2019-05-27
Partono i mondiali femminili. Dopo 20 anni il calcio rosa torna al top
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Il 7 giugno in Francia parte l'ottava edizione della competizione mondiale per nazionali. Mai come quest'anno l'evento avrà su di sé l'attenzione dei media. La nostra selezione, tornata alla ribalta, può sfruttare la vetrina per fare il salto di qualità.Da un paio di stagioni a questa parte anche i grandi club di casa nostra hanno cominciato a investire sulle donne. Ma ancora non basta per colmare il gap con gli altri Paesi. Dal 2020 la Uefa aumenterà del 50% i contributi alle squadre femminili.In Italia contiamo 23.903 tesserate, di cui 14.266 nel calcio dilettantistico. Nazioni come Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia hanno oltre 100.000 professioniste.Lo speciale contiene tre articoli.Manca ormai pochissimo ai Mondiali di calcio femminile. Dal 7 giugno al 7 luglio in Francia si terrà infatti l'ottava edizione della rassegna iridata per nazionali, con l'Italia che prenderà parte insieme ad altre 23 selezioni (Argentina, Australia, Brasile, Camerun, Canada, Cile, Corea del Sud, Francia, Germania, Giamaica, Giappone, Inghilterra, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Scozia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia e Thailandia). Le ragazze scelte e allenate dal commissario tecnico Milena Bertolini, inserite nel gruppo C, esordiranno domenica 9 alle 13 a Valenciennes contro l'Australia. Poi giocheranno venerdì 14 alle 18 a Reims contro la Giamaica e martedì 18 alle 21, ancora a Valenciennes, con il Brasile. L'obiettivo minimo è ovviamente quello di superare il turno, ma considerando i recenti risultati delle squadre italiane e soprattutto la crescita che l'intero movimento ha registrato nell'ultimo periodo, è lecito aspettarsi e sognare qualcosa in più.Intanto, un obiettivo è stato sicuramente raggiunto. Le ragazze hanno centrato la qualificazione alla Coppa del mondo a distanza di 20 anni dall'ultima volta. Ciò che non era invece riuscito alla Nazionale maschile nel 2018, quando gli azzurri, sotto la gestione di Gian Piero Ventura, furono eliminati agli spareggi dalla Svezia.Bisogna essere però, al tempo stesso, realisti: è molto difficile assistere a un exploit da podio per mille ragioni. Su tutte quella tecnica. Il gap tra il calcio femminile azzurro e altre potenze mondiali resta ancora enorme, come aveva sottolineato la stessa Bertolini dopo la qualificazione ottenuta: «Dobbiamo essere realisti. Siamo consapevoli che al Mondiale ci sono squadre fortissime e di alto livello. Il ranking parla chiaro, noi però vogliamo andare in Francia per fare bene e dire la nostra. Sappiamo che non sarà facile, però queste ragazze hanno grandi qualità e grandi valori, aspetti da non trascurare». Importante in fase di sorteggio aver evitato big come Stati Uniti (campioni in carica e primi nell'albo d'oro con tre titoli conquistati nel 1991, nel 1999 e nel 2015), Germania (trionfatrice nel 2003 e nel 2007), il Giappone (campione nel 2011 e secondo quattro anni fa), l'Inghilterra (terza a Canada 2015 e sempre tra le favorite) e i padroni di casa della Francia, nazionale che vanta diversi elementi di spicco, la maggior parte dei quali ha appena sollevato al cielo la Champions League con il Lione (al quarto successo consecutivo, il sesto negli ultimi 10 anni) nella finalissima giocata e vinta 4-1 a Budapest contro il Barcellona. L'insidia principale nel raggruppamento dell'Italia è rappresentata dal Brasile di Marta Vieira Da Silva, attaccante carioca che ha già nella sua bacheca cinque palloni d'oro. Motivo per cui le azzurre possono puntare con decisione a quel secondo posto che garantisce il passaggio del turno. Se così non fosse una chance può arrivare anche dal terzo piazzamento nel girone visto che da regolamento si qualificheranno agli ottavi di finale le prime due di ogni raggruppamento e le quattro migliori terze.