2021-06-12
Che tempismo il Mef. Vuole riproporre l’incubo redditometro
Via all'aggiornamento del paniere dei beni sul quale presumere il tenore di vita dei contribuenti. Ma la stangata è dietro l'angolo.Torna il redditometro, con un nuovo paniere di beni che ha l'obiettivo di scansionare il contribuente dalla testa ai piedi. Il ministero dell'Economia e delle finanze, probabilmente sotto la spinta del Partito democratico, ha infatti dato il via ad una consultazione pubblica riservata alle associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori, dando seguito al blocco avvenuto nel 2015 per criticità rilevata dal Garante della privacy sul redditometro allora riformato. E dunque è stato predisposto un aggiornato del paniere di beni da tenere in considerazione per andare a determinare il reddito sintetico dei contribuenti. Tra questi troviamo: la spesa per alimenti, bevande, abbigliamento, calzature, mutuo, canone di leasing immobiliare, energia elettrica, gas, riscaldamento centralizzato, elettrodomestici, arredi, beni e servizi per la casa (biancheria, detersive, pentole, lavanderia), collaboratori domestici, medicine, visite mediche, assicurazione, bollo auto, olio, pezzi di ricambio, riparazioni, canone di leasing o noleggio di mezzi di trasporto, spesa per telefono, acquisto apparecchi telefonia, asilo nido, corsi universitari, soggiorni all'estero e molto altro. In aggiunta a tutto questo, per rendere il quadro ancora più completo, si andranno a considerare anche la quota di risparmio formatesi nell'anno e non utilizzata per i consumi, gli investimenti e le altre spese. Per la determinazione del reddito sintetico l'Agenzia delle entrate andrà dunque a considerare l'ammontare delle spese sostenute dal contribuente e quello riferito ai beni nella disponibilità del soggetto in esame. Una parte sarà poi relativa agli elementi considerati essenziali per conseguire uno standard di vita accettabile e infine si andranno anche a vagliare i vari incrementi patrimoniali relativi al periodo di imposta in esame e il risparmio riscontrato. Resta fermo il fatto che si considereranno sul contribuente anche le spese fatte dal coniuge o dai familiari che sono fiscalmente a carico. Tutto ciò, si legge nel testo del Mef, sarà applicabile «alla determinazione sintetica dei redditi e dei maggiori redditi relativi agli anni d'imposta a decorrere dal 2016». Uno strumento dunque che ha l'obiettivo di scavare nella vita del contribuente, basandosi su statistiche fatte dall'amministrazione fiscale. «Io sono molto critico. Il redditometro è servito all'Agenzia delle entrate per invertire l'onere della prova. Da un punto di vista tecnico il redditometro può essere un buono strumento per fare emergere l'evasione, che va combattuta, ma questo non vuole dire che si debba invertire l'onere della prova a carico del contribuente» spiega Antonio Canu, consigliere dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano. L'inversione dell'onere dalla prova potrebbe infatti avvenire in sede di contradditorio. E questo perché l'Agenzia delle entrate è obbligata, prima di emettere un accertamento, a confrontarsi con il contribuente. A questo si aggiungono altre storture legate ai dati che vengono presi in considerazioni. Canu spiega infatti come molti indici di spesa si basano su statistiche e analisi che fa direttamente l'amministrazione fiscale. Ma queste possono discostarsi anche molto dalla realtà. Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, concorda su questo ultimo aspetto spiegando come: «Per fare un esempio pratico. Secondo i dati resi noti mercoledì scorso dall'Istat, in media una famiglia spende 42,54 euro al mese in bevande alcoliche e tabacchi, pari a 510,48 euro all'anno. Peccato che se in una famiglia nessuno fuma e sono astemi le spese siano pari a zero. Per abbigliamento e calzature si spendono 87,98 euro al mese, pari a 1055,76 euro all'anno. Possibile che uno scostamento di appena 211 euro, il 20%, sia sufficiente per insospettire il fisco? Basta che un componente della famiglia comperi quell'anno un cappotto, ossia decida di fare una tipica spesa una tantum, per falsare la media e superare il tetto». Meno negativo è invece Maurizio Postal, Consigliere del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili con la delega alla fiscalità. Secondo Postal infatti il redditometro è uno strumento molto invasivo e delicato, ma che se ben usato può andare a colpire il sommerso. Unica incertezza è per le voci «risparmio e incremento patrimoniale» che secondo il consigliere potrebbero rappresentare un doppione all'interno dello strumento fiscale in quesitone.
Giorgia Meloni (Ansa)
Alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, Giorgia Meloni ha riferito alle Camere tracciando le priorità del governo italiano su difesa, Medio Oriente, clima ed economia. Un intervento che ha confermato la linea di continuità dell’esecutivo e la volontà di mantenere un ruolo attivo nei principali dossier internazionali.
Sull’Ucraina, la presidente del Consiglio ha ribadito che «la nostra posizione non cambia e non può cambiare davanti alle vittime civili e ai bombardamenti russi». L’Italia, ha spiegato, «rimane determinata nel sostenere il popolo ucraino nell’unico intento di arrivare alla pace», ma «non prevede l’invio di soldati nel territorio ucraino». Un chiarimento che giunge a pochi giorni dal vertice dei «volenterosi», mentre Meloni accusa Mosca di «porre condizioni impossibili per una seria iniziativa di pace».
Ampio spazio è stato dedicato alla crisi in Medio Oriente. La premier ha definito «un successo» il piano in venti punti promosso dal presidente americano Donald Trump, ringraziando Egitto, Qatar e Turchia per l’impegno diplomatico. «La violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra chi sia il vero nemico dei palestinesi, ma non condividiamo la rappresaglia israeliana», ha affermato. L’Italia, ha proseguito, «è pronta a partecipare a una eventuale forza internazionale di stabilizzazione e a sostenere l’Autorità nazionale palestinese nell’addestramento delle forze di polizia». Quanto al riconoscimento dello Stato di Palestina, Meloni ha chiarito che «Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e deve essere disarmato. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate». In quest’ottica, ha aggiunto, sarà «opportuno un passaggio parlamentare» per definire i dettagli del contributo italiano alla pace.
Sul piano economico e della difesa, la premier ha ribadito la richiesta di «rendere permanente la flessibilità del Patto di stabilità e crescita» per gli investimenti militari, sottolineando che «il rafforzamento della difesa europea richiede soluzioni finanziarie più ambiziose». Ha poi rivendicato i recenti riconoscimenti del Fondo monetario internazionale e delle agenzie di rating, affermando che «l’Italia torna in Serie A» e «si presenta in Europa forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana».
Nel passaggio ambientale, Meloni ha annunciato che l’Italia «non potrà sostenere la proposta di revisione della legge sul clima europeo» se non accompagnata da «un vero cambio di approccio». Ha definito «ideologico e irragionevole» un metodo che «pone obiettivi insostenibili e rischia di compromettere la credibilità dell’Unione».
Fra i temi che l’Italia porterà in Consiglio, la premier ha citato anche la semplificazione normativa - al centro di una lettera firmata con altri 15 leader europei e indirizzata a Ursula von der Leyen - e le politiche abitative, «a fronte del problema crescente dei costi immobiliari, soprattutto per i giovani». In questo ambito, ha ricordato, «il governo sta lavorando con il vicepresidente Salvini a un piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie».
Nel giorno del terzo anniversario del suo insediamento, Meloni ha infine rivendicato sui social i risultati del governo e ha concluso in Aula con un messaggio politico: «Finché la maggioranza degli italiani sarà dalla nostra parte, andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero».
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