2024-04-29
Caro Fassino, ma che ci fa lei alle donne?
Caro Piero Fassino, le sembrerà strano ma scrivo questa cartolina per esprimerle ammirazione: con tutti i politici che rubano per arricchirsi, lei se non altro è accusato di rubare per amore. Un furto resta un furto, si capisce, e una figuraccia resta una figuraccia: ma un uomo di 75 anni che vola a Bruxelles con un profumo da donna in tasca fa capire che, in qualcosa, i parlamentari italiani brillano in Europa. Peccato non sia l’onestà. Ma per rispettare le leggi del codice basta poco. È a rispettare le leggi dell’amore che bisogna essere dei fuoriclasse come lei.Che ci fa lei alle donne, onorevole Fassino? Non parlo solo della fama di tombeur de femme, che l’accompagna da quando qualche malalingua volle attribuirle una relazione con Carmen Llera (in un libro la scrittrice parlò di un amatore infaticabile capace di far sesso ovunque, contro una finestra, su una cyclette, sulla lavatrice e alcuni scrissero che quell’amatore infaticabile era lei, pensi che sciagurati). No, penso alla sua vita politica. Negli anni Ottanta, per esempio, da dirigente Pci si scontrò sull’ecologia con una giovane Livia Turco, facendola scoppiare in lacrime. «Chiudete la porta e lasciatela piangere», disse burbero. Da qual momento Livia Turco non ha smesso di sostenerla. Anni dopo, da sindaco di Torino, incontrò in Comune una giovane consigliera d’opposizione, Chiara Appendino, M5s, che la criticava: «Si candidi lei e vediamo se la votano», la sfidò con una delle sue celebri profezie. Da quel momento Chiara Appendino non ha smesso di ringraziarla. Insomma, lei con le donne ci sa proprio fare. Come dimenticare la carrambata tv da Maria De Filippi con la sua tata Elsa? Quella donna non smetteva di piangere, la chiamava «il mio bel Pierino» e le ricordava dolce: «Ti ricordi quando ti facevo i savoiardi?». Sarà perché di terzo nome fa Rodolfo, come Valentino, sarà perché la chiamano «grissino di ferro» (ammiccante) ma il genere femminile ha un debole per lei, caro Fassino. E, va detto, lei ha un debole per il genere femminile. Infatti tutte le sue passioni si declinano così: la Juventus, la banca («Abbiamo una banca»), la donna cui regalare lo Chanel afferrato in aeroporto… Lei ha assicurato che la donna cui era destinato il furtivo dono è sua moglie, la gelosissima Anna Serafini, ex parlamentare. E noi non abbiamo motivo di dubitare anche se sappiamo che lei, ex ministro, ex sindaco, più longevo segretario post comunista (sei anni in carica), ebbene: lei non sempre è sincero. Nel 2014 per esempio quando da sindaco di Torino (juventino) andò allo stadio Filadelfia, cuore della storia granata, la accusarono di aver mostrato il dito medio ai tifosi. «Non è vero», giurò lei. Poi uscì il video che la sbugiardò. Un po’ come adesso all’aeroporto: «Ho messo il profumo in tasca perché avevo il telefonino in mano», ha giurato. Chi ha visto le immagini dice che il telefono in mano non ce l’aveva. Nonostante le bugie, però, caro Arsenio Fassin, noi siamo con lei perché ci sono tanti modi per giocarsi un’intera storia politica, ma giocarsela per una donna non è da tutti. Magari non potrà andare a testa alta, ma la testa non è l’unica cosa da alzare con orgoglio. Soprattutto a una certa età. E quando prossimamente la tromberanno, beh, potremo dire che è l’inevitabile coronamento della sua carriera.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.