«C'è grande entusiasmo e una grande motivazione. Il nostro obiettivo realistico è quello di passare il primo turno visto che partiamo dalla terza fascia. Poi vediamo quello che succederà. La passione è stata alla base di tutto il movimento femminile perché grazie alla passione degli addetti ai lavori e delle mie colleghe il calcio femminile è venuto fuori da un momento duro e ci ha permesso di raggiungere il grande risultato di arrivare a disputare un mondiale. Era tempo di interrompere dopo vent'anni l'assenza del calcio femminile italiano da questo torneo» ha detto Milena Bertolini. Qualche giorno fa il ct azzurro è entrata a far parte della prestigiosa hall of fame del calcio italiano. Hall of fame della quale fanno parte, per avere un ordine di grandezza, gli allenatori campioni del mondo con la Nazionale maschile Vittorio Pozzo, Enzo Bearzot e Marcello Lippi, e campioni del calibro di Roberto Baggio, Francesco Totti, Paolo Maldini e altri come Fabio Cannavaro, Giuseppe Bergomi e Franco Baresi. Segno che, già con la partecipazione alla kermesse iridata della nazionale femminile, è stato fatto qualcosa di straordinario e che qualcosa nel panorama calcistico italiano sta cambiando.Le 23 azzurre capitanate dalla juventina Sara Gama si stanno preparando all'evento. Dopo due settimane di raduno presso il Centro tecnico federale di Coverciano lunedì 20 maggio è cominciata la seconda fase di avvicinamento al torneo con il ritiro a Riscone di Brunico in Trentino. Mercoledì 29 ci sarà l'ultimo test match contro la Svizzera a Ferrara. Poi si parte per la Francia.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/calcio-femminile-2638124629.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-crescita-dei-nostri-club-juve-gia-al-top-in-italia-milan-e-inter-inseguono" data-post-id="2638124629" data-published-at="1757642684" data-use-pagination="False"> La crescita dei nostri club: Juve già al top in Italia, Milan e Inter inseguono Ansa Lo scorso 24 marzo il campionato di calcio femminile ha vissuto una giornata storica. Non tanto perché la Juventus vincendo 1-0 il big match contro la Fiorentina ha messo una seria ipoteca sullo Scudetto vinto poi con matematica certezza il 30 aprile dopo aver battuto 3-0 il Verona, quanto per il record d'ascolti registrato dall'emittente satellitare che ha trasmesso la partita: 342.628 spettatori medi, 2,68% di share e 1.033.546 spettatori unici. Numeri al di sopra delle aspettative che sono valsi il miglior risultato di sempre per una partita di calcio femminile trasmessa su Sky. Già il mese precedente si era toccata una cifra ragguardevole con 135.000 spettatori medi e 575.000 spettatori unici per Juventus-Milan del 17 febbraio. Sempre Juventus-Fiorentina, disputata all'Allianz Stadium di Torino, lo stesso dove giocano Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala, ha registrato oltre 39.000 spettatori. Un altro dato incoraggiante è l'audience raddoppiato nella seconda metà della stagione rispetto alla prima, con una media che ha superato i 385.000 contatti unici per ogni singola partita. Numeri che confermano un dato incontrovertibile: il calcio femminile in Italia sta crescendo velocemente e attira sempre più l'interesse del pubblico. Ed è proprio Sky che, non a caso, trasmetterà tutte le partite del mondiale francese.In tutto questo contesto va sottolineato come i grandi club italiani stiano in questi ultimi anni cominciando a investire anche sul femminile. Su tutte la Juventus. Nell'estate del 2017 il club di Andrea Agnelli ha deciso di puntare forte sulle ragazze rilevando il titolo sportivo del Cuneo e partecipando quindi alla Serie A 2017-2018. Ha acquistato le migliori calciatrici sulla piazza e ha vinto due scudetti e una coppa Italia nelle ultime due stagioni. Lo stesso Agnelli ha annunciato qualche giorno fa che è in via di definizione il progetto per costruire un secondo stadio in grado di ospitare le partite della squadra femminile, che finora hanno disputato i propri match presso il centro sportivo di Vinovo.Non solo la Vecchia signora. Anche Milan e Inter hanno capito di non poter rimanere indietro. I rossoneri la scorsa estate hanno rilevato il titolo del Brescia, fino a quel momento squadra di riferimento del panorama femminile