2024-01-12
        Pure la chiesa francese si dissocia e fa crollare i distinguo del «Tucho»
    
 
        I vescovi francesi con Papa Francesco in un'udienza del 23 settembre 2021 (Ansa) 
    
I vescovi transalpini chiariscono con un comunicato che vanno accolte le persone e non le coppie irregolari. L’opposizione non riguarda quindi solo i Paesi nei quali gli omosessuali sono discriminati.Anche la Francia, un tempo «figlia prediletta della Chiesa», non accetta la benedizione delle coppie omosessuali contenuta nella dichiarazione Fiducia Supplicans, voluta da Jorge Mario Bergoglio e concepita dal suo collaboratore Víctor Manuel «Tucho» Fernández. L’altro ieri sera, il Consiglio permanente della Conferenza episcopale francese (Cef) ha diffuso un comunicato esprimendo la posizione ufficiale della Chiesa transalpina sulla dichiarazione papale.Va detto subito che i toni utilizzati dai vescovi francesi sono molto più ovattati rispetto a quelli impiegati dai loro omologhi di varie conferenze episcopali africane. Tuttavia anche i prelati d’Oltralpe hanno detto che non ci stanno. Pertanto, anche al di là delle Alpi, si benediranno al massimo le persone ma non le coppie, omosessuali o eterosessuali, che vivono in una situazione esclusa da Gesù Cristo nel Vangelo. La nota della Cef assomiglia tanto a un pugno al vertice di Santa Romana Chiesa, seppur sferrato con un guanto di velluto. In effetti la chiusura alle benedizioni impartite alle coppie omosessuali o divorziate arriva da un Paese in cui le persone omosessuali non sono perseguitate, e dove ne è punita per legge la discriminazione. Tra l’altro la nota della Cef è arrivata proprio nei giorni in cui Gabriel Attal, che non ha mai nascosto la propria omosessualità, è stato nominato primo ministro francese.La presa di posizione dei vescovi transalpini manda quindi definitivamente in frantumi le giustificazioni avanzate da «Tucho». Per capire meglio, bisogna tornare al 23 dicembre scorso quando, parlando del rifiuto di Fiducia Supplicans da parte di alcune Chiese extraeuropee, Fernández a veva sostenuto che questo fosse legato a circostanze locali. «Capisco bene la preoccupazione dei vescovi di alcuni Paesi africani o asiatici, in luoghi dove solo perché sei gay ti mettono in prigione», aveva detto il prelato al sito americano The Pillar. Inoltre Fernández aveva ipotizzato che «probabilmente i vescovi non vogliono esporre le persone gay alla violenza. Loro stessi fanno riferimento alla legislazione dei loro Paesi».Tornando alla nota della Cef, i vescovi francesi hanno spiegato in apertura che hanno dovuto esprimersi dopo che dei «soggetti sensibili» avevano prodotto un grande «clamore». Si tratta dell’«accompagnamento nella Chiesa di persone omosessuali che vivono in coppia» e delle «persone divorziate che vivono in coppia». Questa precisazione non è anodina perché è l’unico passaggio della nota della Cef in cui si parla di «coppia». Subito dopo infatti, i vescovi francesi hanno parlato solo di «persone». «Il Consiglio permanente accoglie questa dichiarazione come un incoraggiamento ai pastori a benedire generosamente coloro che si avvicinano a loro chiedendo umilmente l’aiuto di Dio», scrivono i prelati d’Oltralpe. Gli stessi hanno poi solo ricordato che Fiducia Supplicans richiama la dottrina della Chiesa cattolica secondo «i disegni di Dio iscritti nella creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore». Una dottrina che definisce il matrimonio come «unione esclusiva, stabile e indissolubile, tra un uomo e una donna, naturalmente aperti alla generazione dei figli». Parlando ancora della dichiarazione approvata da Bergoglio, la Cef ricorda che «coloro che non vivono in una situazione che permetta loro di impegnarsi nel sacramento del matrimonio non sono esclusi né dall’amore di Dio né dalla sua Chiesa» e che sono incoraggiati «nel desiderio di avvicinarsi a Dio per beneficiare del conforto della sua presenza e per implorare la grazia di conformare la loro vita al Vangelo». Anche questo passaggio merita attenzione perché i vescovi transalpini, da un lato ribadiscono la specificità e l’immutabilità del matrimonio cattolico e dall’altro confermano che l’amore divino si rivolge a tutti. Tuttavia, i prelati francesi non rinunciano a ricordare l’importanza di vivere secondo il Vangelo e non secondo le indicazioni un rappresentante della Chiesa o dei suoi scritti.La Cef ha anche chiuso le polemiche, indotte da certi esponenti della fazione bergogliana, tendenti a bollare come omofobi o tradizionalisti coloro che esprimono dubbi in merito a Fiducia Supplicans. In effetti, nella nota della Cef si legge che anche i vescovi francesi ricevono «da Gesù Cristo la chiamata a un’accoglienza incondizionata e misericordiosa». Essa si potrà manifestare «in particolare attraverso le preghiere di benedizione, impartite in forma spontanea, “non ritualizzata” (come dice Fiducia Supplicans al punto 36, ndr), al di fuori di ogni segno assimilabile alla celebrazione del matrimonio». Già prima della dichiarazione della Cef, alcuni vescovi transalpini avevano espresso la propria opposizione a Fiducia Supplicans. Il 29 dicembre 2023 si era espresso monsignor Marc Aillet, vescovo di Bayonne, Lescar e Oloron. Poi, il primo gennaio, i vescovi della regione ecclesiastica Bretagna e Paesi della Loira, avevano detto sì alla benedizione delle persone omosessuali e no a quella delle coppie di persone dello stesso sesso o composte da divorziati.