La confusione è diventata l'elemento comune della nostra informazione e educazione civile e religiosa. Non solo si son lasciate confondere le verità su cosa sta succedendo, ma anche cosa è bene e male in ciò che succede. In tal contesto emerge un fatto ancora più confondente: l'«obbedienza politica» richiesta a chi si candida a governare un paese avendone il diritto democratico dato dal voto e conseguentemente la possibilità di proporre soluzioni alla confusione vigente.
La confusione è diventata l'elemento comune della nostra informazione e educazione civile e religiosa. Non solo si son lasciate confondere le verità su cosa sta succedendo, ma anche cosa è bene e male in ciò che succede. In tal contesto emerge un fatto ancora più confondente: l'«obbedienza politica» richiesta a chi si candida a governare un paese avendone il diritto democratico dato dal voto e conseguentemente la possibilità di proporre soluzioni alla confusione vigente.Oggi questa obbedienza politica, più che fatti economici, sembra privilegiare materia etica sui diritti civili e sul problema della verità sulla immigrazione. Si direbbe che, proprio per questa obbedienza pretesa, un partito come la Lega di Matteo Salvini stia faticando così tanto a realizzare il progetto di governo e pertanto cercare di cambiare le regole sopra descritte. Si direbbe che qualcuno tema troppo che Salvini possa diventare il Donald Trump italiano e avviare un processo di «controrivoluzione» auspicabile. Si direbbe che questo qualcuno abbia deciso di cercare di fare il possibile per convincerlo a cambiare idea sugli immigrati e leggi civili, oppure ostacolarlo quanto possibile. Per cercar di spiegare perché questo aspetto di democrazia è oggi importante, mi riferirei al caso di Alfie Evans ed al caso immigrati, poiché senza vera democrazia è possibile temere il peggio. Il caso Alfie è rappresentativo del cambiamento di significato del concetto di valore della vita umana e sulle prospettive conseguenti che dovremo attenderci. Il caso «scorribande» di immigrati è inquietante perché lascia supporre che possano essere tollerate, apparendo anch'esse rappresentare un messaggio sulle prospettive che dobbiamo attenderci. Mi è venuto perciò naturale domandarmi se la perdita del valore della vita umana, la perdita della sicurezza e dei valori religiosi, la perdita della democrazia e dell'identità, non siano le tre nuove grandi rivoluzioni di questo secolo, se rappresentino tre fatti isolati o abbiano una unica radice e responsabilità e se sia possibile reagire e come. Questa mia domanda, che si trasforma in un appello, una sollecitazione intellettuale e morale, rivolta a chi ha forza di prestigio e capacità mediatica, ho pensato di indirizzarla a Maurizio Belpietro, direttore della Verità. Sono cosciente che potrebbe esser ridicolizzata e non sortire effetti reali forti ed immediati, ma che possiamo fare altrimenti? Ad incoraggiarci ci sono alcuni, ancora poco chiari, sintomi di prospettive di cambiamento in questo mondo globale. Questi sintomi si rifanno alla nuova visione globale del ruolo degli Usa di Trump (opposta a quella di Obama-Clinton) ed alla miracolosa «conversione» della Russia di Vladimir Putin, che ci rifiutiamo di riconoscere. Si rifanno alla insostenibilità dell'attuale progetto di Europa, quella voluta dal manifesto di Ventotene (di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi). Indirettamente si rifanno ai rischi di insostenibilità della attuale confusione nella Chiesa stessa. Tutti questi sintomi fanno verosimilmente pensare che possano cambiare molte cose, ma per riuscirci vanno indicati gli errori (per correggerli) e i responsabili (perché si facciano da parte). Perciò, provocatoriamente, propongo a Belpietro di chiedere mediaticamente un nuovo virtuale processo di Norimberga del XXI secolo, per «crimini verso l'umanità» perpetrati negli ultimi decenni, in più aree e da più persone (con responsabilità personale), al fine di spiegare (con dibattiti e inchieste) perché sono avvenute le