2024-09-12
Cinque votazioni non sono bastate. La serie B non trova un presidente
I club, imbestialiti per la gestione dei diritti tv, «sfiduciano» Mauro Balata. Che però non molla.Serve un’altra assemblea per nominare il nuovo presidente della Lega serie B. Dopo cinque votazioni andate a vuoto, ieri si è deciso di rinviare tutto al prossimo 9 ottobre (con seconda convocazione il 10), quando i candidati potrebbero essere solo due, l’uscente Mauro Balata e l’ex manager Mondadori Vittorio Veltroni. È stata una giornata che ha certificato il fallimento e soprattutto la sconfitta di Balata, il presidente che nelle ultime settimane ha provato a forzare la mano nonostante diverse società calcistiche avessero chiesto un rinvio. Sono in tanti ora a chiederne le dimissioni. La mancanza di trasparenza nell’organizzazione del voto, ma soprattutto i problemi legati ai diritti televisivi, con un accordo raggiunto solo due giorni prima dell’inizio del campionato che ha dimezzato gli introiti degli scorsi tre anni, hanno spinto diversi presidenti a chiedere più tempo per capire quale sarebbe stata l’opzione migliore per la serie B. Alla fine, dopo il rischio del commissariamento, si è trovata la quadra proprio sul rinvio, ma dopo una giornata in apnea, incominciata con la presentazione dei programmi da parte dei tre candidati, lo stesso Balata, Veltroni e l’ex campione del mondo Beppe Dossena. Che la giornata sarebbe stata difficile lo si era capito sin da subito. Perché prima ancora delle prime votazioni alcuni club hanno continuato a insistere sullo spostamento dell’assemblea. Ma non c’è stato nulla da fare. Balata ha voluto andare dritto per la sua strada, forse convinto di potercela fare. Peccato che i calcoli fossero sbagliati. Non appena si è deciso di votare, Dossena ha deciso di ritirarsi, annunciando il suo appoggio per Veltroni. Per eleggere il presidente servono 14 voti a favore nella prima e nella seconda votazione, mentre dalla terza in poi ne bastano 11. Peccato che nella prima votazione Balata ne abbia ricevuti appena 10 mentre sono state 8 le schede bianche, e un solo voto è andato a Veltroni. Allo stesso tempo il Pisa, una delle squadre che ha più insistito sul rinvio dell’assemblea, ha deciso di non presentarsi. Nella seconda votazione Balata ha raggiunto 11 voti, ma il quorum era fissato a quota 14. Nella terza, invece, i voti hanno rispecchiato la prima tornata: neanche in questo caso è stato raggiunto il quorum, fissato a 11. Nella quarta i 19 votanti hanno assegnato 9 voti a Balata, 9 invece le schede bianche, una nulla. A questo punto si è deciso di sospendere i lavori. Infine, nella quinta votazione Balata è sceso a 8 voti (il quorum era a 11), con 10 schede bianche: un chiaro segno della volontà dei club di rimandare il tutto e con alcuni presidenti che ne hanno anche chiesto le dimissioni dello stesso Balata. Qui sta il punto. Il prossimo mese sarà decisivo per capire chi si presenterà alle elezioni. Di sicuro ci sarà Veltroni. A quanto pare Balata vuole resistere, ma certo dopo la sfiducia di ieri appare molto indebolito. Non è detto che alla fine possa spuntare una nuova candidatura. Di sicuro ci sarà molto da riflettere per la situazione che si è venuta a creare e che ha certificato il malessere che da tempo caratterizza la serie B. La partita sui diritti televisivi non è stata ben gestita. I club lo sanno. Anche perché, ottenendo meno risorse dai diritti televisivi, rischiano di avere i bilanci in rosso. Si parla di un accordo con Amazon Prime, di un canale televisivo dedicato interamente alla serie cadetta, ma i contorni di tale accordo sono troppo vaghi e molti presidenti di club non si fidano. Come già anticipato dal nostro giornale nei giorni scorsi, nel precedente triennio l’accordo con Dazn aveva assicurato quasi 50 milioni di euro. L’ultimo invece ha dimezzato gli incassi. Ma è soprattutto la gestione di questi diritti a destare preoccupazione. Non ci sono inviati sui campi e gli eventi scarseggiano. Cosa che invece Veltroni vorrebbe cambiare rilanciando i playoff come nella Nba o proponendo una Supercoppa tra tutte le serie cadette in Europa.
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Nel libro postumo Nobody’s Girl, Virginia Giuffre descrive la rete di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e ripercorre gli incontri sessuali con il principe Andrea, confermando accuse già oggetto di cause e accordi extragiudiziali.