2021-09-30
Il centrodestra tace sulla stangata alla casa
Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al ministero dell'Economia (Ansa)
Il sottosegretario Maria Cecilia Guerra annuncia che la riforma del catasto si farà. Finirà come con l'Imu di Mario Monti: spremendo il mattone si ucciderà la ripresa. La decisione arriverà dopo le elezioni. Ma Lega e Fi possono appoggiare un governo che alza le tasse?La riforma del catasto è slittata e noi, essendo stati i primi che ne hanno denunciato la rischiosità per i portafogli degli italiani, dovremmo cantare vittoria per il pericolo scampato. Invece, non ci sentiamo affatto di festeggiare, in quanto abbiamo la sensazione che la decisione di rinviare l'aumento delle tasse sulla casa non significhi affatto un accantonamento del progetto di stangare i proprietari immobiliari con nuove imposte, ma sia solo un mezzuccio per prendere tempo e superare le scadenze elettorali. Di ciò al momento non abbiamo prova, ma solo sospetti. Però, visto che, come diceva Giulio Andreotti, a sospettare si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, non siamo affatto tranquilli. A maggior ragione se, nel giorno in cui si annuncia il rinvio della riforma degli estimi, la sottosegretaria all'Economia, Maria Cecilia Guerra, una compagna dura e pura che milita nel partito di Roberto Speranza, fa capire in un'intervista al Corriere che l'aggiornamento catastale comunque si farà ed è solo spostato un po' più in là nel tempo. Un modo cortese per dire che ci stanno per fare fessi nascondendo una decisione che sembra già presa e che però è meglio non dire, per convenienza politica, prima del voto.Spiega la pupilla di Pier Luigi Bersani e Visco (non Ignazio, Vincenzo, indimenticato Dracula fiscale ai tempi di Romano Prodi): «Alcune forze politiche preferiscono affrontare il tema dopo le elezioni amministrative». E quale sia il tema lo precisa alla domanda successiva: «L'aggiornamento degli estimi catastali, indicato nel Pnrr (cioè, “ce lo chiede l'Europa", ndr) è una questione di razionalità ed equità dell'imposta. Il catasto non viene aggiornato da trent'anni, quindi io ritengo che la revisione sia indispensabile e che l'opposizione sia ingiustificata. Si può andare per gradi e discutere dei criteri della rivalutazione, ma è indubbio che le imposte vanno pagate su una base imponibile realistica, sennò perdono senso». Chiaro il concetto? C'è chi ha perso il lavoro, chi ha perso il patrimonio, perché la crisi prima ha livellato gli investimenti e il Covid poi ha piallato le prospettive, ma «le imposte vanno pagate su una base realistica, sennò perdono senso».Traduciamo in soldoni le parole della sottosegretaria: anche se l'economia non si è ancora ripresa, bisogna riprendere a tartassare i contribuenti. Il che non contraddice solo il buon senso, perché non si può pensare di spremere soldi dal mattone soprattutto se il mattone non tira (e in questo momento tira solo in pochi quartieri di Milano), ma si scontra anche con le parole del premier, il quale non molto tempo fa, rispondendo al segretario del Partito democratico, Enrico Letta, che auspicava una patrimoniale, pronunciò parole che non lasciavano spazio a fraintendimenti: «Non è il momento di togliere soldi agli italiani, ma di darli». Al contrario, adesso Cecilia va alla Guerra e batte cassa, preannunciando che, come già accaduto con Mario Monti - e tutti quanti ne ricordiamo le conseguenze - e poi con Enrico Letta, la casa sarà il bancomat del governo. A tutti è noto che cosa accadde nel 2011, con l'introduzione dell'Imu sulla prima abitazione. Già provato dalla crisi internazionale dei subprime, il mercato immobiliare crollò dopo anni di crescita, dando la sensazione a chi si era indebitato per comprar casa di essere più povero, con il risultato che non solo si fermarono le compravendite di abitazioni, ma pure i consumi frenarono, perché se un consumatore si sente più povero spende meno. Ecco, i soloni dell'Economia a Bocconi (anche Cecilia Guerra vanta un'esperienza da professoressa della celebre università che ha dato il rettorato a Monti), non contenti dei risultati del primo esperimento, hanno intenzione di riprovarci. Consci del fatto che, se devi mettere una tassa sui grandi patrimoni fai fatica, perché mentre i capitali si spostano facilmente, gli immobili non hanno le gambe per fuggire e dunque li puoi stangare come e quando credi, come dimostra la tassa di successione, il cui gettito arriva in gran parte dal mattone. Del resto, anche Draghi ieri in conferenza stampa ha confermato che la riforma del catasto si farà, aggiungendo: «Nessuno pagherà di più». Ma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, non ci crede e ha twittato: «Indiscrezioni confermate: la riforma fiscale conterrà - nonostante la decisione contraria del Parlamento e il no di tutto il centrodestra - l'intervento sul catasto. Ora diranno che è altra cosa, ma sono chiacchiere».Ciò detto, noi ci saremmo aspettati che il centrodestra di governo facesse le barricate contro la revisione del catasto, ossia contro l'incremento delle tasse sulle case. Ma a quanto pare, se si dà retta alla Guerra, il centrodestra chiede solo di posticipare la faccenda di qualche settimana, così da superare indenne le elezioni. Siccome alle dichiarazioni della sottosegretaria non sono seguite smentite, cominciamo a credere che lo scherzetto sia proprio questo e dunque, siccome non abbiamo intenzione di essere presi per il naso, e tanto meno di far prendere per il naso i nostri lettori (che guarda caso spesso sono anche elettori del centrodestra), andiamo subito al sodo: che ci stanno a fare la Lega e Forza Italia in un governo che si appresta a stangare i proprietari di casa? Se questo è il governo che deve portar fuori l'Italia dalla crisi, meglio portar fuori il prima possibile ciò che rimane della faccia, prima di perderla del tutto in nome del Pnrr, di Letta, Conte e compagni.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)