2021-11-02
Clandestino urla «Allah Akbar» e accoltella i passanti a Piacenza
L'egiziano, pregiudicato e colpito da un decreto di espulsione, era stato arrestato anche la settimana scorsa. Fermato per un controllo, ha scaraventato tavolini e aggredito i presenti. Feriti un netturbino e un poliziotto.Non era uno scherzo di Halloween: il coltello a serramanico che brandiva urlando «Allah Akbar» era vero. Un cittadino egiziano di 32 anni, Hissam Habdul Mahmud, è stato arrestato dopo aver seminato il panico in pieno centro storico a Piacenza la notte del 31. Ha accoltellato un netturbino e un poliziotto. E dopo una violenta colluttazione con gli agenti è stato bloccato e ammanettato. A quel punto si è scoperto che era recidivo: solo tre giorni prima era stato fermato con le accuse di violenza e resistenza per aver aggredito una pattuglia delle volanti nella periferia della città, in via Manzoni alla Farnesiana, dopo aver danneggiato a calci diverse auto in sosta. Dopo l'arresto, però, era stato rimesso in libertà dal Tribunale in attesa del processo. Ma si è scoperto anche che pendeva già un decreto di espulsione dall'Italia, perché irregolare, firmato proprio pochi giorni fa dal questore di Piacenza. Con la ricevuta della richiesta, però, pare sia riuscito perfino a trovare un impiego temporaneo nel polo della logistica. L'altra notte, quindi, dopo aver mostrato in giro il coltellaccio e ferito un poliziotto che voleva controllargli i documenti in via Sant'Antonino, ha estratto all'improvviso un coltello a serramanico e ha urlato «Allah Akbar». Una volta raggiunta piazza Cavalli, sentendo ormai la polizia alle calcagna, ha preso in ostaggio un operatore ecologico che, insieme a un collega, stava ultimando il servizio di pulizia delle strade. L'egiziano è saltato fuori all'improvviso da una strada laterale che si innesta alla piazza. Ha preso alle spalle il netturbino ferendolo a un gluteo. L'intenzione era quella di allontanare la polizia che lo inseguiva tenendolo in ostaggio. Ma l'operatore ha cercato di divincolarsi ed è caduto a terra. Ha riportato anche una ferita alla mano e l'incrinazione di una costola. La prognosi è di tre settimane. Ma l'egiziano sembrava incontenibile: dopo aver lasciato a terra il netturbino ha cercato di scagliare i tavolini di ferro del dehor di un bar contro i poliziotti e ha tentato di accoltellare alcuni passanti. Le vie del centro, nonostante fossero le 2 di notte, erano ancora piene, con i locali tutti aperti per la festa di Halloween. Ora l'egiziano è accusato di tentato omicidio, lesioni aggravate, porto abusivo di coltello, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. È in carcere alle Novate, su disposizione del pubblico ministero Ornella Chicca, che era di turno la notte delle aggressioni. «Doveva essere espulso da tempo in quanto pregiudicato e senza fissa dimora, già autore di numerosi altri reati», denuncia il deputato della Lega Gianni Tonelli, segretario della Commissione parlamentare antimafia e già segretario generale Sap, il sindacato autonomo di polizia, che ha aggiunto: «Come si spiega al netturbino salvo per miracolo che, mentre lavorava, si è preso una coltellata da uno che doveva essere a migliaia di chilometri». Le città ormai sono sempre meno sicure. E Tonelli annuncia un'interrogazione al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: «L'impegno delle forze dell'ordine è fuori discussione, ma cozza con l'orientamento del Viminale. Lamorgese venga in Aula e spieghi perché quel delinquente (come tanti altri) sia ancora in Italia nonostante manchino i requisiti». E dai sindacati di polizia lamentano che «il tanto decantato taser», afferma Sandro Chiaravalloti, segretario regionale del Siap Emilia Romagna, «ancora oggi, non è in dotazione alle volanti grazie a resistenze politiche che, oltre a dire no, dovrebbero spiegare come comportarsi per fermare un delinquente furioso con un coltello in mano in un Paese dove mancano anche i moduli operativi». Non solo, secondo Chiaravalloti, «la delinquenza è sempre più agguerrita ma le norme non sono al passo con i tempi e si finisce per tutelare più un delinquente che chi deve operare per difendere i cittadini a mani nude». Le indagini della polizia proseguono, scrive il quotidiano locale il Piacenza, «per ricostruire il passato dell'egiziano e capire se si sia trattato del gesto folle di uno sbandato ubriaco, oppure se possa esservi un qualche collegamento con un ambiente radicalizzato». Il leader della Lega Matteo Salvini ha pubblicato un video che riprende la polizia mentre blocca l'uomo e ha commentato: «Allah Akbar e accoltella due persone (di cui un poliziotto) in centro a Piacenza, creando il panico. Arrestato un egiziano, clandestino e pregiudicato. Com'è possibile che fosse libero di aggredire? Questo criminale doveva e deve essere espulso dal suolo italiano. Nel nostro Paese non c'è spazio per delinquenti e fanatici». «Chi scappa dalla guerra, viene qui per lavorare e integrarsi è nostro fratello», ha commentato il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione giustizia a Palazzo Madama, «chi vuole spargere odio e violenza deve trovare un muro invalicabile. Ora, senza indugi, chiediamo un processo veloce e l'immediata espulsione del terrorista egiziano».
Ecco #DimmiLaVerità del 31 ottobre 2025. Ospite il senatore di FdI Guido Castelli. L'argomento del giorno è: " I dettagli della ricostruzione post terremoto in Italia Centrale"
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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