2025-02-13
Castagna si gioca l’Anima: rilancio sul gestore di fondi per stoppare Unicredit
Giuseppe Castagna (Imagoeconomica)
Banco Bpm porta a 7 euro il prezzo dell’Opa per la Sgr: sarà un «boccone» più costoso da digerire per Piazza Gae Aulenti. Utili su del 52%, promessi 7 miliardi di cedole ai soci.Rilancio su Anima per intralciare i piani di Andrea Orcel. L’acquisto di una delle principali casseforti del risparmio degli italiani renderà più costosa l’Ops che Unicredit ha lanciato su Banco Bpm. Il piano di Giuseppe Castagna, amministratore delegato dell’istituto di Piazza Meda è semplice: vendere cara la perdita dell’autonomia dell’istituto che guida da dieci anni o almeno, farla pagare molto cara. Da qui l’annuncio dell’innalzamento del prezzo dell’Opa su Anima a 7 euro, per attrarre gli azionisti e ottenere un’adeguata adesione all’offerta. Una manovra che non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad andare in porto. Può contare sulle adesioni già confermate di Poste Italiane (11,95%) e di Fsi (9,77%), insieme alla disponibilità del gruppo che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone (5,3%). Aggiungendole alle azioni già in mano a Banco Bpm (22%), si supera la soglia del 43% del capitale che rappresenta il passo decisivo per il successo dell’operazione.Un aspetto molto rilevante dell’operazione è che, grazie a pareri legali favorevoli ottenuti tra fine dicembre e inizio gennaio, il consiglio di amministrazione di Banco Bpm ha deciso di non convocare un’assemblea straordinaria, ma di procedere con una semplice assemblea ordinaria, che richiede la maggioranza semplice del 50% più un voto. Questo rende il percorso immaginato da Castagna molto più semplice.Ma la trincea di Banco Bpm non si ferma qui. Ieri sono stati approvati sia il bilancio 2024 sia l’aggiornamento del piano industriale triennale. L’obiettivo è scontato: la promessa di inondare gli azionisti di utili e dividendi per convincerli a non cedere alle lusinghe di Orcel.Le ambizioni non mancano a cominciare dall’utile netto di 2,15 miliardi di euro entro il 2027. Agli azionisti verranno distribuiti complessivamente oltre 7 miliardi di euro per il periodo 2024-2027, con un ulteriore miliardo possibile se la Banca Centrale Europea autorizzerà l’applicazione del Danish Compromise che consente minori accantonamenti di capitale a fronte dell’acquisizione di Anima. I super-dividendi annunciati ieri sono ben al di sopra dei 4 miliardi previsti nel piano strategico precedente (2023-2026).Il piano di crescita stando a quanto dichiarato da Castagna, è basato su «assunzioni conservative» riguardo lo scenario macroeconomico, si fonda su una continuità del progetto avviato già un anno fa. Il management della banca si dice sicuro della solidità del piano e dei risultati finanziari che esso è in grado di generare. A dimostrarlo i risultati 2024: utile netto pari a 1,92 miliardi di euro, con una crescita del 52% rispetto al 2023. Il margine di interesse ha raggiunto i 3,44 miliardi di euro, in crescita del 4,6%, mentre le commissioni nette hanno toccato i 2,003 miliardi, grazie alla performance positiva nel settore dei prodotti di risparmio, con un aumento del 9,8%.In termini di remunerazione, Banco Bpm ha deciso di distribuire agli azionisti un dividendo per azione pari a 1 euro, un rendimento molto elevato, pari all’11,2%. Questo è il risultato dell’assegnazione ai soci dell’80% degli utili rispetto al 67% dell'anno precedente. Castagna ha sottolineato che il risultato di questa scelta è una prova tangibile della solidità e della redditività della banca, e che tale impegno va a vantaggio dei propri azionisti, giustificando ampiamente le aspettative legate al piano di acquisizione di Anima.A fare da sfondo naturalmente, la battaglia con Unicredit, che Castagna ha descritto come un confronto in cui la «disciplina» finanziaria di Unicredit appare contraddittoria rispetto all’aggressiva strategia di acquisizione. «Hanno il 30% di Commerzbank, il 5% forse l’8% di Generali, l’offerta su di noi. Dicono di essere disciplinati, ma questa disciplina io non la capisco», ha affermato mettendo in dubbio la sostenibilità finanziaria delle operazioni di annunciate da Andrea Orcel.Dall’attacco di Unicredit «ci possiamo difendere molto bene perché stiamo creando un enorme valore che difficilmente può essere pareggiata» ha aggiunto. «Se poi arrivasse l’offerta della vita» si vedrà. «Non abbiamo mai sperato che ci salvasse qualcun altro», ha aggiunto Castagna che, tuttavia si è trovato isolato dagli sviluppi del risiko. La mossa di Unicredit, infatti, ha reso «non più attuale» la fusione con Mps. Sarebbe però «grave», ha aggiunto, se Unicredit usasse la quota in Generali «per guadagnare i favori» dell’esecutivo sul golden power.Ha chiesto «chiarezza» in merito all’esposizione di Orcel in Russia e all’operazione su Commerzbank senza però sbilanciarsi su come voterà il Banco nell’assemblea di Mps che dovrà approvare l’aumento di capitale al servizio dell’ops su Mediobanca. Dai soci per ora «arrivano segnali di incoraggiamento» anche se il Credit Agricole, che del Banco ha il 15% del capitale, resta alla finestra. «Mi sembrano stracontenti» del loro investimento e «faranno le loro scelte», ha detto Castagna, che ha lodato la «fedeltà, serietà e rispetto» dei francesi.
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
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