2025-08-06
Caccia, pioggia di emendamenti sulla riforma. E la stagione venatoria inizia tra polemiche e novità
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Oltre duemila gli emendamenti presentati in Senato al ddl di riforma della legge sulla caccia, più della metà a firma del M5s. Le opposizioni puntano sull’ostruzionismo, rallentando l’iter. Intanto le Regioni si preparano all'inizio della stagione con i calendari venatori 2025-2026.
Oltre duemila gli emendamenti presentati in Senato al ddl di riforma della legge sulla caccia, più della metà a firma del M5s. Le opposizioni puntano sull’ostruzionismo, rallentando l’iter. Intanto le Regioni si preparano all'inizio della stagione con i calendari venatori 2025-2026.Sono oltre duemila gli emendamenti presentati in Senato al disegno di legge che mira a modificare la normativa sulla caccia. Il testo, a prima firma di Lucio Malan (Fratelli d’Italia), è all’esame delle Commissioni Agricoltura e Ambiente di Palazzo Madama. A segnare il dibattito fin qui è stato soprattutto l’alto numero di proposte di modifica: più di mille solo da parte del Movimento 5 stelle, con dichiarate finalità ostruzionistiche, ma numerosi emendamenti sono arrivati anche dagli altri gruppi, inclusi quelli di maggioranza. Depositati anche due ordini del giorno.Durante l’ultima seduta, durata meno di due ore e con ogni probabilità l’ultima prima della pausa estiva, sono intervenuti i rappresentanti del M5s, del Partito democratico e del gruppo delle Autonomie. La discussione riprenderà presumibilmente a settembre inoltrato.Posizione critica quella mostrata dall’Arcicaccia, che ha espresso forti perplessità sia sul metodo che sul merito del confronto politico in corso. L’associazione accusa le opposizioni, che secondo Arcicaccia avrebbero rinunciato a un confronto nel merito, scegliendo invece la via dell’ostruzionismo e moltiplicando gli emendamenti con l’effetto di rallentare ulteriormente i tempi; e non risparmia una critica alla maggioranza per aver presentato una proposta condizionata da intenti privatizzatori. L’associazione denuncia inoltre quella che definisce la saldatura di due opposti estremismi: da un lato chi vorrebbe ridurre il ruolo del cacciatore a quello di semplice consumatore di servizi, dall’altro chi lo attacca descrivendolo come una figura dannosa per l’ambiente e la fauna. Particolarmente delusa appare la valutazione nei confronti del Partito democratico, accusato di essersi discostato dagli impegni presi nel proprio programma elettorale, pur avendo presentato anche alcuni emendamenti di merito. L’Arcicaccia afferma inoltre di non aver ricevuto riscontro alle richieste di interlocuzione rivolte alla dirigenza del partito nei mesi scorsi.La posizione dell’associazione resta ferma su alcuni punti: disponibilità al confronto per migliorare la legge 157 del 1992, ma nel rispetto del principio della fauna come bene pubblico, del mantenimento dell’articolo 842 del Codice civile e del sistema venatorio pubblico come strumento di equilibrio nella gestione del territorio.Intanto, sul piano regionale, sono stati già definiti i primi calendari venatori per la stagione 2025-2026. In Emilia-Romagna la giunta ha approvato un impianto simile a quello dell’anno scorso, con apertura generale fissata al 21 settembre e chiusura al 31 gennaio. Confermate la preapertura per alcune specie e le due giornate integrative in ottobre e novembre. Fra le novità, il debutto del tesserino venatorio digitale, disponibile tramite un’applicazione per smartphone, con la possibilità per i cacciatori di continuare a utilizzare anche il formato cartaceo. La digitalizzazione, secondo la Regione, consentirà una gestione più efficiente dei dati e aggiornamenti in tempo reale. Resta attiva tutto l’anno la caccia di selezione al cinghiale, anche in orario notturno con dispositivi di puntamento, mentre quella collettiva sarà limitata al periodo 1° ottobre - 31 gennaio. Aumentano i carnieri per colombaccio e minilepre (silvilago), con preapertura dal 1° settembre per il primo, anche come misura di contenimento dei danni alle colture. In Sicilia, il calendario per la nuova stagione è stato approvato all’unanimità dal Comitato regionale faunistico-venatorio, nonostante le divergenze espresse dall’Ispra. Secondo quanto riportato dall’Arcicaccia, il parere critico dell’Istituto contrasta con valutazioni precedenti espresse dagli stessi esperti nell’ambito del nuovo Piano faunistico regionale. Le associazioni venatorie siciliane avevano invitato l’Assessorato competente a procedere con la pubblicazione del calendario entro la fine di maggio, in modo da predisporre una difesa tecnica in caso di ricorsi da parte delle organizzazioni ambientaliste, ritenuti pressoché inevitabili.
Ursula von der Leyen (Getty Images)
Edmondo Cirielli (Imagoeconomica)
Il palazzo dove ha sede Fratelli d'Italia a Parma
Marcello Degni. Nel riquadro, Valeria Franchi (Imagoeconomica)