Il calendario della GdF con Armani a tutela del made in Italy e contro la contraffazione

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Il calendario della GdF con Armani a tutela del made in Italy e contro la contraffazione

Che cos'è l'eccellenza? «Unire una tradizione di lavoro accurato e sapiente alla qualità estetica della nostra storia. Non sono soltanto le opere d'arte, i nostri grandi ambasciatori, ma anche quei prodotti che sono alla base della qualità della vita, come il vestire, l'abitare, la capacità di offrire accoglienza, dal food al turismo. Così, se devo pensare a quale sia l'obiettivo del made in Italy, direi che è far vivere meglio chi nel mondo lo sceglie».

Si potrebbe prendere spunto da questa definizione di Giorgio Armani per comprendere e valorizzare al meglio l'importanza del made in Italy, concetto su cui la Guardia di finanza ha deciso di puntare per il calendario storico edizione 2023, realizzato in collaborazione con lo stilista che del made in Italy ne è un'eccellenza. Il calendario, dedicato all’attività istituzionale a tutela del Made in Italy, è stato presentato martedì 22 novembre alle 18:30 presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Presente alla cerimonia, oltre al Comandante Generale della GdF Giuseppe Zafarana, anche il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

«Il made in Italy non è semplicemente un marchio» si legge all'interno del calendario nella prefazione firmata dal Comandante Generale Giuseppe Zafarana - «ma un condensato di storia, cultura, tradizioni, ingegno, innovazione tecnologica e maestria artigianale. È quanto chiaramente emerge dalle pagine dell'edizione 2023 del nostro calendario storico: un vero e proprio tributo al made in Italy, per rendere omaggio a chi lo crea, lo promuove, lo difende».

A rendere omaggio al made in Italy e al calendario storico della Guardia di finanza anche un concerto della Banda del Corpo, diretta dal Maestro Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso, che ha impreziosito la cerimonia suonando melodie italiane, dal Va, pensiero al Nabucco di Giuseppe Verdi, fino a una successione di brani tratti da colonne sonore di pellicole nazionali, intonate dal Coro Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Inoltre, sono stati ricordati, tra gli altri, due geni della composizione italiana come Ennio Morricone e Nicola Piovani. L'evento, condotto da Serena Autieri, si è concluso con la partecipazione del trio musicale Il Volo - vincitori nel 2015 della 65ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Grande Amore - che hanno intonato l'Inno Nazionale.

Teheran rischia l'effetto boomerang in Siria
Bashar al Assad e l'esercito siriano (Ansa)

Non è certo improbabile che l’attacco iraniano di sabato contro lo Stato ebraico possa innescare una contro reazione israeliana. E, da questo punto di vista, non è affatto escluso che a finire nel mirino possa essere il regime siriano di Bashar al Assad.

Julie Mehretu in mostra a Palazzo Grassi
Portrait Julie Mehretu /Photo: Josefina Santos

E ’la splendida cornice di Palazzo Grassi, che insieme a Punta della Dogana è uno dei due musei di arte contemporanea della Pinault Collection a Venezia, ad ospitare ( sino al 6 gennaio 2025) la prima grande mostra europea di Julie Mehretu, nota artista statunitense di origine etiope. Tra grandi tele e incisioni, esposte una cinquantina di sue opere , in un vivace dialogo con quelle di alcuni amici artisti, con i quali la Mehretu condivide una forte affinità e un rapporto stretto di scambio e collaborazione. A Punta della Dogana, Liminal, la visionaria mostra (sino al 24 novembre 2024) del'artista francese Pierre Huyghe , che da sempre si interroga sul complesso rapporto tra l'umano e il non umano.

«Delocalizzare? Un errore irreparabile»
Enrico Bracalente
Enrico Bracalente, amministratore unico dell’azienda titolare del marchio NeroGiardini: «Negli anni Novanta, tante imprese decisero di trasferirsi all’estero. Ma la ricchezza del made in Italy è il saper fare delle persone che lavorano con noi, per questo non ci siamo mai spostati».
La foresta portata dentro la città rischia di diventare uno «zoo di alberi»
Maria Livia Olivetti (iStock)
Il bosco «a misura d’uomo» è addomesticato, ma esiste anche quello «vero» che ci precede. E che deve rimanere inaccessibile.
Le Firme

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