2024-12-02
Clandestino stupratore a zonzo «perché pazzo»
Don Massimo Biancalani (Ansa)
Don Biancalani assolve il violentatore ospite nella sua comunità: «Problemi psichiatrici».Libero di aggirarsi sul territorio italiano, di vivere ai margini e, se capita, di stuprare. Il lasciapassare? «Problemi psichici». Quella di Vicofaro, la comunità pistoiese del don accoglienza Massimo Biancalani, è l’ennesima storia che getta ombre sull’efficacia dei meccanismi giudiziari legati alla gestione dell’immigrazione. Ma non solo. La vicenda lascia un retrogusto amaro, amplificato dalle parole vuote che giungono da chi vorrebbe imporre una narrazione alternativa invece di fornire delle giustificazioni. Ieri don Biancalani ha postato sul suo profilo Facebook una nota della comunità di Vicofaro nella quale, oltre a svelare che il liberiano arrestato l'altro giorno per la presunta violenza sessuale nei locali della sua parrocchia (sui quali qualcuno avrebbe dovuto vigilare) era «uscito da qualche giorno dal Cpr di Potenza per motivi di salute» che indica come «psichiatrici», si rivendica che i ragazzi della comunità «sono intervenuti e hanno fermato l'aggressore». Poco per scrollarsi di dosso qualche responsabilità. Sono gli stessi appartenenti alla comunità a precisare che alle 3 del 26 novembre «due persone straniere senza fissa dimora», il liberiano arrestato e una donna (la vittima della violenza), «di cui non conosciamo la provenienza», sostengono dalla comunità di Vicofaro, «si sono introdotte in casa per dormire sul giaciglio che la comunità ha predisposto all'ingresso della Canonica per chi arriva durante la notte». Lì il liberiano, con precedenti per spaccio, si sarebbe macchiato del gesto che si è poi trasformato in un'accusa penale. Quello che dimentica di comunicare la comunità di Vicofaro è qualche dettaglio fondamentale: i due hanno scelto il giaciglio della Canonica dopo una notte di alcol e droga. E gli eroi ospiti della comunità («i nostri ragazzi» del comunicato) come sarebbero intervenuti? Alle grida della donna uno di loro avrebbe brandito una lametta da barba. Tutti eventi che ora dovranno ricostruire gli inquirenti. Responsabilità penali a parte, però, quella di Vicofaro è una storia nella quale non si salva nessuno. E la comunità sembra ormai un simbolo controverso dell’accoglienza italiana. Il leader della Lega Matteo Salvini ha attaccato duramente il sacerdote: «Se difendi (in veste di prete!) un verme che stupra una ragazza in una chiesa sei solo un vile accecato dall’ideologia dell’accoglienza indiscriminata. Questa non è carità ma complicità. Vergogna, vergogna, vergogna».
Il Gran Premio d'Italia di Formula 1 a Monza il 3 settembre 1950 (Getty Images)
Elbano De Nuccio, presidente dei commercialisti (Imagoeconomica)
Pier Silvio Berlusconi (Ansa)