2025-02-23
Dai medici ai Comuni fino agli insegnanti: la Cgil stoppa aumenti per quasi 20 miliardi
Il governo ha stanziato le risorse, ma i rinnovi degli statali sono fermi per i no dei sindacati rossi. Perdite fino a 350 euro al mese.«In due leggi di bilancio (2023 e 2024) sono stati stanziati circa 20 miliardi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, ma la stragrande maggioranza di questi fondi è bloccata dai no della Cgil e della Uil».Il concetto è stato espresso in diverse interviste da Paolo Zangrillo, il titolare della Pa, eppure la situazione non è cambiata di una virgola. Anzi. Dopo lo stop ai nuovi accordi per i dipendenti degli enti locali (400.000 persone tra lavoratori di Comuni, Regioni, Province ecc.) e della sanità (circa 600.000 addetti) il copione sta per ripetersi anche per gli statali della scuola (più di 1 milione e 200.000 persone, di cui 850.000 docenti). La trattativa partirà giovedì 27 febbraio e gli uomini dell’Aran (l’agenzia che rappresenta la cosa pubblica) sanno già che i sindacati di Landinie Bombardieri si opporranno. Per il triennio 2022-2024 (già scaduto quindi) lo Stato mette sul piatto un incremento superiore al 6% delle retribuzioni, che vuol dire in media circa 150 euro lordi al mese in più. Non solo perché l’intesa prevede tutta una serie di misure accessorie che puntano a premiare economicamente i docenti più meritevoli e che danno la loro disponibilità a svolgere funzioni tutoriali e di supporto al piano dell’offerta formativa. Senza considerare che se venisse ratificata l’intesa 2022-2024 (il governo ha stanziato 3,2 miliardi) sarebbe quasi consequenziale trovare un accordo anche per il triennio successivo (2025-2027) visto che nella legge di bilancio sono già previsti anche questi fondi.Toccherà quindi riprendere la calcolatrice e fare un po’ di conti. L’accordo passa se è votato dal 50% più uno dei rappresentanti della categoria, ma visto che Cgil e Uil sono al 40%, la strada per un via libera appare quantomai in salita. Sull’altra parte della barricata ci sono la Cisl e molto probabilmente la Confsal che pareggiano i no dei «compagni». Sarà quindi decisivo il voto degli autonomi: Gilda, Anief, Cisl ecc. Buon divertimento. Rischia di finire, come già successo per il rinnovo della sanità con una rincorsa all’ultima sigla che aumenterà il suo potere negoziale, alzando la posta del compromesso fino all’ultimo. Vale la pena ricordarlo. Questo stesso film è infatti già andato in scena con medici e infermieri, ma il finale è risultato amaro. Pure nella sanità il rinnovo era appeso al filo e il voto degli autonomi è stato decisivo. Le sorti di 600.000 lavoratori sono cambiate quando una delle sigle che rappresenta gli infermieri (il Nursing Up) ha deciso di voltare le spalle all’intesa e di appoggiare il no a oltranza di Cgil e Uil. Diversi i tentativi di ricomporre il tavolo, ma alla fine il fronte dell’opposizione è rimasto compatto. «In questi mesi», evidenziano dalla funzione pubblica della Cisl, «abbiamo lavorato con responsabilità per costruire un contratto che rispondesse concretamente ai bisogni del personale. Bloccare oggi la firma, senza prospettare soluzioni alternative realizzabili, significa negare gli arretrati, impedire l’aumento degli stipendi e privare i lavoratori della rivalutazione delle indennità. L’obiettivo deve essere quello di chiudere il contratto per riavvicinare le tornate contrattuali e aprire subito il negoziato per il triennio 2025-2027, in linea con quanto già avviato nel comparto delle Funzioni Centrali (l’unico accordo degli statali rinnovato perché Cgil e Uil sono finite sotto ndr) dove si sta lavorando al nuovo “Patto per il lavoro pubblico” in attesa dell’atto di indirizzo per il prossimo rinnovo. Un’opportunità per portare gli aumenti medi, sommando le tue giornate contrattuali, ad oltre 350 euro mensili».Ebbene sì. Perché è fondamentale ricordare che di questo stiamo parlando. Il governo ha già stanziato risorse che riguardano due rinnovi (2022-24 e 2025-27), ma se non si firma il primo è impossibile portare a casa anche il secondo. E di conseguenza medici e infermieri del settore pubblico della sanità stanno rinunciando a circa 350 euro lordi al mese in più. E più o meno nella stessa situazione si trova anche il resto della pletora dei dipendenti dello Stato. Soldi che difficilmente verranno recuperati. In primis perché il governo ha detto chiaramente che altre risorse non ce ne sono e poi perché bisognerebbe pensare a un meccanismo compensativo una volta chiuso l’accordo. Arriviamo infine al motivo del contendere. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha ripetuto anche nella sua ultima intervista la solita tiritera: l’inflazione del periodo (2022-24) è arrivata al 17% e noi non possiamo accettare una copertura del 6%. Peccato che la sua tesi pecchi di realismo. Rinnovi con aumenti del 17% per tutti gli statali costerebbero allo Stato 32 miliardi. Quanto una manovra. Così come è sotto gli occhi di tutti che in passato i sindacati si sono accontentati di rinnovi meno pesanti e inferiori all’inflazione. Insomma, quello del carovita è un paravento dietro al quale si nasconde l’ambizione di Landini di diventare la vera opposizione alla Meloni. E vista l’inconsistenza della Schlein l’operazione gli sta pure riuscendo. Peccato che la stia perseguendo sulle spalle dei lavoratori.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.