ma il gilet è differente. Qui non si è contro l’Europa, qui si vuole un’Europa diversa. Non quella della Von der Leyen che prende i soldi dalla Pac per spostarli dai grappoli alle bombe a grappolo. Spunta Luigi Scordamaglia col comunicato, fatto insolito, dell’Efsa: «È andata come volevamo». Legge: «Abbiamo avuto una discussione costruttiva. La richiesta di “fare luce” avanzata da Coldiretti è in linea con l’obiettivo di Efsa. Nella valutazione di nuovi alimenti, anche per le richieste presentate prima del primo febbraio ‘25, la normativa Ue impone a Efsa di applicare sempre i più alti standard di valutazione scientifica». L’applauso è un boato. Tocca, poi, al presidente a Ettore Prandini: «Ci hanno dato degli oscurantisti. Ma noi siamo per la ricerca scientifica, noi siamo i primi alleati dell’Efsa perché opera per la salute e la sicurezza alimentare. Noi siamo i primi europeisti, ma siamo contro l’Europa dove le scelte dei burocrati contano più della politica. Noi vogliamo difendere il reddito delle nostre imprese, la Pac non si tocca». Poi esplode l’orgoglio, la forza di Coldiretti.A sera Prandini e Gismondo dettano: «È fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione. La salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute». Lo hanno detto in 20.000.
(Ansa)
L'ad di Cassa Depositi e Prestiti: «Intesa con Confindustria per far crescere le imprese italiane, anche le più piccole e anche all'estero». Presentato il roadshow per illustrare le opportunità di sostegno.
Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)