2021-09-16
È l'anniversario di Lehman e rischiamo il bis in Cina
Il colosso immobiliare Evergrande ha 305 miliardi di debiti che non riesce a ripagare. La Borsa di Hong Kong crolla. Negli stessi giorni, 13 anni fa, il crac della banca UsaIl termine «effetto farfalla» è stato introdotto dal matematico e meteorologo Edward Lorenz in un suo articolo del 1972: Predictability: does the flap of a butterfly's wings in Brazil set off a tornado in Texas?. Il battito d'ali di una farfalla in Brasile può scatenare un tornado in Texas? L'effetto farfalla è poi diventato rappresentativo di un qualsivoglia piccolo cambiamento nelle condizioni iniziali del sistema che conduce a conseguenze su scale più grandi. E si può applicare anche alla finanza. Occhio, dunque al butterfly effect del caso Evergrande, colosso immobiliare cinese che rischia il default proprio negli stessi giorni di una ricorrenza importante per il sistema finanziario mondiale: ieri, infatti, si è celebrato l'anniversario del crac di Lehman Brothers avvenuto il 15 settembre del 2008. Tredici anni dopo, il mercato si trova a porsi la solita domanda stavolta per una società cinese e non americana: Evergrande è too big to fail? Ovvero, troppo grande per fallire?Con un carico di debiti per 305 miliardi di dollari (pari al Pil della Finlandia), la società non sarà in grado di pagare gli interessi sui prestiti la prossima settimana. Il ministero cinese dell'Edilizia abitativa e dello sviluppo urbano rurale ha riferito alle principali banche che il gruppo non potrà «effettuare il pagamento degli interessi sui prestiti» al 20 settembre, ha riferito l'agenzia Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. E aggiungendo che le autorità di Pechino sono al lavoro con esperti contabili e legali per effettuare quella che si configura come una delle più grandi ristrutturazioni del debito della storia recente. Nel tentativo di evitare conseguenze devastanti sull'intero sistema finanziario nazionale, la società sta attualmente trattando con gli istituti di credito una potenziale dilazione dei pagamenti e il rinnovo dei prestiti. Il ministero dell'Edilizia ha inoltre reso noto che gran parte del capitale circolante sarà necessario a portare avanti la costruzione di progetti esistenti. Ma acquirenti e investitori sono già sul piede di guerra e hanno organizzato sit in e proteste presso la sede centrale del gruppo a Shenzhen. Il settore immobiliare nel Paese è uno di quelli più presi di mira dalla nuova politica quinquennale di restrizioni messa in atto negli ultimi mesi dal governo centrale limitando l'accesso ai finanziamenti per gli sviluppatori e riducendo la possibilità di contrarre prestiti ipotecari agli acquirenti di case nel tentativo di sgonfiare la bolla del mattone e i conseguenti rischi finanziari. La crescita degli investimenti immobiliari è stata così rallentata e le vendite di abitazioni si sono indebolite ad agosto. L'industria rappresenta oltre il 28% della produzione interna lorda della Cina e, secondo Morgan Stanley, le società immobiliari sono risultate inadempienti per 6,2 miliardi di dollari da gennaio a metà agosto, ovvero 1,3 miliardi di dollari in più rispetto ai 12 anni precedenti messi insieme. La crisi di liquidità attraversata da Evergrande ha portato a un crollo delle quotazioni alla borsa di Hong Kong (ieri ha perso un altro 5,39%): acquirenti e investitori hanno dato voce al proprio malcontento sulle principali piattaforme online. Sul fronte obbligazionario, il bond di Evergrande in scadenza nel 2023 è stato sospeso alla borsa di Shenzhen dopo aver perso il 21% a 22,011 yuan. Ma si rischia anche l'effetto farfalla: le Borse europee hanno chiuso in calo una sessione sottotono, su cui hanno pesato i dati economici cinesi più deboli del previsto e il possibile default del colosso immobiliare, che hanno rinnovato le preoccupazioni sulla crescita globale. P.s. Un effetto farfalla dell'eventuale crac di Evergrande potrebbe esserci anche in Itali. La famiglia Zhang, proprietaria dell'Inter, è infatti esposta per 20 miliardi di yuan (circa 2,6 miliardi di euro) sul colosso immobiliare in crisi.
Marta Cartabia (Imagoeconomica)
Sergio Mattarella con Qu Dongyu, direttore generale della FAO, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Museo e Rete per l'Alimentazione e l'Agricoltura (MuNe) nella ricorrenza degli 80 anni della FAO (Ansa)