
Julius Malena (Ansa)
Julius Malema, leader di sinistra, critica il viaggio di Cyril Ramaphosa da Donald Trump. Il governo a gennaio autorizzò la confisca di terre.
Il presidente di Anafe Confindustria Umberto Roccatti, intervenuto agli Stati Generali Adm, invoca sanzioni più dure, controlli online più stretti e aiuti pubblici per l’uso dell’IA nei punti vendita.
«Legalità e tutela dei minori non sono uno slogan, ma la bussola che orienta ogni nostra azione». Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria, lo ha ribadito senza giri di parole intervenendo agli Stati Generali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. L’associazione che rappresenta le imprese del settore dei prodotti di nuova generazione senza combustione - spesso al centro del dibattito pubblico per il loro impatto su salute e società - rilancia la sfida: più rigore nei controlli, sanzioni più dure per chi vende ai minori e una vera stretta sul far west dei social.
«In Italia - ha spiegato Roccatti - abbiamo un sistema autorizzativo che garantisce stabilità e credibilità al mercato, ma il problema è un altro: molti acquisti da parte dei minori avvengono online, dove tutto è fuori controllo». Da qui la richiesta di rafforzare il presidio delle forze dell’ordine sulle piattaforme digitali, dove, denuncia Anafe, «la promozione e la vendita di prodotti vietati avvengono alla luce del sole».
Nessuna indulgenza neppure per chi opera nei canali legali ma aggira - o semplicemente ignora - il divieto di vendita ai minori: «Le regole ci sono, ma servono strumenti per farle rispettare. Chi sbaglia deve pagare, senza scorciatoie», ha detto Roccatti, chiedendo un inasprimento delle sanzioni per i trasgressori.
Roccatti apre anche al tema delle tecnologie a supporto dei rivenditori, per evitare che il controllo dell’età ricada solo sulla buona volontà di chi è dietro il bancone. «L’intelligenza artificiale può fare la differenza - ha spiegato - e alcune aziende stanno già testando strumenti che permettono la verifica in tempo reale dell’età del cliente». Strumenti utili, ma costosi. Da qui l’appello: «Servono incentivi pubblici per favorirne la diffusione. È un investimento per la legalità, non un favore al settore».
L’intervento di Anafe agli Stati Generali Adm arriva in un momento cruciale, con le istituzioni chiamate a dimostrare coerenza tra principi dichiarati e azioni concrete. E su questo punto, l’industria dei prodotti senza combustione rilancia la sfida della responsabilità. Anche sul terreno, spesso ambiguo, dell’innovazione.