2024-05-31
        Carceri, nasce il nucleo anti rivolte
    
 
Istituito il Gruppo d’intervento operativo della polizia penitenziaria. Andrea Delmastro: «Sarà equipaggiato in modo particolare e agirà nelle emergenze». Risposta in un’ora.Più sicurezza nelle carceri. Nasce con questo obiettivo il Gio, Gruppo d’intervento operativo che, creato con decreto ministeriale del 14 maggio 2024, verrà istituito all’interno della polizia penitenziaria e sarà composto da un gruppo di professionisti addestrati all’intervento tempestivo. Un gruppo antisommossa che imita e migliora il modello Eris istituito Oltralpe 20 anni fa e che ha registrato una riduzione del 90% delle rivolte nelle carceri in Francia. Il Gio è stato presentato ieri in una conferenza stampa al ministero della Giustizia dal sottosegretario con delega alla polizia penitenziaria Andrea Delmastro Delle Vedove, dal capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovani Russo, dal vice capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Lina Di Domenico e dal primo dirigente di polizia penitenziaria, e adesso direttore del Gio, Linda De Maio. «È un gruppo specializzato della polizia penitenziaria equipaggiato in maniera particolare», ha spiegato il sottosegretario Delmastro - che interverrà in tutti gli istituti penitenziari entro un’ora in caso di un’emergenza non diversamente fronteggiabile. Uomini e donne della polizia penitenziaria non sono più soli, i detenuti non violenti non sono più soli. Garantiremo il ripristino immediato di ordine, sicurezza e legalità negli istituti, quello che è tragicamente mancato nel marzo del 2020 quando la criminalità organizzata ha approfittato della pandemia per organizzare rivolte violentissime nei nostri istituti». In quell’occasione, ha ricordato il sottosegretario, «ci furono più di 7.000 rivoltosi distribuiti in 79 carceri. Ci furono evasioni di massa, sequestri di agenti della polizia penitenziaria, morti e feriti». Funzionerà così: in presenza di una criticità in carcere spetterà al direttore dell’istituto valutare se le proprie forze interne siano in grado di fronteggiare da sole l’emergenza. Se così non fosse, potrà partire la richiesta di intervento del Gio al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che dal quel momento assumerà la responsabilità del comando operativo fino al termine dell’episodio critico. Dopo il primo allarme si deciderà se l’intervento sarà affrontabile solo dal Gir locale (distaccamenti territoriali del Gio) o se sarà necessario far intervenire anche gli agenti del Gio centrale. La prima modalità di intervento sarà quella della negoziazione. Infatti il gruppo operativo sarà addestrato con una particolare attenzione rivolta alla capacità di mediazione. «Si tratta di uomini e donne preparati e pronti all’impiego», ha sottolineato il sottosegretario, «ma con l’obiettivo di contenere i rivoltosi con il minor uso della forza possibile». «Noi vogliamo portare questa logica del metodo globale di auto difesa che parte dalla negoziazione», ha spiegato il responsabile del Dap Giovanni Russo, «e dell’individuazione di momenti di dialogo primo di ogni intervento con l’uso graduale della forza, in tutti gli istituti penitenziari». Anche qui il modello è quello dell’Eris francese e il vicecapo del Dap, Lina Di Domenico, ha aggiunto che «nei 20 anni di attività solo in un caso è stato necessario l’uso delle armi».I primi concorsi per l’arruolamento nel Gio partiranno a luglio, si tratterà di un concorso di secondo livello, quindi interno, rivolto agli appartenenti alla polizia penitenziaria. Saranno selezionati 270 agenti che verranno addestrati per diventare operativi entro la fine dell’anno. Per l’attività di addestramento ci sarà uno scambio informativo con l’Eris francese, e anche con una parte formativa affidata ad agenzie dell’Onu. Ogni agente, inoltre, sarà dotato di una bodycam che certificherà ogni suo movimento a garanzia del corretto uso delle tecniche operative.
Ecco #DimmiLaVerità del 30 ottobre 2025. Ospite la senatrice calabrese della Lega Clotilde Minasi. L'argomento del giorno è: "La bocciatura del ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti"
        Container in arrivo al Port Jersey Container Terminal di New York (Getty Images)
    
        La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)