tre cose che preoccupano: il fondamentale cambiamento radicale del valore della vita umana; la volontà di incoraggiare e supportare il processo di immigrazione, destinato a sincretizzare culture e valori religiosi (quelli che hanno costruito la nostra civiltà); metter in dubbio governi eletti democraticamente sostituendoli con governi cooptati «dall'alto». Per intenderci, detto virtuale processo di Norimberga dovrebbe «processare», amorosamente e misericordiosamente, sia chiaro:1 A livello internazionale, i fautori e sostenitori del Nuovo Ordine Mondiale degli anni '70 , che con la promessa di spegnere guerre, vincere diseguaglianze, povertà (dandoci l'illusione di farci tutti ricchi, uguali e felici), hanno invece provocato crollo delle nascite, rivoluzione nel concetto di vita umana e di salute, povertà, diseguaglianze, nuove guerre, presupposti per giustificare l'immigrazione, presupposti per cancellare identità, sovranità e democrazie, esigenze per influenzare il pensiero di parte della Chiesa cattolica. 2 A livello invece solo nazionale, nel nostro Paese, chi ha ridotto politica società ed economia a questo punto dagli anni '90 ad oggi, magari anche accettando «suggerimenti» da altri poteri, lasciando imporre al nostro Paese leggi incivili, migrazioni indiscriminate, influenze alla vita democratica.
Da sinistra: Piero De Luca, segretario regionale pd della Campania, il leader del M5s Giuseppe Conte e l’economista Carlo Cottarelli (Ansa)
La gabella ideata da Schlein e Landini fa venire l’orticaria persino a compagni di partito e possibili alleati. Dopo la presa di distanza di Conte, il dem De Luca jr. smentisce che l’idea sia condivisa. Scettici anche Ruffini (ex capo dell’Agenzia delle entrate) e Cottarelli.
«Continuiamo così: facciamoci del male», diceva Nanni Moretti, e non è un caso che male fa rima con patrimoniale. L’incredibile ennesimo autogol politico e comunicativo della sinistra ormai targata Maurizio Landini è infatti il rilancio dell’idea di una tassa sui patrimoni degli italiani. I più ricchi, certo, ma anche quelli che hanno già pagato le tasse e le hanno pagate più degli altri.
Jannik Sinner (Ansa)
All’Inalpi Arena di Torino esordio positivo per l’altoatesino, che supera in due set Felix Auger-Aliassime confermando la sua solidità. Giornata amara invece per Lorenzo Musetti che paga le fatiche di Atene e l’emozione per l’esordio nel torneo. Il carrarino è stato battuto da un Taylor Fritz più incisivo nei momenti chiave.
Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
Il premier risponde a Schlein e Conte che chiedono l’azzeramento dell’Autorità per la privacy dopo le ingerenze in un servizio di «Report»: «Membri eletti durante il governo giallorosso». Donzelli: «Favorevoli a sciogliere i collegi nominati dalla sinistra».
Il no della Rai alla richiesta del Garante della privacy di fermare il servizio di Report sull’istruttoria portata avanti dall’Autorità nei confronti di Meta, relativa agli smart glass, nel quale la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio del Garante Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni di euro, ha scatenato una tempesta politica con le opposizioni che chiedono l’azzeramento dell’intero collegio.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Imagoeconomica)
La direttiva Ue consente di sforare 18 volte i limiti: le misure di Sala non servono.
Quarantaquattro giorni di aria tossica dall’inizio dell’anno. È il nuovo bilancio dell’emergenza smog nel capoluogo lombardo: un numero che mostra come la città sia quasi arrivata, già a novembre, ai livelli di tutto il 2024, quando i giorni di superamento del limite di legge per le polveri sottili erano stati 68 in totale. Se il trend dovesse proseguire, Milano chiuderebbe l’anno con un bilancio peggiore rispetto al precedente. La media delle concentrazioni di Pm10 - le particelle più pericolose per la salute - è passata da 29 a 30 microgrammi per metro cubo d’aria, confermando un’inversione di tendenza dopo anni di lento calo.






