2021-06-13
La Cina spacca i leader del G7. Ma Draghi dà nuova vita all’asse con gli Stati Uniti
Joe Biden e Mario Draghi (Ansa)
Ieri l'incontro Joe Biden e Super Mario. Gli Usa cercano la sponda per arginare Pechino difficile da realizzare con Angela Merkel ed Emmanuel Macron. Tensioni sulla Brexit tra Londra e Ue.L'Italia è più vicina agli Stati Uniti. Si è tenuto, nella tarda serata italiana, il primo faccia a faccia durato mezzora tra Mario Draghi e Joe Biden, a margine del G7 in corso nel Regno Unito. Nel momento in cui La Verità è andata in stampa i contenuti dell'incontro non erano ancora noti, ma - secondo indiscrezioni - i due leader avrebbero probabilmente parlato di Libia, economia e Alleanza atlantica. Il nostro premier ha inoltre avuto un incontro con l'omologo canadese, Justin Trudeau, discutendo la «forte partnership tra Italia e Canada». È del resto una reciproca necessità politica quella che potrebbe caratterizzare il legame tra Draghi e Biden. Il premier italiano ha innanzitutto bisogno del presidente statunitense per cercare di far tornare il nostro Paese protagonista nello scacchiere libico. In secondo luogo, Draghi è anche consapevole che la Casa Bianca stia cercando un interlocutore affidabile in seno all'Unione europea, in una fase storica particolarmente delicata. Washington non guarda infatti con eccessivo interesse ad Angela Merkel: non soltanto infatti la sua stagione politica volgerà al termine con le elezioni federali del prossimo settembre, ma gli americani non apprezzano neppure la linea tendenzialmente filocinese impressa dalla Cdu alla politica estera e commerciale tedesca. Dall'altra parte, è tutto da dimostrare che Biden nutra troppa simpatia per Emmanuel Macron: il presidente francese è noto per la sua freddezza nei confronti dell'Alleanza atlantica e, come se non bastasse, si trova alla vigilia di una difficile battaglia elettorale per la riconferma. Draghi è quindi perfettamente consapevole di questi significativi margini di manovra, che potrebbero portare Roma a diventare un punto di riferimento di primaria importanza per gli americani all'interno dell'Unione europea. Un obiettivo, questo, che non è comunque troppo semplice da conseguire, visto che la Francia non ha certo intenzione di lasciare ipso facto campo libero al nostro Paese: ricordiamo, in tal senso, che proprio ieri Biden abbia tenuto un bilaterale anche con Macron in cui i due - parlando di Sahel, pandemia e ambiente - hanno mostrato una buona sintonia. Tutto questo, senza trascurare che, sempre ieri, Biden ha avuto un colloquio anche con la Merkel: un colloquio in cui ha confermato il suo invito del cancelliere alla Casa Bianca per il mese prossimo. Dall'altra parte, è lo stesso presidente americano che può avere bisogno di Draghi. In primis, la Casa Bianca ha necessità di una sponda per la sua linea assertiva nei confronti della Cina: una sponda che non può al momento trovare né (come abbiamo visto) nella Germania né nella Francia. Nonostante Macron (anche in vista della campagna elettorale) stia cercando di ricalibrarsi sul versante dei rapporti con Pechino, Parigi ha mantenuto sul tema un atteggiamento molto (e forse troppo) ambiguo negli scorsi mesi. Draghi, di contro, pur non assumendo toni eccessivamente bellicosi, ha assestato varie stoccate al Dragone, anche attraverso i suoi ministri più atlantisti (Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Guerini). Non è quindi assolutamente escludibile che il presidente americano veda nell'Italia, oltreché nel Regno Unito, una sponda importante in vista dell'imminente summit Nato di Bruxelles: un summit in cui si potrebbero registrare delle crepe nella relazione tra Biden e Macron. Un summit che (nuovamente) potrebbe avere nel mirino Pechino. Al di là di alcune significative tensioni tra Londra e Bruxelles sull'Irlanda del Nord e su specifiche questioni commerciali nel post Brexit, è stata del resto la Cina a rivelarsi la grande protagonista di questo G7: una Cina che Biden sta cercando di arginare non solo contrastando la sua diplomazia vaccinale, ma anche proponendo un progetto infrastrutturale da oltre 40 trilioni di dollari per i Paesi più poveri che possa competere con la Belt and Road Initiative. Un punto interrogativo continua invece a riguardare i rapporti con Mosca. Mercoledì prossimo, Biden avrà a Ginevra un vertice con il presidente russo, Vladimir Putin. Un vertice che si avvicina in un clima gelido. Sotto questo aspetto, l'inquilino della Casa Bianca ha infatti chiarito sin da subito che lo scopo principale del suo tour europeo fosse quello di arginare l'influenza di Cina e Russia sul Vecchio Continente. Tutto questo, mentre ieri il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che «la Russia continua a minare l'ordine di sicurezza europeo» e che «il G7 sostiene l'integrità territoriale dell'Ucraina ed è pronto a fornire assistenza nei suoi sforzi di riforma». Putin, dal canto suo, ha sostenuto in una intervista a Nbc News che i rapporti tra Washington e Mosca siano oggi ai minimi storici. Insomma, non si sta registrando una situazione esattamente idilliaca. E non è quindi al momento chiaro se l'incontro di mercoledì porterà a un rasserenamento o a un nulla di fatto. Certo è che, per Draghi, quel vertice risulterà di estremo interesse, in vista di quelle che dovranno essere le future relazioni tra Italia e Russia
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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