Referendum, green pass e Ue puniscono la caccia italiana

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Referendum, green pass e Ue puniscono la caccia italiana
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  • Il prossimo 20 ottobre scade la raccolta firme per chiedere l'abolizione dell'attività venatoria. E mentre il foglio verde è sempre più un limite, l'Europa vuole bandire il piombo nella produzione di munizioni.
  • Stefano Fiocchi, presidente dell'omonima azienda leader nella produzione di armi e munizioni: «Non siamo venditori di morte, ma di un prodotto di altissima qualità, riferimento di tutto il mondo. In Italia si confonde spesso il prodotto con l'uso che se ne fa».
  • Giovanni Ghini, presidente Anpam: «La caccia è una delle attività più dettagliatamente e severamente normate. Chi non rispetta queste regole non è un cacciatore, ma un bracconiere, categoria che non ha nulla a che vedere con quella dei cacciatori».

Lo speciale contiene tre articoli.

Sánchez liquida i morti del blackout: «Pensate agli 8.000 uccisi dal clima»
Pedro Sanchez (Ansa)
Il premier non piange le vittime dell’«apagón» e spara dati a caso su quelle del caldo.
Oggi i referendum sono antidemocratici. La soluzione? Riforma o astensione
  • Il quorum permette alla minoranza di abrogare leggi approvate da Parlamenti eletti dalla maggioranza. L’unica è non votare.
  • Incontro fra il governo e i sindacati. Giorgia Meloni: «È una priorità. Puntiamo a rendere strutturale la copertura dell’Inail per allievi e personale di tutte le scuole».

Lo speciale contiene due articoli.

Su Netflix «Nonnas», la commedia ispirata alle nonne chef italoamericane
Nonnas (Netflix)

Il titolo parrebbe riferirsi a una commedia da due soldi, di quelle senza troppa inventiva: Nonnas, riferimento alle nonne italiane, custodi di saperi e tradizione. Invece, la nuova pellicola originale Netflix, disponibile online da venerdì 9 maggio, non ha niente di raffazzonato, non il cast, non la trama, estrapolata - come spesso accade - da una storia tanto lunare da essere vera.

La Consulta salva l’addio all’abuso d’ufficio
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La Corte boccia le questioni sollevate dalla Cassazione e da 13 giudici contro l’abrogazione del reato cancellato a luglio. Una legnata per Pd e M5s, che descrissero come un favore ai corrotti la decisione di Nordio, malgrado fosse ben vista pure da sindaci di sinistra.
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