2024-03-08
«Da Striano almeno 10.000 accessi. Approfondiremo il dossier anti Lega»
Le rivelazioni di Raffaele Cantone in Antimafia: «Scaricati 30.000 file riservati dai database. Alcuni controlli richiesti dai media».Quella di ieri è stata sicuramente una delle pagine più brutte per il sistema giudiziario italiano alle prese con uno scandalo di proporzioni gigantesche che lo stesso procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, non ha avuto difficoltà nel definire «un verminaio». Chiara Colosimo, ha aperto ieri mattina i lavori al V piano di Palazzo San Macuto, nella stessa aula dove era stato ascoltato il procuratore della Dna Giovanni Melillo mercoledì pomeriggio. L’argomento è noto e in Italia non si parla d’altro: accesso abusivo nei sistemi informatici da parte di persone «note» ed altre in corso di identificazione. Pasquale Striano (Fiamme gialle) e Antonio Laudati (magistrato campano all’epoca dei fatti in forza alla Direzione nazionale antimafia) gli uomini sui quali, al momento, si concentrano le attenzioni degli inquirenti. Le violazioni hanno riguardato informazioni riservate su politici, imprenditori, vip e gente all’apparenza comune. Serpico, Siva e Jesus, i portali utilizzati rispettivamente dalla Guardia di finanza e dalla Dia per accedere a tutte le Sos partite dalla Banca d’Italia e inviate alla Direzione nazionale antimafia. All’interno di Siva, Striano ha consultato 4.124 Sos. Senza rivelare segreti, Cantone ha presentato dati allarmanti che hanno contribuito a rendere leggermente più chiara la vicenda (gran parte coperta da segreto istruttorio) nata dalla denuncia del ministro della Difesa Crosetto dopo alcuni articoli usciti sul quotidiano di De Benedetti Domani. Ma è il dato numerico reso noto da Cantone ad impressionare maggiormente i membri della commissione e gli addetti ai lavori. «Gli accessi sono maggiori di 800 (cioè quelli riportati nell’invito a comparire e in mano ai giornalisti). Dal primo gennaio 2019 al 24 novembre 2022 Striano all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 Sos (segnalazione operazioni sospette), un numero spropositato. Digitato 171 schede di analisi e 6 schede di approfondimenti seguite digitando il nominativo 1531 persone fisiche 74 persone giuridiche. Ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, ma potrebbero essere pure 3.000 le ricerche, io sto parlando delle persone. Ha effettuato 1.947 ricerche alla banca dati Sdi. Siamo ad oltre 10.000 accessi e il numero è destinato a crescere in modo significativo. Effettuato download cioè scaricato 33,528 file». Gli investigatori li hanno selezionati seguendo una logica, partendo come detto dall’esposto del ministro Guido Crosetto; dai contatti di Pasquale Striano e dalle personalità di spicco che sono state oggetto di attenzioni. Tuttavia, il procuratore ha sottolineato che gli oltre 10.000 accessi alle banche dati riservate erano apparentemente non sospette in quanto, per il suo incarico, in qualche modo «giustificate». «Credo ci sia l’esigenza di ripristinare la verità sui fatti che sono stati detti in questa fase, alcuni riportati in modo generico non avendo conosciuto gli atti, e per intervenire a tutela di un’istituzione sacra come la Procura nazionale. Non mi occupo di bolle di sapone. E chi parla di bolle di sapone ne risponderà nelle sedi giuste. Esiste un limite a tutto, se non si conoscono gli atti non si può esprime giudizio», ha detto Cantone, secondo cui «c’è l’esigenza di una serie di strumenti come delle infrastrutture telematiche giudiziarie e vorrei ricordarlo in un momento nel quale con grandissima fatica ci stiamo avviando al processo telematico». Poi un passaggio davvero inquietante su come, anche in piena indagine, qualcuno abbia continuato a violare i sistemi e far uscire informazioni non autorizzate. «Il mercato delle Segnalazioni di operazioni sospette (Sos) non si è affatto fermato. Abbiamo una prova clamorosa: durante la prima fuga di notizie è uscito un riferimento ad una Sos riguardo a un imprenditore che avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa. Quella Sos non era stata vista da Striano. C’era qualcuno che continuava a vendere sotto banco le Sos. Questa indagine è stata trasmessa alla Procura di Roma che sta indagando» ha evidenziato Cantone. «Questa è la seconda fuga di notizie in questa inchiesta. Però ancora non abbiamo capito chi e come questa notizia l’abbia fatta uscire, danneggiando l’indagine», ha proseguito l’ex pm antimafia di Napoli, che ha inoltre spiegato di aver «sentito per due volte il ministro della Difesa, che credo vada ringraziato per quello che ha fatto» . Poi ha parlato del primo interrogatorio avvenuto in Procura a Perugia con il sottufficiale delle Fiamme gialle già in veste di indagato: «Striano, durante il primo interrogatorio, ha presentato una sorta di diario di tutte le pratiche che aveva fatto e ne abbiamo acquisito anche altre, tra cui quella sui fondi della Lega. L’attività sui fondi della Lega è uno degli oggetti di futuro approfondimento». Un dossier sui finanziamenti della Lega finito quindi nei cassetti della Dna - che pure non aveva competenza - che non è stato trasmesso ad alcuna Procura distrettuale. Perché erano state raccolte e custodite quelle informazioni? Nel bel mezzo dello scandalo spioni, il giallo di questo dossier è l’ennesima notizia inquietante, su cui il parlamentare Gianluca Cantalamessa ha chiesto spiegazioni in commissione Antimafia a Giovanni Melillo e a Raffaele Cantone. «Sappiamo che Striano operava in pool, non abbiamo al momento fatto approfondimenti su chi fossero ma certamente il coordinatore era lui», chiosa l’ex numero uno di Anac. Poi il passaggio sui giornalisti. «Il fatto che la stampa abbia commissionato le attività di informazione a un ufficiale di polizia giudiziaria è un’ipotesi investigativa su cui auspichiamo di essere smentiti. Ci sono stati casi in cui ritenevamo evidente che c’era stata una commissione per accedere alle banche dati», ha detto ancora Cantone. «La politica farà le sue valutazioni e considerazioni. Temere delle interferenze straniere e sulla nostra sicurezza? Assolutamente no. Se ci sia un disegno politico è una valutazione politica che non spetta a me».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.