2019-03-24
Calenda spaccia notizie false sulle famiglie
L'ex ministro, paladino anti bufale solo a parole, attacca l'evento veronese. E per definirlo una «vergogna nazionale» pubblica la foto di un programma farlocco. Ha fatto una figuraccia però non si scusa. Contro chi non si allinea al pensiero unico vale tutto.Carlo Calenda ama presentarsi come un grande esperto di fake news. E infatti venerdì ne ha diffusa una enorme sulla Rete. L'ex ministro ha pubblicato su Twitter un commento violentissimo contro il Congresso mondiale delle famiglie in programma a Verona dal 29 al 31 marzo. «Un programma che è tutto un programma», ha scritto Calenda. «Discriminazione, sottomissione delle donne, limitazione dei diritti e delle libertà per tutti. Altro che patrocinio ospitare questo congresso è già una vergogna nazionale». A corredo, il bellicoso Carlo ha postato una foto del «programma» dell'evento veronese. Piccolo problema: quell'immagine è un falso. Non si tratta di un documento esplicativo diffuso dagli organizzatori del Congresso, ma di una sorta di volantino realizzato da «Stati generali delle donne Verona», cioè da un gruppo di attiviste che si oppone alla manifestazione pro famiglia. La bufala non era nemmeno troppo difficile da individuare. Certo, le femministe hanno utilizzato il logo del Congresso delle famiglie e la stessa grafica dei manifesti ufficiali. Però si sono premurate di firmare il volantino, scrivendo in basso a destra - con caratteri molto visibili - «Stati generali delle donne Verona». A Calenda sarebbe bastato aspettare un secondo in più ed esaminare meglio il volantino per rendersi conto che si trattava di un fake. E invece no: il nostro battagliero democratico si è precipitato a inveire sulla Rete. A smentirlo ci si è messo persino David Puente, ovvero il «cacciatore di bufale» più amato dal Pd (quindi non esattamente un pericoloso sovranista). «Il manifesto con i 28 punti contro le coppie omosessuali, adozioni e aborto, non è stato pubblicato dagli organizzatori del Congresso delle famiglie di Verona», ha scritto Puente.Nei giorni scorsi, gli organizzatori del raduno veronese hanno ribadito più volte quali saranno i temi trattati durante il congresso: «La bellezza del matrimonio; I diritti dei bambini; Ecologia umana integrale; La donna nella storia; Crescita e crisi demografica; Salute e dignità della donna; Tutela giuridica della Vita e della Famiglia; Politiche aziendali per la famiglia e la natalità». Nel finto programma che ha diffuso Calenda, invece, compaiono 28 punti programmatici, tra cui «Abrogare tutte le leggi che permettono il divorzio»; «Abrogare tutte le leggi che permettono l'adozione da parte di omosessuali»; «Leggi contro la sodomia»; «Leggi per proibire la “propaganda omosessuale"». Questi punti sono stati copiati e incollati da un documento che circola da tempo sul Web e che si intitola «Ristabilire l'ordine naturale. Un'agenda per l'Europa». Tale testo viene attribuito da Puente a «una rete di parlamentari di tutta Europa impegnati a tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle persone nel loro paese e all'estero». In ogni caso, chiunque sia l'autore, non si tratta di un documento legato al Congresso delle famiglie.Mettiamo pure, tuttavia, che Calenda abbia preso un abbaglio. Se uno se ne rendo conto, che fa? Cancella il commento su Twitter e si scusa, no? Ma il prode Carlo, almeno fino a ieri sera, non ha voluto tornare sui suoi passi. E dire che in parecchi gli hanno chiesto una rettifica. Primi fra tutti i responsabili dell'evento di Verona: «Quereliamo o cancella il tweet e chiede scusa?», ha chiesto Jacopo Coghe. Anche Giorgia Meloni è intervenuta con decisione: «Volete un bell'esempio di fake news, di bufala da quattro soldi tipo le foto dei gattini imbottigliati?», ha scritto la leader di Fratelli d'Italia. «Ecco a voi il campione del pensiero sinistrorso Carlo Calenda pubblicare un falso manifesto del Congresso delle famiglie e commentarlo come fosse vero. Che squallore». Va detto che, a questo punto, anche un'ammissione di colpa con successiva immersione della testa nella cenere non cambierebbe di molto il quadro della situazione. Il tweet farlocco di Calenda è emblematico del modo in cui è stato trattato finora il Congresso delle famiglie: con una superficialità vergognosa. Sulla manifestazione veronese, fin dall'inizio, sono piovute ingiurie, bugie, accuse in malafede. Sui giornali la manifestazione è stata dipinta come una sorta di adunata di criminali, gente che vuole la pena di morte per gli omosessuali, neonazisti, razzisti, codini... Nessuno, nemmeno i baldanzosi 5 stelle, si è premurato di documentarsi meglio sui temi trattati. Lo stesso Calenda, qualche giorno fa, si è avventato come una fiera su Giorgia Meloni, colpevole di aver difeso il Congresso, accusandola di essere «la versione burina del Kkk». Ecco, questo è il modo in cui i sinceri democratici si rapportano con chi non la pensa come loro: insulti, falsità, mistificazioni, astio gratuito. E bufale fotoniche come quelle diffuse da Calenda. Il quale, già che c'è, potrebbe cominciare la prossima caccia alle fake news dallo specchio di casa.