italiano. Le ragazze allenate da Carolina Morace, della quale in questi giorni si parla molto per il suo allontanamento dalla guida tecnica per presunte frizioni col il direttore tecnico Leonardo, hanno chiuso il campionato al terzo posto dietro alle big Juventus e Fiorentina. L'Inter è leggermente più indietro ma ha appena vinto il campionato di Serie B e si appresta a recitare un ruolo importante nella prossima stagione in Serie A. Le ragazze nerazzurre hanno ricevuto le medaglie e la coppa nella cornice di San Siro prima del calcio d'inizio della partita maschile tra Inter ed Empoli davanti a 60.000 spettatori. La Roma ha chiuso la sua prima stagione nel massimo campionato nazionale al quarto posto. La Lazio di Claudio Lotito ha annunciato l'apertura di una scuola calcio femminile per la prossima stagione.E dal prossimo anno la Uefa metterà a disposizione delle federazioni nuovi fondi per finanziare lo sviluppo del calcio femminile. 150.000 euro ogni anno a ognuna delle 55 associazioni. Il presidente del massimo organismo calcistico europeo Aleksander Ceferin ha spiegato: «Il potenziale del calcio femminile è illimitato ed è per questo che la Uefa si è mossa per aumentare i fondi a disposizione delle federazioni nazionali, in modo da contribuire a migliorare il movimento femminile in tutto il continente. Far crescere il numero di partecipanti e il ruolo delle donne nel calcio è sempre stato uno dei miei obiettivi, sia prima che dopo la mia nomina a presidente». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/calcio-femminile-2638124629.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="i-numeri-raccontano-che-ce-ancora-molto-lavoro-da-fare-per-colmare-il-gap-con-gli-altri-paesi" data-post-id="2638124629" data-published-at="1757642684" data-use-pagination="False"> I numeri raccontano che c'è ancora molto lavoro da fare per colmare il gap con gli altri Paesi Carolina Morace (Ansa) Quando si è cominciato a parlare di calcio femminile per la prima volta in Italia? Il primo movimento di calcio femminile in Italia risale alla prima metà degli anni Trenta. Un buco nell'acqua perché allora il Coni decise di bloccarne la nascita. Un secondo tentativo fu fatto nel 1947 a Trieste: andò meglio ma gli ostacoli erano ancora troppi. Poi il 1965. Valeria Rocchi e il presidente dell'Inter Angelo Moratti diedero vita a due squadre di calcio femminile a Milano. Evento che diede la spinta necessaria alla nascita nel Sessantotto della Federazione italiana calcio femminile, formatasi a Viareggio l'11 marzo, pochi giorni dopo che Nazionale femminile aveva disputato la sua prima partita contro la Cecoslovacchia. Si disputò così il primo campionato vinto dal Genoa e nel 1971 fu introdotta anche la Coppa Italia. Quindici anni dopo i campionati divennero due: Serie A e Serie B appartenenti alla Lega nazionale dilettanti. Da quel momento lo sviluppo del calcio femminile in Italia è andato a rilento, fino al 2016, anno in cui la Uefa ha di fatto obbligato i club professionistici a tesserare un numero minimo di giocatrici. Nel settembre 2018 la svolta: la Figc ha assorbito nella federazione le leghe di Serie A e Serie B del calcio femminile, trasformando quindi atlete, allenatori e membri degli staff tecnici da dilettanti in professionisti. Un cambiamento che non è passato inosservato alle tv, in primis Sky, che ha acquistato i diritti per trasmettere le partite del campionato italiano e quelle dei mondiali in programma in Francia dal 7 giugno al 7 luglio 2019.La crescita del movimento femminile in Italia in questi ultimi anni è evidente. Ma per riuscire a colmare quella distanza che ancora ci vede molto lontani dagli altri Paesi leader occorrerà continuare a investire e credere nel progetto. I numeri, infatti, non sono ancora paragonabili. In Italia abbiamo 23.903 atlete tesserate, di cui 14.266 dilettanti. Significa che quasi il 60% delle donne che gioca a calcio nel nostro Paese lo fa non per lavoro. Nazioni come Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia hanno oltre 100.000 professioniste.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».