2022-03-28
Caro Romano, ha un’idea di pluralismo singolare
Cartolina per Andrea Romano, deputato Pd e membro della commissione di vigilanza Rai, sul caso di Alessandro Orsini. Caro Andrea Romano, le scrivo questa cartolina per farle i miei complimenti: finalmente, dopo anni di mediocri comparsate, è riuscito a incidere in un programma tv. Purtroppo non l’ha fatto con il suo eloquio né con il suo pensiero, anche perché, per quest’ultimo, l’unico programma tv adatto sarebbe Chi l’ha visto?. L’ha fatto sollevando il caso del professor Alessandro Orsini, ospite a Cartabianca con regolare contratto Rai. È stato infatti proprio lei, deputato Pd e membro della commissione vigilanza Rai, a rilanciare per primo l’articolo con l’indiscrezione sul compenso di Orsini (2.000 euro a puntata) manifestando il suo sdegno e annunciando un’interrogazione parlamentare contro il professore, definito «pifferaio della propaganda di Putin». Del resto i pifferai lei li conosce bene, facendo spesso la figura del piffero. Dopo che il contratto di Orsini è stato annullato, abbiamo registrato, caro Romano, la sua felicità («ottima notizia») sbandierata a tutto social. E ci stupisce che un sincero democratico come lei non colga il pericolo di tutto ciò. Si stabilisce infatti il principio che la Rai può pagare solo alcune idee, quelle che piacciono. Il problema è: piacciono a chi? Chi decide se un’idea è passibile di pagamento oppure no? Bisognerà fare vidimare i contratti al Comitato Centrale del Pensiero Unico? O, più semplicemente, alla segreteria del Pd? Bisognerà aggiungere apposite clausole: la partecipazione verrà retribuita solo se il gentile professore esprime opinioni gradite?Le scriviamo perché sappiamo quanto sia amante della libertà di espressione: poche settimane fa, infatti, voleva zittire tutti coloro che avevano obiezioni su vaccini. Ora ci riprova con la guerra. Il suo contributo al pluralismo dell’informazione si nota anche nel suo impegno a uccidere testate giornalistiche: nominato direttore della gloriosa Unità, infatti, l’ha accompagnata fino alla soglia della terza e definitiva chiusura. Purtroppo è stato sollevato dall’incarico poche settimane prima dello stop e non è riuscito a intestarsi l’impresa. Così è passato a Democratica, nuovo giornale del Pd, dove è riuscito a far decisamente meglio: infatti in due anni l’ha aperto e chiuso.Il luogo, però, in cui meglio manifesta il suo amore per la corretta informazione sono i talk show, dove nel corso degli anni è riuscito a fare andare fuori dai gangheri persino quel brav’uomo di Luca Ricolfi. Figurarsi con Sgarbi e la Maglie. Prima dalemiano, poi montezemoliano, poi montiano, poi renziano, poi lettiano e ovviamente draghiano lei è sempre al servizio di colui che in quel momento le pare più forte. L’arroganza, però, non la salva da clamorose gaffe in diretta tv. Ne colleziona in gran quantità. Nel novembre 2016, per esempio, difese a spada tratta il referendum di Renzi dimostrando però di non conoscerlo. Nel marzo 2017 attaccò a spada tratta una conduttrice per la mancanza di un sottopancia senza rendersi conto che il sottopancia c’era. E nel febbraio 2018 andò giù a muso duro contro Attilio Fontana, senza accorgersi che stava parlando con Lorenzo Fontana. Al che si capisce perché ce l’abbia tanto con quelli che vengono retribuiti per partecipare ai talk. A lei, per averla ospite, nessuno darebbe un soldo bucato.
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
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Mario Venditti. Nel riquadro, Silvio Sapone in una foto agli atti dell’inchiesta di Brescia (Ansa)